L’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel settore giuridico sta generando un acceso dibattito, specialmente dopo la recente decisione del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) di rendere fuorilegge le sentenze redatte con software di intelligenza artificiale, come ChatGPT e altri strumenti generativi. Questa scelta si colloca nel contesto della nuova normativa europea, l’Ai Act, e della legge 132 del 23 settembre 2023, che considerano l’uso della tecnologia nella giustizia come “ad alto rischio” e vietano decisioni basate unicamente su un trattamento automatizzato.
la posizione del csm e le preoccupazioni legali
Il Csm ha avvisato i magistrati riguardo alle potenziali conseguenze legali e professionali derivanti dall’uso di IA per la redazione di sentenze. Già due procedimenti disciplinari sono in corso presso la procura della Cassazione contro giudici accusati di emettere sentenze basate su precedenti inesistenti, un fenomeno che compromette la credibilità del sistema giuridico. Un caso ha portato a un’azione disciplinare per “grave e inescusabile negligenza”, evidenziando come le nuove tecnologie possano influenzare negativamente l’integrità del processo giuridico.
- Responsabilità delle sentenze: La responsabilità rimane in capo ai magistrati, che non possono delegare il loro compito a software automatizzati.
- Implicazioni della decisione: Nonostante l’IA potesse risultare utile per smaltire il pregresso, il Csm ha ritenuto che la qualità delle decisioni giuridiche non debba essere compromessa in nome dell’efficienza.
le conseguenze pratiche per i professionisti del diritto
La decisione del Csm ha importanti ripercussioni per giudici e legali. L’uso di strumenti di IA per la scrittura di sentenze o atti giuridici potrebbe comportare sanzioni disciplinari. Ciò influenzerà anche il modo in cui i legali preparano le loro argomentazioni, poiché l’affidamento eccessivo a strumenti automatizzati ha già portato a casi di avvocati condannati per lite temeraria. La superficialità nella redazione di ricorsi e memorie è un chiaro segnale che l’uso di IA può portare a esiti disastrosi.
considerazioni etiche e futuro dell’ia nella giustizia
Un aspetto etico fondamentale è se sia giusto che la tecnologia prenda decisioni che influenzano direttamente la vita delle persone. Il diritto richiede sensibilità, comprensione delle sfumature e un giudizio umano. L’uso indiscriminato di software di IA potrebbe portare a un appiattimento del pensiero critico e a decisioni giuridiche che non considerano la complessità dei casi.
Il dibattito è aperto, con opinioni contrastanti. Alcuni vedono l’IA come uno strumento complementare per analizzare dati e supportare i giudici, mentre altri considerano il divieto del Csm come una necessaria salvaguardia dell’integrità del sistema giuridico e della tutela dei diritti dei cittadini.
In questo contesto, è essenziale monitorare l’evoluzione delle normative e delle pratiche giuridiche, nonché l’atteggiamento dei professionisti del diritto nei confronti delle nuove tecnologie. La decisione del Csm rappresenta un passo significativo verso la salvaguardia della giustizia e dei suoi principi fondamentali, ma la strada da percorrere è ancora lunga e le sfide molteplici.