Nella tragica notte tra il 10 e l’11 ottobre 2023, un incendio devastante ha colpito una palazzina di quattro piani a Cornaredo, nel Milanese, causando la morte di tre persone: una coppia di anziani e il loro figlio. Le fiamme si sono propagate rapidamente, costringendo una quarantina di residenti a evacuare l’edificio situato in via Cairoli. Otto persone hanno dovuto essere trasportate in ospedale per accertamenti dovuti all’inalazione di fumi tossici, ma fortunatamente nessuno di loro versa in condizioni gravi. Anche un vigile del fuoco ha subito lievi ferite ed è stato dimesso poco dopo l’arrivo in pronto soccorso.
Chi sono le tre vittime
Le vittime sono Benito Laria, 88 anni, e Carmela Greco, 82 anni, insieme al loro figlio Carlo Laria, di 55 anni. Carlo viveva con i genitori, mentre gli altri due figli della coppia risiedono altrove. Secondo quanto riportato dai Carabinieri del Comando provinciale di Milano, l’appartamento in cui abitavano è stato messo sotto sequestro per consentire le indagini necessarie a chiarire le cause del rogo. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco della compagnia di Corsico e la sezione investigativa, per analizzare la situazione.
La testimonianza del vicino
Ahmed, uno dei vicini, ha raccontato al Corriere della Sera di aver sentito delle urla disperate. «Ho sentito picchiare alla mia porta e, quando ho aperto, ho visto Benito che urlava di chiamare i pompieri. La porta era aperta e dal suo appartamento uscivano fiamme. Poi è corso di nuovo dentro e non l’ho più visto». Un’altra vicina, Nadia, ha riferito di aver sentito l’anziano uscire dal suo appartamento e urlare che Carlo stava bruciando.
Il drammatico tentativo di salvataggio
Le prime ricostruzioni indicano che Carlo è stato il primo a perdere la vita tra le fiamme. Si presume che il padre, nella sua disperazione, abbia cercato di salvare la moglie, che era disabile. Secondo i testimoni, Benito è uscito sul pianerottolo in cerca di aiuto, ma poi è rientrato nell’appartamento, dove si trovava Carmela in camera da letto. Le fiamme, nel frattempo, avevano già raggiunto l’ingresso, rendendo impossibile l’intervento dei vicini. Il corpo di Benito è stato trovato in cucina, dove è deceduto probabilmente per aver inalato fumi tossici.
Indagini in corso: l’uso di accelerante
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, stanno rivelando dettagli inquietanti. Sono state trovate tracce di un possibile accelerante, ma non è ancora chiaro se si tratti di benzina o alcol. Questa scoperta ha fatto sorgere interrogativi sulla natura dell’incendio e se possa essere stato di origine dolosa. La polizia e i vigili del fuoco stanno esaminando attentamente ogni elemento per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Dopo l’incendio, sono state avviate verifiche di sicurezza sul condominio per garantire che la struttura non presenti ulteriori rischi per gli altri residenti. I Vigili del fuoco stanno anche monitorando la stabilità dell’edificio, mentre le autorità locali hanno attivato misure di assistenza per i residenti evacuati. Molti di loro hanno perso i propri beni e ora si trovano ad affrontare una situazione difficile.
La tragedia ha scosso profondamente la comunità di Cornaredo. Gli abitanti del condominio e quelli delle aree vicine si sono uniti in segno di solidarietà , mentre le autorità locali hanno avviato iniziative per supportare le famiglie colpite e garantire un aiuto a chi ha perso tutto nell’incendio. In situazioni simili, spesso emergono anche problemi legati alla sicurezza degli edifici e alla preparazione delle famiglie a fronteggiare emergenze come questa.
L’incidente ha attirato l’attenzione dei media nazionali, suscitando dibattiti su come prevenire simili tragedie in futuro. Ci si interroga su quali misure di sicurezza siano necessarie per tutelare le persone anziane e vulnerabili, spesso le più colpite da eventi drammatici come incendi domestici. L’uso di acceleranti, se confermato, apre un ulteriore capitolo sulla necessità di indagini approfondite e sulla lotta contro la criminalità che potrebbe celarsi dietro a tali atti.
La storia di Benito, Carmela e Carlo Laria rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche un campanello d’allarme per la società , che deve affrontare la questione della sicurezza domestica e della protezione delle persone più fragili. La comunità di Cornaredo, colpita da questa immane perdita, si trova ora a dover elaborare il dolore e la paura che un simile evento può portare nella vita quotidiana.