La storia che stiamo per raccontarvi si intreccia tra le strade di Trieste e Padova, ma si estende fino alla Svezia, rivelando un mistero familiare che ha del drammatico. Si tratta di una vicenda in cui un uomo, ora 67enne, potrebbe ricevere un’importante eredità senza essere nemmeno a conoscenza della sua esistenza. La sua vita è stata segnata dalla mancanza di un padre, un anziano svedese di nome Malcom, deceduto durante la pandemia di COVID-19, che ha lasciato un testamento inaspettato.
Malcom, originario della Guyana e poi trasferitosi in Svezia, ha scritto un lascito per un figlio non riconosciuto, nato da una relazione con una giovane triestina che ha incontrato a Londra. Secondo le informazioni raccolte, il bambino sarebbe venuto al mondo alla fine degli anni ’50 a Trieste e, successivamente, sarebbe cresciuto a Padova. Questa scoperta ha scatenato una vera e propria corsa contro il tempo per rintracciare l’uomo, che potrebbe trovarsi in una situazione in cui, se non rintracciato entro un termine stabilito, rischia di perdere un patrimonio significativo.
La ricerca del figlio non riconosciuto
Nel 2021 è iniziata la caccia al nome, con gli appelli che si sono moltiplicati sui social media e attraverso trasmissioni TV come “Chi l’ha visto?”. Mercoledì scorso, 22 ottobre, il programma ha lanciato un nuovo appello, sottolineando che la scadenza per il passaggio dell’eredità si avvicina rapidamente, fissata per il primo dicembre. Se l’uomo non verrà trovato entro quella data, secondo la legge svedese, il testamento diventerà nullo e l’eredità verrà divisa tra gli altri membri della famiglia di Malcom.
Le ricerche finora non hanno portato a risultati concreti. L’ultima trasmissione ha rivelato un dettaglio cruciale: la vedova di Malcom, Mona, ha informato che il bambino, nato a Trieste, sarebbe poi cresciuto a Padova. Questa informazione ha riacceso la speranza di trovare il figlio non riconosciuto, ma le indagini anagrafiche non hanno prodotto alcun risultato. In effetti, ci si chiede se il bambino possa essere stato adottato o trasferito in un’altra località, il che complica ulteriormente le ricerche.
L’urgenza della situazione
Mona, 85 anni e vedova del noto DJ svedese, ha espresso il suo desiderio di trovare il figlio del marito. “Dobbiamo trovare questa persona entro il primo dicembre. Altrimenti, secondo la legge svedese, essendo trascorsi quasi cinque anni, il testamento non sarà più valido e l’eredità andrà perduta”, ha dichiarato. Questa esclamazione mette in evidenza non solo l’urgenza della situazione, ma anche l’importanza del legame tra Malcom e il figlio mai conosciuto.
Ma chi è davvero quest’uomo? L’appello ha già generato alcune segnalazioni, tra cui una di un uomo che ha vissuto in case popolari di Padova negli anni ’50 con la madre. Tuttavia, i dettagli rimangono vaghi, e l’incertezza regna sovrana. Mona ha cercato di ristrettare il campo dei possibili nomi, ipotizzando che il figlio potesse chiamarsi “Micheal”, “Michele” o “Marco”. “Sono sicura che quel bambino, oggi un uomo, è da qualche parte. Vorrei tanto trovarlo, per esaudire il desiderio di mio marito, che mi parlava sempre di quel figlio avuto in gioventù”, ha aggiunto Mona, esprimendo un desiderio profondo e umano di ricostruire un legame familiare.
L’importanza dei legami familiari
La storia di Malcom e del suo bambino non riconosciuto è emblematicamente rappresentativa di come le vite di molte persone possano essere interconnesse in modi inaspettati. Le eredità, infatti, non sono solo questioni di beni materiali, ma anche di legami affettivi e di storia personale. Il desiderio di Mona di trovare il figlio del marito mette in luce la fragilità e la complessità delle relazioni umane, così come la volontà di ricomporre un puzzle familiare che, per troppo tempo, è rimasto incompleto.
Nel frattempo, le autorità competenti e i cittadini sono chiamati a unirsi in questo sforzo di ricerca, non solo per risolvere una questione legale, ma per ricostruire la storia di una vita e dare un significato a un’eredità che va ben oltre il semplice valore monetario. La speranza è che, attraverso la condivisione delle informazioni e la collaborazione, il figlio non riconosciuto di Malcom possa finalmente avere accesso alla sua storia e, forse, alla sua famiglia.