Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, si trova a un bivio cruciale riguardo al suo avvocato Massimo Lovati. Quest’ultimo è recentemente finito nel mirino delle polemiche per alcune dichiarazioni rilasciate durante il programma “Falsissimo” condotto da Fabrizio Corona. Le affermazioni di Lovati hanno suscitato un’ondata di critiche, sollevando preoccupazioni non solo per la loro opportunità, ma anche per le implicazioni legali e reputazionali che potrebbero avere per Sempio. Lovati ha parzialmente ammesso di aver esagerato, attribuendo le sue parole a uno stato di alterazione dovuto all’alcol e al desiderio di partecipare a un provino per una fiction.
il confronto tra sempion e lovati
Il faccia a faccia tra Sempio e Lovati, avvenuto il 10 ottobre, è stato descritto da Sempio come «assolutamente pacifico», in contrasto con le voci di tensione diffuse da alcune testate giornalistiche. Durante questo incontro, i due legali, accompagnati dalla collega Angela Taccia, hanno discusso i quasi dieci anni di collaborazione e le recenti conseguenze delle dichiarazioni pubbliche di Lovati. Sempio ha chiarito che, sebbene Lovati rimanga ancora il suo avvocato, intende prendersi qualche giorno per riflettere sulla direzione futura della sua difesa e sulle posizioni del legale.
le dichiarazioni controverse di lovati
Le parole di Lovati che hanno scatenato il caso sono state particolarmente controverse. Durante il programma, l’avvocato ha insinuato che la riapertura del caso Garlasco fosse il frutto di un interesse personale del procuratore aggiunto Stefano Civardi, apostrofato con termini poco lusinghieri e associato a gruppi religiosi come l’Opus Dei. La Procura di Pavia ha prontamente smentito tali affermazioni, avviando accertamenti disciplinari nei confronti di Lovati. La giustificazione dell’avvocato, che ha attribuito le sue parole al consumo eccessivo di alcol, ha trovato poco credito e ha riaperto interrogativi sul perché la famiglia Sempio avesse scelto lui come difensore, considerando anche motivi economici.
la posizione di lovati e le implicazioni economiche
Nonostante la tempesta mediatica, Massimo Lovati ha dichiarato di non avere intenzione di abbandonare il suo incarico, richiamando la promessa fatta a Sempio di seguirlo fino alla fine del processo. In un’intervista su “Ignoto X” su La7, Lovati ha ribadito la sua convinzione nell’innocenza del suo cliente e il suo impegno a portare avanti la causa fino a una sentenza di proscioglimento. Se Sempio decidesse di sostituirlo, Lovati ha affermato di accettare la decisione, ma ha chiarito che non se ne andrà volontariamente.
Un altro aspetto rilevante è il capitolo economico legato alla difesa legale di Sempio. Secondo quanto riportato, ci sarebbero stati movimenti bancari sospetti riguardanti ingenti somme di denaro prelevate in contante in un breve lasso di tempo. Daniela Ferrari, madre di Andrea, ha confermato che inizialmente la famiglia aveva scelto Lovati e Taccia per coprire solo le spese vive legate al processo. Tuttavia, i documenti bancari parlano di 13.000 euro prelevati in contanti in soli quindici giorni, un importo che ha sollevato domande su dove siano realmente finiti quei soldi.
Le intercettazioni del 2017 tra i genitori di Sempio hanno complicato ulteriormente il quadro, con riferimenti a pagamenti a «quei signori lì», che gli inquirenti hanno interpretato come un possibile riferimento ad altri avvocati o intermediari. Le risposte della madre di Sempio sono state evasive, mentre il padre ha confermato di aver speso tra i 55.000 e i 60.000 euro per la difesa del figlio, ammettendo una certa impotenza di fronte alle parcelle legali.
La situazione giuridica e finanziaria della famiglia Sempio appare complessa e in continua evoluzione, con l’ombra di sospetti che si allunga sulle scelte fatte e sulle spese sostenute. La loro testimonianza di sentirsi “in balia” degli avvocati mette in evidenza l’ansia per il futuro del figlio e le difficoltà di una famiglia che affronta una battaglia legale di proporzioni significative. Con la decisione di Andrea Sempio che si avvicina e le indagini che continuano, il caso rimane sotto i riflettori, portando con sé interrogativi non solo sulla giustizia, ma anche sull’integrità e sull’etica nel sistema legale.