La tragica vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuta a Garlasco il 13 agosto 2007, si arricchisce di nuovi elementi che potrebbero mettere in discussione le certezze accumulate nel corso degli anni. Recenti sviluppi dell’indagine condotta dalla Procura di Pavia indicano che potrebbero esserci ragioni valide per riconsiderare la colpevolezza di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara, condannato e in carcere dal 2015. Le nuove analisi e scoperte stanno sollevando interrogativi cruciali su orari, dinamiche e possibili nuovi sospetti.
Una dinamica dell’omicidio da riscrivere
La riscrittura della dinamica dell’omicidio è un aspetto fondamentale. Le attuali analisi rivelano che l’aggressione non si sarebbe verificata in un solo momento, come inizialmente sostenuto, ma piuttosto si sarebbe svolta in più fasi. Questo cambiamento di prospettiva ha un impatto diretto sull’alibi di Stasi, che secondo le nuove ricostruzioni, si trovava lontano dalla villa dei Poggi nei momenti in cui l’omicidio sarebbe avvenuto. Le indagini suggeriscono che Chiara ha avuto tempo di difendersi, il che implica che l’evento non è stato fulmineo, ma si è protratto nel tempo.
L’analisi delle tracce di sangue
Un’altra scoperta significativa proviene dall’analisi delle tracce di sangue condotta dai Ris di Cagliari. Le evidenze raccolte, tra cui macchie, schizzi e pozze di sangue, sono state esaminate dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che ha potuto ricostruire in modo dettagliato i movimenti dell’aggressore durante l’attacco. I risultati di questa analisi, attualmente segreti, supportano l’idea di un’interazione più complessa tra Chiara e il suo aggressore. Inoltre, l’ora del delitto, precedentemente fissata tra le 9:12 e le 9:35, potrebbe risultare errata.
L’alibi di Stasi si rafforza
Le sentenze che hanno condannato Stasi si basano su una finestra temporale molto ristretta. Secondo le ricostruzioni precedenti:
- Chiara avrebbe disattivato l’allarme alle 9:12, presumibilmente per aprire la porta all’assassino.
- Il delitto sarebbe avvenuto entro le 9:35, quando Stasi riaccende il computer di casa.
Tuttavia, le prime analisi patologiche indicano un orario di decesso più vicino alle 11:00 del mattino. Questa discrepanza è fondamentale: se l’ora dell’omicidio viene spostata in avanti, il tempo a disposizione di Stasi per compiere il delitto e tornare a casa si riduce notevolmente, rendendo il suo alibi molto più credibile.
Indagini su una presunta tangente
Un ulteriore aspetto inquietante di questa vicenda è l’indagine sulla presunta tangente che sarebbe stata versata all’ex procuratore Mario Venditti. Secondo quanto riportato, i Sempio avrebbero cercato di influenzare le indagini per insabbiare le prove contro di loro. Questo presunto scambio di favori solleva interrogativi sull’integrità delle inchieste passate, che avevano archiviato le ipotesi alternative riguardanti la colpevolezza di Stasi. La Guardia di Finanza sta attualmente analizzando i computer di Venditti, sequestrati il 26 settembre.
Le recenti scoperte e la riconsiderazione di elementi chiave nell’omicidio di Chiara Poggi suggeriscono che il caso potrebbe essere ben lontano dalla sua conclusione definitiva. Con la figura di Alberto Stasi che torna sotto una nuova luce e l’ombra di una possibile corruzione negli ambienti giudiziari, il mistero di Garlasco continua a suscitare interrogativi e a sollevare dubbi su un sistema che, sebbene avesse puntato su un colpevole, potrebbe ora trovarsi a dover fare i conti con i propri errori. La verità, in questa intricata rete di eventi, sembra ancora da scoprire.