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Viaggi in treno: un’avventura alla Festa del Cinema doc

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Viaggi in treno: un'avventura alla Festa del Cinema doc
Viaggi in treno: un'avventura alla Festa del Cinema doc
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Ogni giorno, milioni di italiani affrontano il viaggio verso il lavoro, la scuola o per coltivare una passione. Per molti di loro, il tragitto non è solo un momento di transito, ma una parte integrante della loro vita quotidiana, dove si intrecciano storie di speranza, sfide e determinazione. Questa realtà è il fulcro del documentario “Andata e ritorno”, presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano alla Festa del Cinema di Roma.

Realizzato da Roberto Campagna ed Elena De Rosa, il film offre uno sguardo intimo e profondo sulle vite di sei pendolari, ognuno con un proprio sogno e una propria storia da raccontare. Il documentario è stato prodotto da Gruppo Creativo Multimedia per Ferrovie dello Stato, un’iniziativa che sottolinea l’importanza dei trasporti ferroviari non solo come mezzo di spostamento, ma come strumento di connessione tra le persone.

Le storie dei protagonisti

Il racconto si snoda attraverso il montaggio alternato delle storie di sei protagonisti. Tra questi, troviamo:

  1. Anna Maria Natale: un’insegnante precaria che ogni giorno parte dalla provincia di Caserta per raggiungere Roma e insegnare. La sua storia rappresenta quella di tanti lavoratori che, nonostante le difficoltà, continuano a lottare per realizzare le proprie aspirazioni professionali.

  2. Alex Cesca: un ragazzo con sindrome di Down di Civitanova Marche, che grazie al treno riesce a esplorare la propria autonomia e a recarsi quotidianamente al lavoro, dimostrando come i mezzi di trasporto possano essere anche veicolo di libertà.

  3. Yakuba Camara: una giovane promessa del calcio, che si sposta ogni giorno per allenarsi.

  4. Gaia Karola Carafa: sciabolatrice pugliese dell’Arma dei Carabinieri, che persegue il sogno di partecipare alle Olimpiadi.

Le loro storie sono un esempio di come il treno non sia solo un mezzo di trasporto, ma anche un compagno di viaggio verso i propri obiettivi.

Creatività e connessioni

Il giovane compositore Raffaello Basiglio, trasforma il vagone del Frecciarossa in un improvvisato studio di registrazione, dimostrando che la creatività può fiorire anche nei luoghi più inaspettati. Infine, l’architetto lombardo Alberto Cavallari utilizza il tempo trascorso sui treni per catturare i ritratti dei passeggeri con cui condivide il viaggio, creando un mosaico di volti e storie che arricchisce la narrazione del documentario.

Elena De Rosa, co-regista del film, ha sottolineato l’importanza di questa esperienza: “Ci ha dato una visione diversa del treno. Abbiamo scoperto un’umanità ricca di speranze e sogni. Abbiamo trovato quello che realmente avevamo voglia di raccontare”. Roberto Campagna ha aggiunto: “Dopo quattro settimane con queste persone, posso solo invitare tutti a continuare a prendere il treno perché succedono cose straordinarie”.

Il ruolo delle Ferrovie

Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Trenitalia, ha evidenziato il ruolo centrale delle Ferrovie nello sviluppo della cultura di impresa e delle relazioni sociali: “Crediamo che la cultura di impresa sia una cultura di relazione, che coinvolge persone e territori, realizzando investimenti utili. Il Gruppo Fs è protagonista del trasporto di più di 2 milioni di persone al giorno, storie di persone che si incrociano sui mezzi di trasporto”.

Giuseppe Inchingolo, Chief Corporate Affairs, Communication and Sustainability Officer, ha aggiunto: “Ci piace sostenere questa manifestazione, che dà lustro alla città e al cinema e ha un importante riscontro da parte del pubblico. Ma non volevamo avere il solito stand autoreferenziale; volevamo dare il nostro contributo al mondo della cultura, che è uno strumento fondamentale per leggere il presente e proiettarsi verso il futuro”.

Il documentario “Andata e ritorno” non è solo un film; è un atto di amore verso il viaggio quotidiano, un tributo a tutte le persone che, con determinazione, si spostano ogni giorno per realizzare i propri sogni. Attraverso le storie di questi sei pendolari, ci viene ricordato che ogni viaggio è un’opportunità di scoprire non solo nuovi luoghi, ma anche nuove storie e connessioni umane.

In un’epoca in cui il viaggio può apparire come un mero spostamento da un punto A a un punto B, “Andata e ritorno” invita a riflettere su quanto sia ricco e variegato il panorama umano che si nasconde dietro le porte di un vagone ferroviario. Le immagini, le emozioni e le storie di vita raccontate nel documentario non possono che stimolare una nuova consapevolezza sull’importanza dei trasporti pubblici nel connettere le vite delle persone e nel dare forma alle loro aspirazioni.

Il documentario viene anche accolto come un’opportunità per sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle infrastrutture ferroviarie e della mobilità sostenibile, temi che rivestono sempre più importanza nel dibattito contemporaneo. La proiezione alla Festa del Cinema di Roma non è solo un’occasione per apprezzare un’opera cinematografica, ma diventa un momento d’incontro per riflettere sul ruolo dei treni nella vita quotidiana degli italiani e su come essi possano contribuire a un futuro più connesso e sostenibile.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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