Tokyo, 10 giugno 2024 – La premier giapponese Sanae Takaichi ha annunciato oggi, durante una conferenza stampa a Nagatachō, la sua intenzione di proporre il presidente americano Donald Trump per il prossimo Premio Nobel per la Pace. La notizia, già circolata nei giorni scorsi su alcuni quotidiani giapponesi come Yomiuri Shimbun e Asahi, è stata confermata in mattinata dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha risposto alle domande dei giornalisti davanti all’ala ovest della Casa Bianca.
Takaichi: “Trump ha portato stabilità nell’Asia-Pacifico”
La premier ha spiegato che la decisione nasce dalla convinzione che l’ex presidente Usa abbia “dato un contributo importante alla stabilità dell’Asia-Pacifico”, soprattutto durante il suo mandato tra il 2017 e il 2021. “Non è una scelta politica – ha detto – ma un riconoscimento per i passi avanti fatti verso la distensione nella penisola coreana”. Takaichi ha ricordato in particolare i vertici di Singapore e Hanoi tra Trump e Kim Jong-un, sottolineando come “in quegli anni si sia aperto un canale di dialogo che mancava da decenni”.
La proposta verrà presentata nelle prossime settimane, ha aggiunto, seguendo i canali diplomatici previsti dal comitato norvegese per il Nobel. Al momento non ci sono dettagli sulle tempistiche. “Stiamo lavorando alla documentazione necessaria”, ha detto un funzionario del Ministero degli Esteri giapponese, lasciando intendere che la procedura potrebbe richiedere ancora qualche giorno.
Casa Bianca: “Onorati dalla proposta”
Dall’altra parte del Pacifico, la risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere. Karoline Leavitt ha dichiarato: “Siamo onorati dall’intenzione espressa dalla premier Takaichi. Il presidente Trump ha sempre lavorato per la pace e la sicurezza internazionale”. La portavoce ha ricordato come già nel 2019 l’allora premier giapponese Shinzo Abe avesse avanzato una proposta simile, senza però ottenere risposte dal comitato norvegese.
Trump, invece, non ha rilasciato commenti diretti. Fonti vicine all’ex presidente, raggiunte telefonicamente nel pomeriggio a Mar-a-Lago, hanno riferito che la notizia è stata accolta con “soddisfazione e una certa sorpresa”. Un collaboratore ha raccontato che Trump, guardando la tv, ha sorriso e commentato: “Vedremo cosa succede”.
Precedenti e reazioni: il dibattito in Giappone e negli Stati Uniti
La mossa di Takaichi ha acceso il dibattito politico in Giappone. Alcuni esponenti dell’opposizione hanno criticato l’iniziativa, definendola “più un gesto simbolico che una cosa concreta”. Il deputato Jun Azumi, del Partito Costituzionale Democratico, ha detto ai giornalisti davanti alla Dieta: “Sarebbe meglio concentrarsi sui problemi interni”. Altri, invece, vedono nella proposta un modo per rafforzare i rapporti tra Tokyo e Washington in un momento di tensione con la Cina.
Anche negli Stati Uniti le reazioni sono state diverse. I sostenitori di Trump hanno rilanciato la notizia sui social, mentre alcuni analisti hanno ricordato che il Nobel per la Pace è spesso stato al centro di polemiche. Nel 2009, per esempio, fu assegnato a Barack Obama pochi mesi dopo il suo insediamento, suscitando allora molte discussioni.
Come funziona la candidatura al Nobel per la Pace
Per candidare qualcuno al Nobel per la Pace bisogna seguire una procedura precisa. Solo capi di Stato, membri di governi e alcune categorie accademiche possono presentare proposte ufficiali. La scadenza per le candidature è ogni anno il 31 gennaio, anche se in casi particolari si possono fare eccezioni. Il comitato norvegese esamina tutto in modo riservato; i nomi dei candidati vengono resi noti solo dopo 50 anni.
Nel frattempo, a Tokyo, la premier Takaichi ha lasciato il palazzo del governo poco dopo le 18. Indossava un tailleur blu scuro e portava con sé una cartella rossa. Prima di salire sull’auto ufficiale si è fermata a parlare con i giornalisti: “Credo sia giusto riconoscere chi si impegna per la pace, anche se le opinioni possono essere diverse”.