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Tragedia a Torino Expo: operaio perde la vita nel cantiere della biblioteca del futuro

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Tragedia a Torino Expo: operaio perde la vita nel cantiere della biblioteca del futuro
Tragedia a Torino Expo: operaio perde la vita nel cantiere della biblioteca del futuro
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Un tragico incidente ha scosso la città di Torino questa mattina, dove un operaio di 42 anni, Andy Mwachoko, originario della Nigeria, ha perso la vita nel cantiere della nuova biblioteca civica presso il Torino Esposizioni, situato in corso Massimo D’Azeglio. Intorno alle 8, mentre stava svolgendo il suo lavoro, un grave incidente ha portato alla sua morte, sollevando interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’efficacia delle misure preventive adottate.

Secondo le prime ricostruzioni, Mwachoko stava operando con un collega per spostare alcune reti metalliche utilizzando una gru. Durante questa operazione, uno dei ganci di carico si è sganciato, causando la caduta delle pesanti strutture su di lui. L’impatto è stato devastante e, nonostante i tentativi di soccorso, il 42enne è stato trovato in arresto cardiaco e non ha potuto essere salvato.

La risposta dei soccorsi

La rapidità con cui si sono attivati i soccorsi è stata encomiabile, con un’ambulanza del 118 di Azienda Zero che è giunta sul luogo dell’incidente. Tuttavia, la situazione si è rivelata tragica e gli sforzi dei sanitari si sono rivelati vani. La notizia della morte di Mwachoko ha suscitato un profondo cordoglio nella comunità e tra i suoi colleghi.

Indagini e reazioni

Immediatamente dopo l’incidente, il cantiere è stato messo sotto sequestro per consentire le indagini necessarie. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato e della polizia locale, insieme ai tecnici dello Spresal dell’ASL, i quali dovranno chiarire la dinamica dell’incidente e verificare il rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro. La Procura della Repubblica è stata informata e la pm Sofia Scapellato, che già coordina un’indagine su un altro incidente mortale avvenuto a Torino il 8 ottobre scorso, ha preso in carico il caso.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso il proprio cordoglio per la tragedia. “È una giornata drammatica. A nome di Torino, esprimo la più sincera vicinanza alla moglie e ai tre figli di Andy. Era qui per lavorare, e questa tragedia ci colpisce profondamente”, ha dichiarato ai giornalisti presenti. Le parole del sindaco sottolineano non solo la perdita di una vita umana, ma anche il dolore che investe una famiglia e una comunità intera.

La situazione lavorativa di Andy Mwachoko

Andy Mwachoko era un dipendente della ditta Cobar, con sede a Altamura, in provincia di Bari. Questa azienda è conosciuta per la gestione di vari cantieri in tutta Italia e si occupa di importanti opere pubbliche. Mwachoko era entrato a far parte dell’organico nel 2022 e, secondo quanto riportato, stava svolgendo il suo lavoro con tutti i dispositivi di sicurezza previsti. Tuttavia, l’incidente ha messo in evidenza le fragilità del sistema di sicurezza nei cantieri, sollevando interrogativi sulle misure di protezione e sulle procedure operative in uso.

In una nota ufficiale, la Cobar ha espresso il proprio “profondo dolore” per la perdita del dipendente e ha dichiarato di essere disponibile a collaborare pienamente con le autorità per accertare le cause dell’incidente. L’azienda ha sottolineato che il lavoro di Mwachoko era svolto nel rispetto delle norme di sicurezza e che la tragedia è stata inaspettata. “Non ci sono parole che possano colmare il vuoto e lo sgomento per quanto accaduto”, ha concluso la nota, evidenziando l’importanza di una riflessione profonda su come prevenire simili tragedie in futuro.

Un problema sistemico

Il caso di Andy Mwachoko non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazioni riguardanti la sicurezza sul lavoro in Italia. Secondo i dati forniti dall’INAIL, il numero degli incidenti mortali sul lavoro è in aumento, portando a una crescente richiesta di interventi legislativi e di misure preventive più rigorose. Le organizzazioni sindacali hanno da tempo lanciato allarmi riguardo alle condizioni di sicurezza nei cantieri, chiedendo maggiore vigilanza da parte delle autorità competenti e l’implementazione di protocolli di sicurezza più efficaci.

La morte di Mwachoko, mentre si svolgeva un’operazione di routine, ha riacceso il dibattito su come garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti gli operai, che spesso operano in condizioni di rischio elevate. È fondamentale che le autorità, le aziende e i sindacati collaborino per creare un sistema di protezione più robusto, in grado di prevenire incidenti tragici come quello avvenuto oggi a Torino. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta, affinché tragedie simili non si ripetano e ogni lavoratore possa tornare a casa sano e salvo alla propria famiglia.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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