Milano, 10 giugno – Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso lunedì in calo, scendendo a 77,6 punti base dopo aver toccato un minimo intraday di 77,2. Un valore che riporta il differenziale ai livelli di metà agosto, quando si erano già visti i minimi dal 2010. Un segnale importante, seguito da vicino da investitori e istituzioni, che indica una nuova fase di calma sui mercati obbligazionari europei.
Spread Btp-Bund, la giornata in numeri
La giornata è iniziata con lo spread a 78,3 punti base, per poi scendere gradualmente durante le contrattazioni. Il rendimento del Btp decennale ha leggermente ceduto, chiudendo al 3,39%. Per la prima volta da settimane, il titolo italiano rende meno anche dei francesi: i decennali OAT si sono fermati al 3,41%.
Secondo gli addetti ai lavori di Piazza Affari, il calo dello spread riflette un clima più tranquillo sui mercati finanziari europei. «C’è meno tensione rispetto ai mesi scorsi», ha detto un trader di una grande banca d’investimento milanese intorno alle 17. «Gli investitori tornano a puntare sui titoli italiani, anche grazie alla stabilità politica e alle rassicurazioni arrivate da Bruxelles».
Il quadro europeo e le reazioni dal mercato
Il differenziale tra Btp e Bund è uno degli indicatori chiave per capire come viene valutato il rischio sull’Italia. Un livello sotto gli 80 punti base non si vedeva da quasi quattro anni. «Non è solo una questione di numeri», ha spiegato un analista di Intesa Sanpaolo, «ma di fiducia: il mercato premia la solidità dei conti pubblici italiani e la prudenza della Bce».
La seduta si è svolta su volumi nella media e con poca volatilità. Nel pomeriggio, nella sala trading di una società di gestione in via Turati, l’atmosfera era tranquilla: qualche telefonata veloce tra i desk obbligazionari e sguardi ai monitor Bloomberg. «Il clima è sereno», ha confessato un gestore, «ma restiamo cauti: basta poco per cambiare tutto».
Italia batte Francia: rendimenti sotto la lente
Il dato più interessante è il confronto con la Francia. Per la prima volta da mesi, il rendimento del Btp decennale è sceso sotto quello dei titoli francesi. Un segnale che non passa inosservato tra gli operatori. «È un’inversione significativa», ha commentato un economista romano che segue i mercati per una società di consulenza internazionale. «Vuol dire che gli investitori vedono l’Italia come meno rischiosa della Francia, almeno per ora».
Dalle sale operative di Milano e Londra si spiega che il movimento potrebbe essere legato anche alle incertezze politiche emerse a Parigi dopo le ultime elezioni europee. «La situazione francese pesa», ha detto un broker londinese, «mentre l’Italia beneficia di una certa stabilità e delle rassicurazioni sul fronte del debito».
Sguardo al futuro: cosa aspettarsi
Gli operatori restano cauti sulle prossime settimane. Ricordano che i mercati obbligazionari sono molto sensibili a ogni segnale che arriva dalla Bce o dai governi europei. «Siamo in una fase favorevole», ha detto un trader milanese poco prima della chiusura, «ma basta una parola fuori posto per cambiare tutto».
Alle 18.10, in una sala trading di corso Magenta, qualcuno ha appuntato sul taccuino il dato finale: 77,6 punti base. Un gesto rapido, quasi automatico, mentre fuori dalla finestra il traffico di Milano andava avanti senza fretta.
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