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Verdone: il rifiuto del politically correct e le sue preoccupazioni sul futuro

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Verdone: il rifiuto del politically correct e le sue preoccupazioni sul futuro
Verdone: il rifiuto del politically correct e le sue preoccupazioni sul futuro
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Roma, 15 novembre – Carlo Verdone torna in scena con “Vita da Carlo stagione finale”, la serie che lui stesso ha scritto insieme a Valerio Vestoso e che dal 28 novembre sarà in esclusiva su Paramount+. Il titolo è chiaro: questa è l’ultima stagione, niente sequel in arrivo. Tutto parte da una gaffe poco politically correct, fatta da Verdone durante il Festival di Sanremo. Da lì scoppia la bufera, con la cultura woke pronta a puntargli il dito contro. Per sfuggire al caos, Verdone si rifugia a Nizza, lontano da Roma e dai riflettori. Ma la pausa dura poco: il direttore generale del Centro Sperimentale di Cinematografia lo chiama per offrirgli la cattedra di regia. Dopo qualche indecisione, accetta la sfida.

Ritorno a Roma, scontro tra generazioni

Tornare nella Capitale non è una passeggiata. Verdone si trova di fronte a una generazione di allievi ventenni, cresciuti in un clima intriso di politicamente corretto. Il gap tra lui e loro si sente eccome, fatto di fraintendimenti e sguardi dubbiosi. “Girare al Centro Sperimentale è stato un omaggio a mio padre, che lì ha lavorato per tanti anni, e ai giovani a cui dedico questa ultima serie”, ha detto Verdone durante la presentazione. Poi, con un tono quasi paterno, ha aggiunto: “I ventenni di oggi sono davvero bravi e meriterebbero più attenzione. I problemi li creano i vecchi, sono loro a rendere tutto più complicato”.

Non mancano le tensioni: tra i colleghi del Centro spicca il personaggio di Sergio Rubini, che con Verdone ha una rivalità silenziosa ma tagliente. Un rapporto fatto di frecciatine e silenzi, che si riflette anche fuori dal set.

Politicamente corretto e cultura woke, la presa di posizione di Verdone

Il tema del politicamente corretto attraversa tutta la stagione. Verdone non nasconde il suo scetticismo: “Ci sono cose ridicole – ha detto all’ANSA – come ‘genitore uno’ e ‘genitore due’. Ma per favore, stiamo solo creando confusione”. Il regista romano si ferma anche sulla tendenza a cancellare figure storiche come Shakespeare, giudicate troppo patriarcali: “Parliamo del più grande scrittore del mondo. Bisogna capire il contesto storico”. E ancora: “La commedia all’italiana si basa sulla scorrettezza, con questa logica andrebbe buttata via l’80%. Serve buon senso. Qui sembra una dittatura di un’intelligenza da salotto”.

Sul futuro, Verdone è prudente: “Non riesco a essere ottimista, perché non capisco cosa pensino quei quattro o cinque che comandano nel mondo”. Una battuta amara, mormorata tra una domanda e l’altra.

Famiglia, amici e un saluto a Alvaro Vitali

Intorno a Carlo ruotano i soliti problemi di famiglia. Chicco e Maddalena si districano tra i doveri di genitori e un matrimonio da organizzare; Annamaria e Sandra affrontano le loro storie d’amore complicate; Giovanni ed Eva tornano dalla Nuova Zelanda con una sorpresa che sconvolge gli equilibri. E sullo sfondo, Roma: caotica, affettuosa, a volte difficile da capire.

Il finale della serie è segnato da un omaggio sentito ad Alvaro Vitali, scomparso da poco. “Per farlo lavorare ci siamo impegnati e abbiamo creato un personaggio che appare nei momenti onirici della serie”, racconta Verdone. “Era molto malato e quando veniva sul set avevamo paura. Gli volevo davvero bene, era una persona per bene e soprattutto una miniera di aneddoti”.

Un cast corale per l’ultimo atto

Il cast di questa stagione finale è ricco: oltre a Monica Guerritore, che interpreta l’ex moglie di Verdone nella fiction, ci sono Antonio Bannò, Caterina De Angelis, Filippo Contri, Claudia Potenza, Maria Paiato. E ancora Maccio Capatonda, Francesca Fagnani, Renzo Rosso, Giovanni Veronesi, Vera Gemma, Roberto Citran, Aida Flix, Alex Badiglio, Tommaso D’Agata, Giada Benedetti, Adele Cammarata e Anastasija Kuzmina. Dieci episodi per chiudere un percorso iniziato tre anni fa.

Il 17 novembre Verdone sarà sindaco di Roma per un giorno. Cosa farà? “Non c’è molto da aggiungere: Gualtieri sta facendo molte cose e bene, anche se c’è il caso della casa di Rubini, una traversa di via Cavour, che è completamente buia e le scritte non si leggono… Sono soprattutto le periferie a soffrire, con mezzi pubblici scadenti e tanto degrado”, ha ammesso con un sorriso amaro.

Alla conferenza stampa, sul tavolo accanto al copione segnato da appunti a matita, una tazzina di caffè lasciata a metà. Un gesto distratto, come per trattenere ancora un po’ l’ultima scena.


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Vita da Carlo stagione finale: Verdone chiude la serie su Paramount+

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Carlo Verdone torna con l’ultima stagione di Vita da Carlo su Paramount+. Politicamente corretto, famiglia e omaggio ad Alvaro Vitali.

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Vita da Carlo stagione finale

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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