La manovra economica del governo Meloni continua a generare un acceso dibattito e forti proteste, in particolare da parte della Cgil. Durante una manifestazione nazionale a Roma, il segretario generale Maurizio Landini ha espresso la sua netta opposizione alla legge di Bilancio, definendola “sbagliata” e incapace di risolvere i problemi dei lavoratori, con particolare riferimento a salari, fisco e pensioni. Secondo Landini, questa manovra non solo non migliora la situazione, ma ha il potenziale di aggravare le difficoltà economiche delle famiglie italiane, configurandosi come una vera e propria “truffa”.
La mobilitazione della Cgil
Landini ha avvertito che, se non ci saranno cambiamenti significativi, la Cgil non esiterà a proclamare uno sciopero generale, il quarto consecutivo contro le politiche economiche del governo. “Siamo pronti a mobilitarci di nuovo”, ha sottolineato, evidenziando l’urgenza di una svolta nelle politiche sociali ed economiche del Paese. Le sue parole hanno risuonato tra i manifestanti, che hanno sfilato per le strade di Roma chiedendo un cambiamento reale.
La manifestazione, contraddistinta dallo slogan “Democrazia al lavoro”, ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, secondo le stime della Cgil. Tra le bandiere rosse del sindacato, si sono viste anche quelle palestinesi e della pace, simboleggiando una solidarietà più ampia e una richiesta di giustizia sociale. Il corteo ha raggiunto piazza San Giovanni, dove Landini ha lanciato un attacco diretto al governo, affermando che “Chi demonizza le piazze ha paura della democrazia”, ribadendo l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nel dibattito politico.
Le richieste dei manifestanti
Durante l’evento, sono emerse diverse richieste dai manifestanti, tra cui:
- Aumento dei salari e delle pensioni.
- Maggiori investimenti nella sanità pubblica e nella scuola.
- Riforma fiscale equa.
Le problematiche legate alla precarietà e alla sicurezza sul lavoro sono state al centro del dibattito, con molti che hanno denunciato i rischi di una manovra che, secondo Landini, potrebbe “portare a sbattere il Paese”.
Particolare attenzione è stata dedicata al tema della detassazione degli aumenti contrattuali, considerata da Landini una misura insufficiente. “È solo un titolo”, ha affermato, sottolineando come l’iniziativa riguardi solo i lavoratori privati con redditi fino a 28.000 euro, escludendo gran parte dei metalmeccanici e di altri settori. Ha anche criticato il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% e la questione del fiscal drag, che ha portato a un aumento delle tasse per i lavoratori con redditi di 30.000 euro, che si sono visti aumentare il carico fiscale di oltre 2.000 euro negli ultimi tre anni a causa dell’inflazione.
Le conseguenze della manovra
Landini ha messo in guardia sulle conseguenze di questa manovra, affermando che il governo sta “estorsione miliardi al lavoro dipendente e ai pensionati”. La sua critica ha riguardato anche le promesse fatte dal vicepremier Matteo Salvini riguardo alla legge Fornero: “Aveva promesso di cancellarla, ma in realtà aumenta l’età pensionabile”, ha osservato.
In piazza con la Cgil erano presenti alcune forze di opposizione, come il gruppo Avs con i leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, e una delegazione del Partito Democratico, pur in assenza della leader Elly Schlein. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di non partecipare all’evento. Durante la manifestazione, è intervenuto anche in videocollegamento Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, applaudito dal pubblico per il suo sostegno alla libertà di stampa e ai diritti dei lavoratori.
L’atmosfera di mobilitazione è palpabile e il messaggio della Cgil è chiaro: le politiche attuate dal governo Meloni non sono accettabili e devono essere modificate. Landini ha chiesto un dialogo reale e un ascolto attivo da parte del governo e del Parlamento, affermando che “se non saremo ascoltati, non escludiamo nulla”. La Cgil è determinata a continuare la sua lotta per ottenere risposte adeguate alle esigenze dei lavoratori e dei pensionati, rimanendo in prima linea nella battaglia per i diritti sociali ed economici.








