Da oltre cinque anni, il regista irlandese Jim Sheridan, sei volte candidato agli Oscar, è immerso in un’inchiesta che ha sollevato scalpore e polemiche: l’omicidio di Sophie Toscan du Plantier. Questa produttrice televisiva francese fu trovata morta il 23 dicembre 1996 nel vialetto della sua casa vacanze a Schull, nella contea di Cork, Irlanda. L’omicidio, avvenuto a colpi di pietra, ha lasciato un segno indelebile nel panorama criminale irlandese e ha coinvolto molte persone, direttamente o indirettamente.
Sheridan ha intrapreso questo viaggio di scoperta prima attraverso la serie documentaria “Murder at the Cottage”, pubblicata su Prime Video nel 2021, e ora con un film di finzione intitolato “Re-Creation”. Questo progetto, realizzato insieme al regista David Merriman, è stato presentato nella sezione Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma. Non si limita a ricostruire i fatti, ma esplora le complessità e le ambiguità di una storia caratterizzata da accuse, sospetti e controversie.
l’impegno di sheridan e merriman
In un contesto carico di emozioni e tensioni, Sheridan e Merriman hanno voluto presentare una narrazione che sfida le versioni ufficiali degli eventi. Prima della proiezione del film, i due registi hanno dichiarato di aver investito tempo e risorse per pagare esperti forensi e criminologi, riesaminando minuziosamente tutte le prove, le testimonianze e i reperti legati al caso. Questo approccio ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare da parte della famiglia di Sophie, che ha accusato Sheridan di seguire “solo fantasie” e di basarsi su “prove errate”. Queste critiche riflettono la tensione attorno a un caso che rimane irrisolto e che ha visto nel corso degli anni una serie di sviluppi legali.
la questione del dna
La famiglia di Sophie ha espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che l’indagine di Sheridan potesse ostacolare la ripresa dell’inchiesta forense ufficiale, la quale ha visto un nuovo esame di un campione di DNA da parte delle autorità irlandesi. La questione del DNA è cruciale, poiché potrebbe fornire nuove piste e risposte a un omicidio che ha segnato profondamente la storia irlandese e che è ancora avvolto nel mistero.
la narrativa di “re-creation”
“Re-Creation” si distingue per la sua struttura narrativa, ispirata al celebre dramma di Reginald Rose, “La parola ai giurati”. Il film presenta un giurato, interpretato da Vicky Krieps, che sfida le convinzioni degli altri undici membri della giuria, mettendo in discussione le prove che avevano portato alla condanna di Ian Bailey, il principale sospettato del delitto. Bailey, un giornalista che ha sempre dichiarato la sua innocenza, è stato condannato a 25 anni di carcere in un processo in contumacia svoltosi in Francia. Tuttavia, la sua estradizione è stata bloccata dall’Alta Corte irlandese, creando un ulteriore strato di complessità e ambiguità attorno al caso.
Nel suo film, Sheridan esamina le prove e le testimonianze, evidenziando le numerose contraddizioni e incoerenze nelle dichiarazioni dei testimoni. Questa esplorazione critica del processo legale e delle dinamiche di indagine solleva interrogativi sul ruolo della giustizia e sull’affidabilità delle prove presentate in aula. Inoltre, il regista non esita a mettere in discussione il lavoro degli inquirenti, suggerendo che l’attenzione si sia concentrata prematuramente su Bailey, trascurando altre piste, come quella che potrebbe condurre a Daniel Toscan du Plantier, il marito di Sophie.
Sheridan non ha mai nascosto il suo scetticismo riguardo alla colpevolezza di Bailey. In diverse interviste, ha affermato che “l’assassino di Sophie non è mai stato trovato” e che “la sua morte non è mai stata vendicata”. Il regista sostiene che un uomo “probabilmente innocente al 100%” ha subito una vita di tormento e ingiustizie, culminate in una morte tragica e in una reputazione rovinata. Le sue parole risuonano con forza, mettendo in rilievo le conseguenze devastanti che un’accusa infondata può avere sulla vita di una persona.
Nonostante le critiche e le polemiche, il lavoro di Sheridan e Merriman si propone di creare uno spazio di riflessione e discussione sulla verità e sulla giustizia. “Re-Creation” invita gli spettatori a considerare il significato di ascoltare veramente le prove, le testimonianze e le esperienze altrui. In un’epoca in cui la verità sembra essere sempre più sfuggente, il film rappresenta un tentativo di restituire voce a una storia complessa e stratificata, che merita di essere esplorata in tutte le sue sfaccettature.