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L’export italiano ‘bello e ben fatto’ vale 170 miliardi: il segreto del successo di Confindustria

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L'export italiano 'bello e ben fatto' vale 170 miliardi: il segreto del successo di Confindustria
L'export italiano 'bello e ben fatto' vale 170 miliardi: il segreto del successo di Confindustria
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Il Made in Italy si conferma come un pilastro essenziale per l’economia nazionale, con un valore di esportazioni che supera i 170 miliardi di euro. L’espressione “Bello e ben fatto”, coniata da Confindustria, racchiude l’essenza di un paniere di 756 prodotti simbolo del nostro Paese. Questi beni non rappresentano solo settori specifici, ma si caratterizzano per la loro riconoscibilità, l’artigianalità industriale e il valore reputazionale guadagnato nei mercati internazionali.

L’importanza di questo paniere è cruciale, specialmente nel contesto economico attuale. Nonostante le difficoltà globali, il Made in Italy dimostra una resilienza straordinaria e una capacità di adattamento e crescita. Secondo il rapporto “Esportare la Dolce Vita”, elaborato dal Centro Studi di Confindustria, esiste un potenziale incremento delle vendite all’estero di ulteriori 27,6 miliardi di euro.

il valore del paniere “bello e ben fatto”

Il rapporto, frutto della collaborazione tra Confindustria, Sace e diverse associazioni di categoria, sottolinea come la qualità e la bellezza dei prodotti italiani possano fungere da leva per rafforzare la presenza del Paese sui mercati globali. Questa iniziativa non solo mira a promuovere l’export, ma si propone anche di stabilire partnership economiche e culturali durature, fondamentali per il futuro del Made in Italy.

La varietà dei prodotti inclusi nel paniere “Bello e ben fatto” è sorprendente e comprende:

  1. Articoli di moda: Il settore della moda italiana, rinomato in tutto il mondo, rappresenta una parte fondamentale di questo export. Marchi storici e nuovi designer stanno conquistando l’attenzione internazionale.
  2. Prodotti alimentari: L’Italia è famosa per la sua cucina e per i prodotti gastronomici di alta qualità, come l’olio d’oliva, il vino e i formaggi. Questi non solo sono apprezzati per il loro sapore, ma anche per la loro autenticità.
  3. Design e arredamento: Le aziende di design italiane sono riconosciute per la loro innovazione, creando pezzi unici che uniscono estetica e funzionalità.

strategie di marketing per il made in italy

Il rapporto di Confindustria evidenzia anche l’importanza delle strategie di marketing e comunicazione per il successo del Made in Italy sui mercati internazionali. La narrazione del prodotto e la valorizzazione delle tradizioni sono aspetti vitali per catturare l’attenzione dei consumatori. In un mondo sempre più digitalizzato, le aziende italiane stanno investendo in campagne pubblicitarie mirate e in piattaforme online per raggiungere un pubblico globale.

La presentazione del rapporto a San Paolo si inserisce in un contesto di crescente interesse per il Made in Italy in America Latina. Il Brasile rappresenta un mercato strategico grazie alla sua popolazione in crescita e alla domanda di prodotti di alta qualità.

In sintesi, il “Bello e ben fatto” è molto più di un semplice slogan; è un manifesto della qualità e della creatività italiana. Confindustria, attraverso il suo rapporto, celebra il successo attuale del Made in Italy e traccia una strada per il futuro, incoraggiando le aziende a investire nella qualità e nella reputazione dei loro prodotti. Questo approccio potrebbe rivelarsi cruciale per affrontare le sfide economiche e garantire che il Made in Italy continui a brillare nei mercati internazionali.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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