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Scoprire Roma attraverso gli acquerelli di Maria Barosso

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Scoprire Roma attraverso gli acquerelli di Maria Barosso
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L’arte di Maria Barosso rappresenta un affascinante viaggio nel tempo, un racconto vivido e dettagliato di una Roma in trasformazione durante i primi decenni del XX secolo. I suoi acquerelli, esposti nella mostra ‘Maria Barosso, artista e archeologa nella Roma in trasformazione’ alla Centrale Montemartini, offrono uno sguardo unico su eventi storici e urbanistici che hanno plasmato la Capitale. L’evento, che si svolgerà dal 17 ottobre 2023 al 22 febbraio 2026, segna un’importante celebrazione del lavoro di una pioniera dell’archeologia e della tutela dei beni culturali.

La vita e l’opera di Maria Barosso

Nata a Torino nel 1879, Maria Barosso è stata una figura di spicco nel panorama artistico e archeologico italiano. È stata la prima donna a ricoprire un ruolo di rilievo nella direzione generale Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo amore per Roma cominciò nel 1905, anno in cui iniziò a esplorare e documentare la città, diventando testimone di cambiamenti radicali, come:

  1. La demolizione della collina Velia per dare spazio all’attuale via dei Fori Imperiali.
  2. La scoperta di importanti reperti archeologici, tra cui quattro templi repubblicani e la Curia di Pompeo, emersi dalle macerie di Largo Argentina.

La mostra alla Centrale Montemartini

La mostra curata da Ilaria Miarelli Mariani, direttrice dei Musei Civici di Roma, presenta circa 100 opere di Maria Barosso, affiancate da lavori di artisti contemporanei e da documenti storici che arricchiscono il contesto espositivo. Questi acquerelli non sono solo opere d’arte, ma veri e propri documenti storici che catturano l’essenza di un’epoca in cui Roma stava vivendo una fase di grande trasformazione. Barosso, con la sua sensibilità artistica, ha saputo immortalare la vita dei cantieri e le demolizioni urbanistiche, restituendo una visione dettagliata dei monumenti e degli scavi della Soprintendenza di Roma e del Lazio.

Un viaggio tra arte e storia

Nella prima sala dell’esposizione, i visitatori possono ripercorrere le tappe principali della vita dell’artista, scoprendo come la sua carriera si sia intrecciata con i grandi cambiamenti che hanno interessato Roma. Una parte significativa della mostra è dedicata alle riproduzioni di affreschi e mosaici di varie chiese romane, mostrando la versatilità di Maria Barosso come artista. Le incisioni realizzate per committenze private testimoniano ulteriormente il suo talento e la sua capacità di interpretare la bellezza di Roma.

Accanto alle opere di Barosso, il percorso espositivo include anche una selezione di dipinti di artisti contemporanei come Mario Mafai, Eva Quagliotto e Tina Tomasini. Questi artisti, che come Barosso hanno saputo rappresentare le tensioni di una città in bilico tra passato e modernità, arricchiscono ulteriormente la narrazione artistica della mostra.

L’importanza del prestito d’opere

Un aspetto particolarmente affascinante di questo evento è il prestito di opere provenienti da diverse collezioni, tra cui il Museo di Roma a Palazzo Braschi, il Parco Archeologico del Colosseo e l’Archivio Storico del Museo Nazionale Romano presso Palazzo Altemps. Questa varietà di prestiti sottolinea l’importanza storica e culturale di Maria Barosso, la cui produzione artistica è ancora oggi di grande rilevanza.

La mostra ‘Maria Barosso, artista e archeologa nella Roma in trasformazione’ non è solo un tributo a una figura importante della storia dell’arte, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere sulle sfide e le opportunità che la modernizzazione ha portato a Roma. In un periodo in cui la città si stava preparando a diventare la capitale del nuovo Stato italiano, Barosso ha avuto l’opportunità di documentare le trasformazioni urbanistiche e architettoniche che avrebbero segnato il futuro della Capitale.

In sintesi, l’opera di Maria Barosso è un prezioso patrimonio culturale che continua a parlare alle generazioni attuali e future. La sua capacità di catturare la bellezza e la complessità di Roma attraverso l’acquerello offre un’importante testimonianza di un’epoca di cambiamenti e innovazioni. La mostra alla Centrale Montemartini rappresenta quindi un’occasione imperdibile per scoprire non solo l’arte di Barosso, ma anche la storia di una città che, nonostante le continue trasformazioni, rimane un simbolo di bellezza e cultura senza tempo.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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