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Foggia: un’ambulanza in pericolo, la polizia sventa un incendio doloso

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Foggia: un’ambulanza in pericolo, la polizia sventa un incendio doloso
Foggia: un’ambulanza in pericolo, la polizia sventa un incendio doloso
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Il 20 ottobre 2023, la città di Foggia ha vissuto un episodio inquietante che ha scosso la comunità locale e messo in evidenza la crescente violenza contro il personale sanitario. Due giovani, in sella a uno scooter, hanno tentato di dare fuoco a un’ambulanza del 118 parcheggiata in un’area dedicata al soccorso. Questa aggressione, avvenuta in pieno giorno e in una zona centrale della città, è stata interrotta dall’intervento tempestivo di una pattuglia della polizia, che ha costretto i malintenzionati a fuggire prima che potessero completare la loro azione.

Aggressioni collegate

Secondo quanto riportato dall’edizione di Bari di Repubblica, si sta indagando su un possibile legame tra questo episodio e un attacco avvenuto solo due giorni prima, quando la stessa ambulanza era stata assaltata dai familiari di una donna deceduta durante le manovre di rianimazione. La modalità di aggressione in entrambe le situazioni suggerisce che potrebbero essere collegate, alimentando ulteriormente la preoccupazione tra i soccorritori del 118, già colpiti da una serie di attacchi simili nel corso dell’anno.

La dinamica dell’aggressione

La dinamica dell’aggressione di oggi è stata descritta da testimoni che hanno assistito alla scena. I due aggressori, dopo aver cosparso l’ambulanza con un liquido infiammabile, sono stati messi in fuga grazie all’immediato allerta dei passanti, che hanno contattato le forze dell’ordine. Nonostante gli sforzi della polizia, gli aggressori sono riusciti a dileguarsi, ma le indagini sono in corso per identificare i responsabili e per comprendere la portata di questi atti di violenza.

Situazioni di violenza reiterate

Questa non è la prima volta che il personale del 118 di Foggia si trova a fronteggiare situazioni di violenza. Già il 17 ottobre, un episodio simile si era verificato quando l’ambulanza, chiamata per un’emergenza cardiaca, era stata bersagliata da oggetti lanciati dai familiari della paziente, che purtroppo non è sopravvissuta. Gli operatori hanno vissuto momenti di grande tensione, poiché i familiari, visibilmente agitati, hanno reagito in modo aggressivo, lanciando insulti e, in alcuni casi, colpendo fisicamente i soccorritori.

L’operatore del 118 coinvolto nell’episodio ha dichiarato: «Abbiamo operato con la massima professionalità, seguendo le procedure previste, ma la situazione è stata estremamente difficile. Nonostante non ci siano stati feriti, la paura tra noi è palpabile». È evidente che questo clima di violenza non solo mina il morale dei soccorritori, ma compromette anche la qualità del servizio di emergenza, poiché gli operatori potrebbero trovarsi in situazioni in cui non possono prestare soccorso in modo sereno.

Interventi delle autorità

Le autorità locali hanno preso sul serio la questione della violenza contro il personale sanitario. La Prefettura di Foggia ha avviato un protocollo operativo per migliorare la sicurezza degli operatori del 118. Questo protocollo include:

  1. L’uso di applicazioni geolocalizzate sugli smartphone degli operatori.
  2. Monitoraggio della loro posizione in tempo reale.
  3. Attivazione di un intervento rapido delle forze dell’ordine in caso di emergenza.
  4. Coordinamento più stretto tra il personale sanitario e le forze di polizia.

La violenza contro i soccorritori non è solo un problema locale, ma riflette una tendenza preoccupante che si sta verificando in tutto il Paese. Secondo i dati forniti dall’ASL, questo è già il dodicesimo episodio di aggressione ai danni del personale sanitario dall’inizio dell’anno. Questi eventi non solo mettono a rischio la vita degli operatori, ma minano anche la fiducia della comunità nella capacità dei servizi di emergenza di rispondere adeguatamente alle crisi.

È fondamentale che la comunità si unisca per sostenere i soccorritori e riconoscere il loro lavoro essenziale. La violenza non può essere tollerata, e ogni atto di aggressione deve essere condannato fermamente. Le istituzioni devono continuare a lavorare per garantire la sicurezza del personale sanitario, promuovendo campagne di sensibilizzazione che mettano in evidenza l’importanza del loro operato e il rispetto che meritano.

In un momento in cui il sistema sanitario è già sotto pressione a causa della pandemia e delle sfide quotidiane, è cruciale che i soccorritori possano svolgere il loro lavoro senza temere per la propria incolumità. La violenza non è mai una risposta, e la comunità deve unirsi per proteggere coloro che si dedicano a salvare vite.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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