Bologna, 27 ottobre – Domenica 26 ottobre, a Predappio, nel Forlivese, si sono radunate circa settecento persone, secondo la Questura, per la tradizionale camminata che ogni anno richiama nostalgici del fascismo e della Marcia su Roma. Il corteo è partito dalla piazza centrale del paese natale di Benito Mussolini e si è diretto fino al cimitero di San Cassiano, dove si trova la cripta del Duce. Come da consuetudine, davanti alla tomba sono tornati i saluti romani, nonostante la famiglia Mussolini avesse chiesto di evitarli.
Saluti fascisti di nuovo sotto i riflettori
Dopo due anni di assenza, i saluti romani sono riapparsi soprattutto alla fine del rito del “presente”. Decine di braccia tese, in gran parte vestite di nero – il colore che dominava tra i partecipanti – hanno segnato il momento più acceso della giornata. Tra i presenti, molti con la testa rasata, qualche famiglia con bambini e un’atmosfera che alternava silenzi a cori. La Questura ha mantenuto un controllo discreto, mentre alcuni residenti osservavano dai balconi di via Marconi.
Forza Nuova in rotta con la Questura
Quest’anno la presenza di Forza Nuova ha aggiunto tensione alla giornata. Il leader Roberto Fiore è arrivato in mattinata, ma dopo un breve confronto con la Digos ha deciso di non prendere parte al corteo. La Questura aveva imposto che i militanti di Forza Nuova manifestassero separatamente e solo dopo le 15. Alcuni però hanno ignorato l’ordine, bollandolo come “una firma digitale scaduta”. Fiore, con giacca scura e sguardo serio, si è limitato a una breve apparizione in piazza: “Non vogliamo provocare – ha detto ai giornalisti – ma difendere il diritto alla memoria”.
Orsola Mussolini contro Forza Nuova: “Cercano solo visibilità”
A prendere le distanze da Forza Nuova è stata Orsola Mussolini, pronipote del Duce e organizzatrice del raduno. “Quest’anno la manifestazione è stata complicata dalla presenza di una forza politica che non nomino nemmeno”, ha detto poco prima della partenza. Secondo lei, il movimento ha creato “problemi solo per farsi notare”, mentre l’intento degli organizzatori era “un momento di preghiera”. Le sue parole hanno diviso la folla tra applausi e qualche mormorio.
La famiglia Mussolini e la Marcia su Roma: una versione alternativa
L’anniversario della Marcia su Roma, che cade il 28 ottobre, ha guidato tutta la giornata. Orsola Mussolini ha ribadito la versione della famiglia: “Non c’è stato alcun colpo di Stato. Benito è stato eletto secondo lo Statuto Albertino e prima di lui altri 26 presidenti del Consiglio sono arrivati con le stesse regole”. Una spiegazione poco presente nel dibattito pubblico, ma che tra i presenti ha raccolto qualche cenno di assenso.
Ordine pubblico e tensione palpabile
La giornata si è conclusa senza incidenti, anche se la tensione è rimasta alta fino alla fine della cerimonia. Le forze dell’ordine hanno presidiato i punti chiave del paese fin dalle prime ore del mattino. In piazza, qualche anziano si è fermato a osservare in silenzio, mentre un gruppo di ragazzi ha preferito allontanarsi verso il bar “Roma”, poco lontano dal municipio.
Al termine della cerimonia, una donna con un mazzo di fiori bianchi si è avvicinata alla cripta. Ha deposto i fiori sulla lapide e si è fermata qualche istante in silenzio, prima di tornare verso la folla.
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