L’omicidio di Marco Veronese, avvenuto la notte tra il 22 e il 23 ottobre a Collegno, nel Torinese, ha scosso profondamente la comunità locale. Questo imprenditore di soli 39 anni è stato brutalmente assassinato con numerosi colpi di coltello, mentre si trovava per strada, a pochi passi dall’abitazione dei suoi genitori. La scena, descritta da una testimone oculare, rivela un’azione tanto rapida quanto spietata, che ha lasciato tutti senza parole.
La testimonianza della vicina
L’aggressione è stata raccontata nei dettagli da una vicina di casa, che ha assistito all’evento drammatico dalla sua finestra. «Mi sono alzata dal letto perché ho sentito urlare», ha raccontato la donna al Corriere Torino. Le sue parole dipingono un quadro inquietante: un uomo che correva disperatamente, inseguito da un altro individuo che, con estrema freddezza, lo ha colpito alle spalle. «Marco ha gridato: “Bastardo, bastardo, cosa fai?”, prima di essere colpito. Poi, dopo un attimo di silenzio, ho sentito solo i rantoli», ha aggiunto la testimone.
- Il killer non ha esitato nemmeno un attimo: dopo aver sferrato i primi colpi al collo, si è accanito ulteriormente su Veronese, che era ormai a terra.
- «Dopo i due colpi al collo mi aspettavo che se ne andasse, invece ha deciso di continuare a infierire», ha affermato la vicina.
- L’azione è stata così rapida che, secondo la donna, non è stato possibile riconoscere il volto dell’aggressore, il quale era incappucciato e vestito in modo elegante, con una giacca blu ceruleo.
L’identità del killer
La descrizione dell’assassino come un soggetto apparentemente professionale, freddo e lucido, ha alimentato le speculazioni. Non ha detto mezza parola, quasi come se fosse stato mandato per compiere un compito specifico. L’omicidio di Marco Veronese ha suscitato grande preoccupazione nella comunità, non solo per la brutalità dell’evento, ma anche per l’incertezza riguardo all’identità del killer. Con l’assenza di elementi chiari e la velocità dell’aggressione, le indagini si concentrano ora sulla raccolta di prove, in particolare attraverso le telecamere di sorveglianza.
La vita di Marco Veronese
Chi era Marco Veronese? Un padre di tre figli piccoli, Marco aveva recentemente vissuto un periodo difficile dopo la separazione dalla compagna. Tornato a vivere dai genitori, il suo omicidio ha colpito profondamente non solo la famiglia, ma anche i numerosi amici e conoscenti che lo ricordano come un uomo dedito al lavoro e alla famiglia. Un amico ha raccontato di aver visto il padre di Marco vicino ai carabinieri, visibilmente distrutto: «Faticava a reggersi in piedi. Quando gli ho chiesto cosa fosse successo, la sua risposta mi ha gelato: “Hanno ucciso mio figlio a coltellate”».
La comunità di Collegno è in lutto, e la notizia dell’assassinio ha lasciato tutti sbigottiti. L’assenza di motivi apparenti per un omicidio così spietato ha alimentato le speculazioni e le paure tra i residenti. Si parla già di un possibile ritorno alla violenza di stampo mafioso, ma al momento gli investigatori non hanno escluso alcuna pista. La rapidità e la precisione con cui l’omicidio è stato compiuto hanno portato a considerare che l’aggressore potesse avere un passato nel mondo del crimine o che fosse stato ben addestrato.
In questo clima di incertezza, le autorità stanno lavorando incessantemente per fare chiarezza. L’omicidio di Marco Veronese rappresenta un tragico promemoria delle fragilità della vita e della sicurezza, e il desiderio di giustizia è palpabile tra coloro che lo conoscevano. Gli inquirenti stanno interrogando i familiari, gli amici e i vicini, cercando di ricostruire gli ultimi momenti di vita dell’imprenditore e di trovare eventuali collegamenti che possano condurre all’assassino.
La speranza è che la comunità possa presto avere risposte e che la memoria di Marco Veronese possa essere onorata con giustizia. Nel frattempo, la paura e l’insicurezza continuano a serpeggiare tra le strade di Collegno, dove un altro tragico evento ha sottratto una vita e lasciato un vuoto incolmabile.