Jean ‘Johnny’ Pigozzi è una figura affascinante e poliedrica, recentemente al centro del documentario “I am curious Johnny”, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Diretto dal britannico Julien Temple, noto per opere iconiche come “La grande truffa del rock’n’roll” e “Joe Strummer: The Future is Unwritten”, il film offre uno sguardo intimo sulla vita di Pigozzi, un milionario con un passato ricco e variegato. Tra i suoi amici si annoverano nomi del calibro di Diane Von Furstenberg, Michael Douglas, Mick Jagger e Martha Stewart.
Nato nel 1952 in Francia, Pigozzi è il figlio di Enrico Teodoro Pigozzi, un magnate piemontese che ha fondato la Simca, una rinomata casa automobilistica francese. La sua infanzia è stata segnata da un ambiente privilegiato, ma anche da un difficile rapporto con i genitori e gli anni di collegio trascorsi in Francia. Questi capitoli più bui della sua vita non vengono ignorati nel documentario, dove Pigozzi si racconta con sincerità, rivelando sia i momenti di dolore che quelli di gioia.
Pigozzi, un moderno Zelig
Nel film, il regista Julien Temple descrive Pigozzi come una sorta di “Zelig” moderno, un personaggio che sembra aver incrociato la strada di ogni celebrità senza che molti sappiano realmente chi sia. Con il suo stile di vita da jet-setter, che lo ha portato da New York allo Studio 54 fino alla sua villa sulla Costa Azzurra, Pigozzi ha saputo costruire relazioni con le icone del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Questi incontri sono stati immortalati in migliaia di fotografie, che lo hanno consacrato come uno dei pionieri dei selfie, molto prima che la parola diventasse di uso comune.
Il suo amore per la fotografia è innegabile. Negli anni ’60, Pigozzi iniziò a scattare ritratti in bianco e nero delle celebrità, creando un archivio visivo che racconta la storia di un’epoca. Le sue immagini non solo catturano momenti unici, ma riflettono anche un modo di vivere che unisce arte, cultura e intrattenimento. Da queste fotografie sono nati diversi libri, che testimoniano la sua capacità di immortalare la bellezza e l’eccentricità della vita da star.
Un uomo di riflessioni
In “I am curious Johnny”, Temple non si limita a ritrarre il Pigozzi milionario e famoso, ma esplora anche il suo lato più vulnerabile, i suoi rimpianti e la sua continua ricerca di significato. “Spero che il film sia divertente”, afferma Pigozzi, “ma non posso dire che mi abbia fatto scoprire cose fantastiche su me stesso”. È un uomo che, pur avendo vissuto una vita straordinaria, non si sottrae alla riflessione e alla consapevolezza dei propri limiti e delle proprie scelte.
Un aspetto affascinante della vita di Pigozzi è la sua recente decisione di trasferirsi a Roma, dove ha trovato un nuovo modo di vivere e di scoprire la città. Racconta con un sorriso di quando è andato in banca per aprire un conto corrente, e la risposta della funzionaria che, dopo aver sentito le sue professioni, ha commentato: “A Roma si dice ‘pensionato’”. Questa affermazione sembra catturare l’essenza della vita di Pigozzi oggi: un uomo che, pur avendo raggiunto il successo, trova piacere nella semplicità e nella bellezza della vita quotidiana.
Una masterclass di autenticità
La masterclass di Temple durante la Festa del Cinema di Roma ha offerto un’ulteriore opportunità per esplorare il legame tra il regista e il suo soggetto. Temple ha descritto Pigozzi come un “uomo molto amabile”, sottolineando l’indipendenza artistica del film, che non è stato influenzato dalle richieste o dai desideri di Pigozzi. Questa autonomia creativa ha permesso di dare vita a un ritratto autentico e profondo, capace di rivelare non solo i successi, ma anche le fragilità di un uomo che ha vissuto all’insegna della creatività e della passione.
In “I am curious Johnny”, Pigozzi non si presenta solo come un collezionista e un investitore, ma anche come un filantropo. La sua passione per l’arte si è tradotta in un impegno concreto per sostenere artisti africani contemporanei, contribuendo a farli conoscere al grande pubblico. Questa vocazione filantropica si unisce al suo amore per la natura e alla sua voglia di vivere esperienze che arricchiscono la sua vita e quella degli altri.
Pigozzi è quindi un personaggio complesso, un moderno Zelig che ha attraversato il tempo e lo spazio, raccogliendo storie, amicizie e momenti indimenticabili. La sua vita, narrata attraverso il filtro della fotografia e del cinema, rappresenta un viaggio che continua a sorprendere e affascinare, invitando ognuno di noi a riflettere sulla propria esistenza e sulle connessioni che creiamo lungo il cammino.