Durante una solenne celebrazione eucaristica tenutasi in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha annunciato la canonizzazione di sette nuovi santi. Questo evento rappresenta un momento di grande gioia per la comunità cattolica, poiché il pontefice ha proclamato: «A onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi apostoli Pietro e Paolo e nostra, dopo aver a lungo riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti nostri fratelli nell’episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati martiri Ignazio Maloyan e Peter To Rot, e anche i Beati Vincenza Maria Poloni, Maria Carmen Rendiles Martinez, Maria Troncatti, José Gregorio Hernández Cisneros e Bartolo Longo, e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi».
Questa canonizzazione ha un significato particolare, non solo per i nuovi santi, ma anche per la Chiesa cattolica, che continua a riconoscere figure che hanno vissuto vite straordinarie e che hanno contribuito in modo significativo alla diffusione della fede. Tra i nuovi santi ci sono tre italiani, due martiri, un arcivescovo armeno e un catechista. La varietà di questi santi riflette la ricchezza e la diversità della Chiesa universale.
la vita di bartolo longo
Una figura che ha catturato particolarmente l’attenzione è Bartolo Longo, un uomo con un passato sorprendente e controverso. Nato nel 1841 a Latiano, in Puglia, Longo è stato un personaggio emblematico della sua epoca, caratterizzata da un forte anticlericalismo e da tensioni sociali. In gioventù, si dedicò agli studi di Lettere e Filosofia, seguendo le lezioni di docenti notoriamente critici nei confronti della Chiesa cattolica, come Augusto Vera e Bertrando Spaventa. Questo ambiente culturale influenzò profondamente il suo pensiero, portandolo a una fase di ribellione e di ricerca spirituale.
Bartolo Longo attraversò un periodo particolarmente oscuro della sua vita, diventando un “sacerdote” satanista e coinvolgendosi in pratiche di spiritismo e occultismo. Tuttavia, questa fase si rivelò affatto gratificante. Colpito da una profonda depressione e da eventi tragici, come il suicidio di un amico anch’esso coinvolto nell’oscurità, Longo si ritrovò a una svolta cruciale. Fu allora che incontrò il professor Vincenzo Pepe, un uomo di grande fede, che lo guidò verso una nuova direzione spirituale.
la trasformazione e l’opera di long
Sotto la direzione spirituale di padre Alberto Radente, Longo riscoprì la fede e sviluppò una profonda devozione per il Santo Rosario. Questa trasformazione non solo cambiò la sua vita, ma lo portò anche a cercare di convertire i suoi ex-compagni di spiritismo, un’impresa difficile e, in alcuni casi, deludente. Nonostante ciò, Longo non si arrese e continuò a lavorare per il bene degli altri, fondando il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei nel 1885. Questo santuario divenne un importante centro di devozione mariana, attirando pellegrini da ogni parte d’Italia e del mondo.
Oltre alla sua opera di fondazione del santuario, Longo fu anche un instancabile benefattore. Si dedicò a opere di carità, sostenendo poveri, orfani e figli di carcerati. La sua vita si trasformò in un modello di redenzione e carità, dimostrando che anche chi ha attraversato momenti bui può ritrovare la luce e dedicarsi al bene degli altri. La sua beatificazione nel 1980 da parte di Papa Giovanni Paolo II rappresentò un riconoscimento ufficiale del suo cammino di fede e della sua influenza positiva sulla vita di innumerevoli persone.
un messaggio di speranza
La canonizzazione avvenuta ora da Papa Leone XIV segna un ulteriore passo nel riconoscimento della vita e delle opere di Bartolo Longo, un uomo che ha saputo trasformare la propria esistenza da una ricerca di oscurità a un viaggio di luce e speranza. Oggi, il suo esempio invita i fedeli a riflettere sulla potenza della grazia divina e sulla capacità di cambiamento che ogni persona ha, indipendentemente dal proprio passato.
La cerimonia di canonizzazione ha visto anche una significativa partecipazione di fedeli e rappresentanti delle diverse comunità religiose, testimoniando così l’unità della Chiesa e l’importanza della santità nel mondo contemporaneo. La vita dei nuovi santi, in particolare quella di Bartolo Longo, si erge come un faro di speranza, invitando tutti a cercare la verità e a vivere secondo i principi del Vangelo.
In un’epoca in cui la fede è spesso messa alla prova, la canonizzazione di figure come Longo serve a ricordare che la santità non è riservata a pochi, ma è un traguardo accessibile a tutti coloro che sono disposti a seguire il cammino di Cristo, anche attraverso le difficoltà e le sfide della vita.