Kingston, 13 giugno – Dopo aver toccato la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, l’uragano Melissa si sposta lentamente nel Mar dei Caraibi, puntando dritto verso Giamaica e Cuba. I bollettini meteo diffusi tra ieri sera e questa mattina parlano chiaro: almeno quattro vittime e un disperso tra Haiti e Repubblica Dominicana. Venti fortissimi, quasi a 260 chilometri orari, hanno lasciato dietro di sé una scia di paura e distruzione.
Melissa si avvicina alla Giamaica: evacuazioni e aeroporti fermi
Le autorità giamaicane sono in allarme da giorni. Ora hanno ordinato l’evacuazione di diverse zone costiere, soprattutto a sud dell’isola. Il Servizio meteorologico nazionale lancia l’allarme per mareggiate fino a quattro metri. Un vero pericolo per chi vive vicino al mare. Stamattina, alle 7, l’aeroporto internazionale di Kingston ha bloccato tutti i voli: terminal vuoti, passeggeri in attesa di notizie sotto i tabelloni spenti. Anche i porti sono chiusi, con le navi commerciali ferme al largo in attesa.
“Non abbiamo mai visto nulla di simile negli ultimi vent’anni”, racconta Michael Grant, capo della protezione civile giamaicana. “La priorità è mettere in salvo la gente, soprattutto nei villaggi più a rischio”. A Portmore e Old Harbour, le sirene sono partite poco dopo le 6, invitando tutti a lasciare le case.
Haiti e Repubblica Dominicana sotto assedio: morti e danni
Tra Haiti e Repubblica Dominicana la situazione è grave. La Croce Rossa locale conferma almeno quattro morti per crolli causati dal vento e dalle piogge intense. Un uomo è ancora disperso nella zona di Jacmel, nel sud di Haiti. Le tv mostrano immagini drammatiche: strade allagate, tetti divelti, alberi caduti lungo la costa.
I soccorritori lavorano senza sosta da ieri pomeriggio. “Abbiamo trovato famiglie isolate nelle campagne vicino a Barahona”, dice un volontario della Protezione civile dominicana. “Molti hanno perso tutto: case, raccolti, animali”. In alcune zone rurali manca ancora la luce.
Piogge torrenziali e frane, il vero pericolo di Melissa
A preoccupare di più è la lentezza con cui Melissa si muove verso nord-ovest. I meteorologi dell’Università delle Indie Occidentali avvertono: la tempesta potrebbe scaricare fino a un metro di pioggia in meno di due giorni sulle stesse aree. Il rischio di allagamenti improvvisi e frane è alto, soprattutto nelle montagne della Giamaica orientale e nel sud di Cuba.
A Cuba, sono già pronti i centri di accoglienza a Santiago e Guantánamo. “Siamo pronti ad accogliere chi dovrà lasciare casa”, assicura il sindaco di Santiago, Luis Torres Iríbar. Nelle scuole della città hanno distribuito materassi e viveri di prima necessità.
Tra attesa e paura, la vita si ferma a Kingston
Questa mattina a Kingston le strade erano quasi deserte. Solo qualche taxi giallo passava veloce tra le pozzanghere. I negozi chiudevano in fretta. Alcune persone si fermavano davanti alle agenzie di viaggio, a controllare gli aggiornamenti sui voli. “Speriamo che passi presto”, ha detto una donna con la spesa in mano. Poco lontano, un gruppo di ragazzi aiutava un anziano a mettere sacchi di sabbia davanti alla porta.
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