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Caso Venditti: Brescia in allerta per il sequestro di dispositivi elettronici e il rischio di prove scomparse

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Caso Venditti: Brescia in allerta per il sequestro di dispositivi elettronici e il rischio di prove scomparse
Caso Venditti: Brescia in allerta per il sequestro di dispositivi elettronici e il rischio di prove scomparse
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Il caso di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, continua a suscitare un ampio dibattito tra i media e l’opinione pubblica. Recentemente, la Procura di Brescia ha nuovamente sequestrato computer e telefoni di Venditti, nonostante una precedente ordinanza del Tribunale del Riesame che ne aveva disposto la restituzione. Questo nuovo sequestro è giustificato dalla necessità di preservare dati potenzialmente rilevanti per le indagini in corso, evitando così la loro possibile cancellazione.

Il sequestro attuale non è collegato al noto delitto di Garlasco, per il quale Venditti è accusato di corruzione in atti giudiziari, ma si inserisce in un contesto più ampio di malaffare che coinvolge la Procura di Pavia. Le indagini, avviate nella primavera del 2023, sono state sollecitate dal nuovo capo della Procura di Pavia, Fabio Napoleone, e rivelano un presunto “sistema” di irregolarità che avrebbe caratterizzato l’ufficio giudiziario pavese per oltre dieci anni.

Il timore di cancellazione

Uno dei principali motivi di preoccupazione per gli inquirenti è il rischio che i dati contenuti nei dispositivi elettronici di Venditti possano essere cancellati. L’ex procuratore ha rifiutato di fornire le password necessarie alla Guardia di Finanza, dichiarando di essere disposto a comunicarle solo se i file prelevati fossero stati esclusivamente quelli relativi al caso di Garlasco. Questa posizione ha sollevato ulteriori sospetti, poiché gli investigatori temono che nei dispositivi possano trovarsi prove di contatti e comunicazioni con figure politiche e imprenditoriali vicine a Venditti.

L’inchiesta su dieci anni di “sistema Pavia”

Il fascicolo aperto dalla Procura di Brescia non si limita a un singolo caso, ma si estende a un decennio di presunti abusi e irregolarità all’interno dell’ufficio di Pavia. Alcuni degli atti investigativi avviati durante la gestione di Venditti avrebbero avuto come obiettivo non solo l’azione giudiziaria, ma anche la rimozione di avversari e la protezione di soggetti considerati “alleati”. Il procuratore di Brescia, Francesco Prete, e la pm Claudia Moregola hanno evidenziato nella richiesta di sequestro diversi fascicoli “anomali”, tra cui quello che ha coinvolto i vertici del Policlinico San Matteo di Pavia.

Le inchieste sospette e i rapporti di Mario Venditti con la politica

Le indagini bresciane hanno fatto emergere eventi inquietanti. Nel 2020, Venditti aveva iscritto nel registro degli indagati il presidente del Policlinico San Matteo, Alessandro Venturi, e il direttore generale Carlo Nicora, quest’ultimo oggetto di una perquisizione durante una vacanza in montagna. Gli inquirenti sospettano che questa indagine fosse finalizzata a ripristinare il controllo del cosiddetto “sistema Pavia” sugli appalti dell’ospedale. La questione ha coinvolto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il quale ha dichiarato di non poter fornire ulteriori dettagli, sottolineando l’importanza del segreto testimoniale.

Un altro elemento di interesse è il fascicolo relativo alla mensa del San Matteo, che ha portato a una gara d’appalto vinta dai fratelli Massimiliano e William Fabbro, noti per i loro legami con personaggi controversi come il generale dei carabinieri Oreste Liporace, arrestato per corruzione, e il colonnello Maurizio Pappalardo, amico personale di Venditti.

Le prossime mosse

Attualmente, gli specialisti informatici della Guardia di Finanza stanno lavorando per superare i blocchi di sicurezza dei dispositivi confiscati, nella speranza di accedere a dati cruciali per l’indagine. Le chat, i contatti e i documenti rinvenuti su telefoni e computer sono considerati fondamentali per comprendere la rete di relazioni che circondava Venditti e per ricostruire i legami tra magistratura, politica e affari.

Questa situazione mette in luce non solo le problematiche legate alla corruzione all’interno della magistratura, ma anche come le interazioni tra il potere politico e quello giudiziario possano influenzare le sorti di indagini cruciali. Le prossime settimane saranno decisive, sia per la Procura di Brescia che per l’ex procuratore Venditti, mentre si cerca di far luce su un sistema che, se confermato, potrebbe scuotere le fondamenta della giustizia nel nostro paese.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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