Roma, 13 giugno 2024 – Il Ministero della Cultura ha stanziato 300 milioni di euro per rimettere a nuovo parchi e giardini storici in tutta Italia. Il progetto, inserito nel Pnrr Cultura (linea 2.3), punta a valorizzare questi spazi, renderli più attrattivi per la città e gestirli in modo più sostenibile entro agosto 2026. L’iniziativa, voluta dal ministro Alessandro Giuli, vuole coinvolgere tanto chi abita vicino quanto i turisti, creando nuove opportunità sia ambientali che culturali.
Un piano che tocca tutto il Paese
Dal ministero fanno sapere che sono stati messi in campo 130 interventi sparsi per l’Italia. Oltre cento sono già finiti o quasi, mentre gli altri dovrebbero completarsi entro la scadenza del Pnrr. Tra i progetti più importanti ci sono cinque grandi parchi scelti direttamente dal ministero: la Reggia di Caserta, il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, Villa Lante a Bagnaia, Villa Favorita a Ercolano e il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra. A loro sono andati circa 98 milioni di euro.
Un’altra parte dei fondi è stata assegnata tramite un bando nazionale, rivolto sia a enti pubblici che a privati. Qui sono stati finanziati 125 parchi e giardini storici – 66 privati e 59 pubblici – per un totale di 185 milioni. “Abbiamo voluto intervenire in modo diffuso, toccando realtà molto diverse tra loro”, ha detto una fonte del ministero.
Parchi storici, un patrimonio da difendere
Il ministero ricorda che questi parchi non sono solo bellezze artistiche o paesaggistiche. Sono anche fondamentali per la biodiversità, per l’ossigeno che producono e per mantenere il clima più fresco in città. “Qui si conservano storie, conoscenze botaniche e tecniche antiche che rischiavano di sparire”, racconta uno dei tecnici che si occupa di catalogarli.
Proprio alla catalogazione sono stati destinati quasi 3 milioni di euro. A ottobre 2025 saranno pronte 4.587 schede con dettagli su ogni sito. È un lavoro minuzioso che coinvolge architetti del paesaggio, botanici e storici dell’arte.
Formare i nuovi custodi dei giardini
Un punto chiave del progetto è la formazione. Con 8,3 milioni di euro sono stati attivati più di 90 corsi in 13 regioni, dalla Basilicata al Piemonte, passando per Toscana, Sicilia e Veneto. L’obiettivo? Creare una nuova generazione di giardinieri d’arte. Al 30 giugno 2025, sono già oltre 1.200 i professionisti formati, specializzati nel mantenimento e nel restauro degli elementi vegetali dei parchi storici.
“Non si tratta solo di potare o annaffiare”, spiega un docente dell’Emilia-Romagna. “Bisogna conoscere le specie antiche, le tecniche tradizionali e anche le nuove esigenze legate al clima”. In alcune lezioni pratiche, gli allievi hanno lavorato direttamente nei parchi in restauro, tra allori e viali di lecci secolari.
Un investimento per le comunità
Il ministero sottolinea che questi fondi non servono solo a salvare il patrimonio, ma anche a dare una spinta all’economia locale. I lavori hanno coinvolto artigiani, cooperative sociali e giovani professionisti. A Villa Lante e al Real Bosco di Capodimonte, ad esempio, i cantieri hanno attirato l’attenzione dei residenti. “Ogni mattina passavo con mio figlio e ci fermavamo a guardare gli operai che sistemavano le fontane”, racconta Anna, insegnante a Bagnaia.
Il lavoro non è ancora finito. Entro agosto 2026 si aspettano gli ultimi interventi. Nel frattempo, molti parchi hanno già riaperto e sono frequentati da visitatori e scolaresche. Ieri mattina, alla Reggia di Caserta, un custode sistemava le chiavi del cancello principale: “Oggi ci aspettiamo molta gente”, ha detto con un sorriso.
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Parchi storici italiani: 300 milioni dal Pnrr per la riqualificazione
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Investimento da 300 milioni per la riqualificazione dei parchi storici italiani. Interventi in 130 siti entro agosto 2026.
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