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L’albergo dei Migliori: un’esperienza di bellezza e accoglienza senza pari

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L'albergo dei Migliori: un'esperienza di bellezza e accoglienza senza pari
L'albergo dei Migliori: un'esperienza di bellezza e accoglienza senza pari
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Nel cuore di Roma, a pochi passi dalla maestosa basilica di San Pietro, si trova Palazzo Migliori, un’antica dimora nobiliare del Settecento che ha assunto un significato ben più profondo rispetto alla sua storica bellezza architettonica. Originariamente destinato a diventare un albergo di lusso, nel 2019 è stato donato da Papa Francesco alla Comunità di Sant’Egidio con l’intento di trasformarlo in un rifugio per le persone più vulnerabili. Oggi, Palazzo Migliori accoglie ogni sera 45 uomini e donne in difficoltà, restituendo loro dignità e speranza.

Le storie degli ospiti di Palazzo Migliori sono raccontate nel documentario “L’albergo dei Migliori”, diretto da Massimo Franchi in collaborazione con studenti e docenti dell’istituto Roberto Rossellini di Roma. Questa pellicola, presentata al MAXXI durante la Festa del Cinema di Roma, offre uno sguardo intimo sulle vite di coloro che, per vari motivi, si sono ritrovati a vivere per strada, spesso dimenticati dalla società.

Le storie di vita a Palazzo Migliori

  1. Fabrizio, un insegnante di musica, ha visto la sua vita cambiare radicalmente a causa di una crisi personale che lo ha portato a perdere tutto. Nonostante le difficoltà, continua a suonare e a insegnare, sperando di poter tornare a una vita normale.
  2. Emilia, l’anziana decana del gruppo con i suoi 85 anni, porta con sé saggezza e storie di un passato che affonda le radici in una Roma che non c’è più. Con il suo sorriso e la sua forza, è un esempio di resilienza per gli altri ospiti.
  3. Giovanni, con il sogno di sfilare sulle passerelle di moda, ha trovato la sua voce cantando nelle piazze di Roma, dove la sua espressione artistica risuona di emozione e vita.
  4. Mauro ha vissuto per anni in una macchina, trasformandola nella sua casa. La sua storia rappresenta il dramma di molti che, a causa di difficoltà economiche e personali, si ritrovano a dover adattare la loro vita a condizioni estreme.
  5. Violetta racconta di un passato in Belgio e di un marito amato, ma la sua storia è segnata anche dalla vita di suo figlio Daniele, intrappolato nella spirale della camorra.
  6. Alfredo, un pittore e scultore guatemalteco, ha viaggiato attraverso il Messico, gli Stati Uniti e l’Italia, portando con sé un bagaglio culturale ricco e variegato.

Un rifugio che crea comunità

Palazzo Migliori non è solo un rifugio, ma una vera e propria comunità. Ogni ospite porta con sé una storia unica e tutti sono accolti con calore dai volontari che dedicano il loro tempo e il loro amore per costruire un ambiente familiare. “Questo non è un dormitorio, è una casa”, dice Marco, il custode, mentre il sole tramonta sulla cupola di San Pietro. Qui, le cene non sono semplici pasti, ma momenti di condivisione, dove si crea un senso di appartenenza e di comunità.

Carlo Santoro, responsabile di Palazzo Migliori, sottolinea l’importanza di togliere le persone dalla strada, in particolare gli anziani che affrontano maggiori difficoltà. Il suo obiettivo è dare a queste persone un’altra prospettiva, un’opportunità di ricominciare. Storie come quella di Romano, ex ospite che dopo due anni e mezzo ha trovato una casa popolare nel quartiere di San Basilio a Roma, dimostrano come Palazzo Migliori possa essere un punto di partenza per una nuova vita. “Ogni tanto torno a Palazzo Migliori per cenare con i miei amici”, racconta con nostalgia, evidenziando l’importanza delle relazioni umane che si formano in questo luogo.

Combattere la solitudine e restituire dignità

La solitudine è una delle forme più profonde di povertà, e Palazzo Migliori si propone di combatterla. Qui, le persone non sono solo numeri o statistiche, ma esseri umani con sogni, speranze e storie da raccontare. Il documentario “L’albergo dei Migliori” riesce a catturare l’essenza di questo luogo, mostrando come la bellezza dell’accoglienza possa trasformare le vite e restituire la dignità a chi l’ha perduta. Le immagini di volti sorridenti, di mani che si stringono, e di momenti di vita quotidiana raccontano una realtà che, sebbene silenziosa, è incredibilmente potente e significativa.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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