Roma, 22 ottobre – Lucio Corsi ha svelato oggi alla Festa del Cinema di Roma il suo nuovo concert movie, “La Chitarra Nella Roccia”. L’idea nasce dalla voglia di suonare dentro l’abbazia cistercense di San Galgano, a Chiusdino, nel cuore della provincia di Siena. “Suonare in quel posto così speciale era un sogno che avevamo da tempo”, ha raccontato il cantautore toscano, visibilmente emozionato davanti ai giornalisti. Il film, diretto da Tommaso Ottomano – suo amico di lunga data e compagno di band – arriverà nelle sale The Space Cinema il 3, 4 e 5 novembre. Il 14 novembre uscirà anche un disco live registrato durante lo stesso concerto.
Il sogno di un palco tra le pietre di San Galgano
Corsi, classe 1993, ha spiegato che tutto è partito da ricordi d’infanzia. “Ricordo bene San Galgano, i miei genitori mi ci portavano spesso”, ha confidato. L’abbazia, senza tetto e circondata dai campi della campagna senese, lo ha sempre affascinato. “Col tempo ho iniziato a immaginare un palco lì dentro. Quest’anno mi è sembrato il momento giusto per provarci”, ha aggiunto, con un sorriso che tradiva la soddisfazione di chi ha visto un sogno prendere vita.
L’atmosfera che si respira tra quelle antiche pietre – “sembra cresciuta in mezzo agli alberi, come se fosse uno di quegli alberi nei campi” – ha ispirato non solo la scelta del luogo, ma anche il titolo del film. “La Chitarra Nella Roccia” richiama la leggenda della spada di San Galgano e il legame profondo tra musica e territorio.
Un anno da protagonista: da Sanremo a Eurovision
Il 2023 è stato decisivo per Lucio Corsi. Dopo il secondo posto al Festival di Sanremo, la sua popolarità è schizzata in alto, fino ad arrivare sul palco dell’Eurovision Song Contest. “Sanremo è stata una sorpresa, non mi aspettavo andasse così bene”, ha ammesso. Da quel momento, i concerti si sono moltiplicati: “Negli ultimi mesi ho fatto sempre più date, qualcosa che ho sempre sognato”.
Nonostante la fama crescente, Corsi ha sottolineato quanto contino ancora le radici e le amicizie nate in Maremma. “Suono con gli stessi ragazzi da una vita, passo le giornate con Tommaso e altri amici di sempre, continuiamo a fare quello che amiamo, scrivere canzoni”, ha detto. La provincia, per lui, è stata una vera scuola di vita: “Ho avuto la fortuna di avere accanto tanti amici importanti, tutti della Maremma, con la stessa passione per la musica. Siamo cresciuti insieme, ci teniamo coi piedi per terra, ed è una cosa preziosa”.
La lezione della Maremma: radici forti come gli alberi
Anche dopo aver calpestato i palchi più importanti, Corsi non perde di vista la sua terra. “La casa dove sono nato è circondata dagli alberi, che guardano il panorama e crescono verso l’alto, ma restano ben piantati dove sono nati. Trovo che sia una cosa poetica, quasi una lezione”, ha riflettuto. La Maremma, con i suoi paesaggi e la sua gente, gli ha insegnato a rimanere fedele a se stesso: “La mia terra e le amicizie mi hanno aiutato a concentrarmi sulle cose che davvero contano: la musica, le canzoni e la sincerità tra noi”.
Nel foyer dell’Auditorium Parco della Musica, tra una domanda e l’altra, Lucio Corsi si è fermato a salutare un gruppo di fan arrivati da Grosseto. Uno di loro gli ha mostrato una vecchia foto scattata proprio a San Galgano, tanti anni fa. Corsi l’ha guardata a lungo, poi ha sorriso: “Questa la tengo”.
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Lucio Corsi presenta “La Chitarra Nella Roccia” alla Festa del Cinema di Roma
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Il concert movie di Lucio Corsi nell’abbazia di San Galgano arriva nelle sale il 3 novembre. Un racconto tra musica e radici.
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