Roma, 27 giugno 2024 – Dal 28 ottobre, il Palazzo delle Esposizioni di Roma aprirà le porte alla XX edizione di Restituzioni, la mostra che mette in luce le opere restaurate grazie al programma di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale promosso da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura. L’esposizione, che resterà aperta fino al 18 gennaio 2026, è stata presentata in anteprima il 27 ottobre e raccoglie 117 opere scelte tra le 128 restaurate tra il 2022 e il 2025, provenienti da ogni angolo d’Italia.
Un tuffo nella bellezza italiana, dal Cinquecento al Novecento
“Restituzioni è il più grande cantiere della bellezza italiana: un viaggio iniziato nel 1989 che non può fermarsi”, ha detto Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, durante la conferenza stampa. Un progetto nato più di trent’anni fa che ha permesso di riportare alla luce centinaia di capolavori, spesso poco conosciuti o difficili da vedere.
Tra le opere esposte spiccano grandi nomi come Giovanni Bellini, Bartolomeo Vivarini, Giulio Romano, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, fino a Mario Sironi e Pino Pascali. Ma accanto ai maestri, Restituzioni offre uno sguardo sulla ricchezza del patrimonio italiano: ci sono strumenti musicali antichi come l’arpicordo pentagonale di Giovanni Antegnati (metà Cinquecento), una rara draisina ottocentesca da Gallarate, antenata della bicicletta, un arco da Samurai e una barca siamese conservati al Castello Ducale di Agliè (Torino), la suggestiva barca cucita (datata tra il II e il I secolo a.C.) lunga oltre quattro metri dal Museo Archeologico Nazionale di Adria, fino a due abiti in stile charleston arrivati da Roma.
Un percorso tra epoche e linguaggi diversi
Marco Delogu, presidente di Palaexpo, ha sottolineato come la mostra “guida i visitatori in un viaggio straordinario che unisce epoche e linguaggi diversi”, dalla Roma antica fino alle sperimentazioni di Pino Pascali, già più volte esposto proprio al Palazzo delle Esposizioni. L’allestimento, curato da Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco e dal curatore emerito Carlo Bertelli, punta a mettere in risalto non solo i grandi nomi, ma anche oggetti meno conosciuti, capaci di raccontare storie e identità delle comunità locali.
La mostra si tiene sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è prodotta e organizzata da Intesa Sanpaolo con l’Azienda Speciale Palaexpo, grazie al sostegno dell’assessorato alla Cultura di Roma Capitale. Un lavoro di squadra che ha coinvolto restauratori, storici dell’arte e musei da tutta Italia.
I restauri: un ponte tra passato e presente
Restituzioni, nato nel 1989, ha recuperato nel tempo opere segnate dal tempo e dall’incuria. “Ogni restauro è una sfida – racconta uno dei tecnici nei laboratori – perché dietro ogni pezzo c’è una storia da ricostruire, fatta di materiali, tecniche e usura”. Non si tratta solo di quadri o sculture: tra le sale si trovano anche oggetti curiosi, come la draisina o la barca cucita, che raccontano l’ingegno e la vita quotidiana delle comunità italiane nel corso dei secoli.
Il pubblico potrà vedere le opere restaurate tutti i giorni (tranne il lunedì), dalle 10 alle 20. I biglietti saranno in vendita online e alla biglietteria del Palazzo delle Esposizioni. “È un’occasione per scoprire pezzi unici – ha detto una visitatrice durante l’anteprima – alcuni nemmeno li conoscevo”.
Nel pomeriggio del 27 ottobre, mentre i primi visitatori si muovevano tra le sale illuminate da una luce calda, un bambino si è fermato davanti all’arco da Samurai. Ha chiesto alla madre: “Davvero lo usavano per combattere?”. Lei ha sorriso e ha letto il cartellino insieme a lui. Un gesto semplice, quasi invisibile. Eppure, in quel momento, la storia sembrava tornare viva davanti ai loro occhi.
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Restituzioni 2025 a Roma: mostra opere restaurate al Palazzo Esposizioni
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Dal 28 ottobre al 18 gennaio 2026 a Roma la XX edizione di Restituzioni: in mostra 117 opere restaurate da Intesa Sanpaolo.
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