Firenze, 14 giugno – Christine Lagarde ha scelto il mercato di Sant’Ambrogio, nel cuore pulsante di Firenze, per parlare di inflazione e prezzi. Erano le 9.30 quando, tra i banchi di frutta e verdura, la presidente della Banca centrale europea si è fermata con alcuni commercianti. Ha osservato le etichette, scambiando qualche parola con i clienti. “Ho controllato i prezzi del cibo molto da vicino e sì, sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa”, ha detto con un tono quasi confidenziale. “Ora continuano a salire e sono più alti dell’inflazione media che abbiamo. Parliamo di una media intorno al 2%, mentre i prezzi alimentari sono un po’ più alti. Dobbiamo far sì che scendano, perché il cibo è importante”.
Prezzi alimentari più alti della media
Secondo i dati Eurostat aggiornati a maggio, l’inflazione nell’area euro si attesta intorno al 2,6%, mentre i prezzi dei prodotti alimentari restano su livelli superiori. In Italia, ad esempio, l’ultimo rapporto Istat parla di un aumento annuo del 3,5% per i prodotti alimentari. Un peso che si sente soprattutto nelle grandi città come Firenze, dove la spesa media mensile per la spesa supera i 450 euro. “Bisogna stare attenti – ha aggiunto Lagarde – perché il costo della vita si sente soprattutto qui, tra la gente”.
Firenze, capitale del direttivo BCE
La visita di Lagarde al mercato non è stata un caso. In questi giorni Firenze ospita il consiglio direttivo della BCE, evento che richiama economisti e osservatori da tutta Europa. L’inflazione è il tema principale nelle discussioni tra i governatori delle banche centrali. “Stiamo seguendo la situazione – ha confidato una fonte vicina alla BCE – ma per ora non ci sono decisioni sui tassi”. Intanto la presidente ha voluto vedere con i propri occhi cosa significa per le persone comuni. “Il cibo è importante”, ha ripetuto più volte, come a sottolineare che le scelte della BCE hanno un impatto reale.
I volti del mercato
Tra i banchi, la presenza di Lagarde non è passata inosservata. Alcuni commercianti le hanno mostrato i prezzi di pasta e verdure. “Le ho detto che la pasta è salita di 20 centesimi in sei mesi”, racconta Marco, che gestisce un banco di prodotti tipici. Una signora con una sporta di insalata e pomodori ha commentato sottovoce: “Speriamo che qualcuno si accorga davvero di quanto costa fare la spesa”. Lagarde ha ascoltato, annuendo. Poi si è fermata davanti a un banco di formaggi, chiedendo il prezzo del pecorino toscano. “Quattro euro all’etto”, le ha risposto il venditore. Lei ha sorriso, ringraziando in italiano.
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Secondo le previsioni della BCE, l’inflazione dovrebbe restare vicino al 2% nei prossimi mesi. Ma i prezzi del cibo potrebbero rimanere più alti rispetto alla media generale. “Dobbiamo assicurarci che scendano ancora”, ha ribadito Lagarde. Gli esperti ricordano che i prezzi dipendono da tanti fattori: costi dell’energia, clima, tensioni internazionali. “Non basta abbassare i tassi”, spiega un economista dell’Università di Firenze. “Serve un piano che coinvolga tutta la filiera”.
Un gesto semplice tra i banchi
Prima di andarsene, Lagarde ha comprato un mazzetto di basilico fresco. Ha pagato in contanti, cinque euro tondi, e ha salutato con un cenno. “Grazie, buon lavoro”, ha detto sorridendo al venditore. Poi si è allontanata tra la gente, mentre qualcuno scattava una foto col cellulare.