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Venditti sotto accusa: coinvolto nel “sistema Pavia” con Mazza per peculato da 750mila euro

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Venditti sotto accusa: coinvolto nel “sistema Pavia” con Mazza per peculato da 750mila euro
Venditti sotto accusa: coinvolto nel “sistema Pavia” con Mazza per peculato da 750mila euro
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Nuove ombre si addensano sull’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, il quale si trova nuovamente al centro di uno scandalo giudiziario. Questa volta, l’ex magistrato è accusato di peculato per un valore complessivo di 750mila euro legato a un’inchiesta che ha messo in luce un intricato “sistema Pavia”. Al suo fianco, anche l’attuale pm milanese, Pietro Paolo Mazza, è coinvolto in queste indagini. Le accuse riguardano un uso improprio di auto di grossa cilindrata, che sarebbero state presentate come “auto blu” ma utilizzate per fini personali.

L’inchiesta Clean 2

L’inchiesta, nota come Clean 2, ha messo in evidenza una rete di favoritismi e scambi illeciti tra magistrati, agenti della polizia giudiziaria e imprenditori. Venditti ha ricoperto il ruolo di procuratore a Pavia dal 2014 fino alla fine del 2021, periodo durante il quale, secondo gli inquirenti, si sarebbe comportato come un burattinaio, orchestrando le dinamiche interne della procura a suo favore.

Il legame con il delitto di Garlasco

L’attuale situazione di Venditti si complica ulteriormente se si considera il legame con l’indagine sul delitto di Garlasco, un caso che ha catturato l’attenzione nazionale. Gli inquirenti bresciani sospettano che Venditti sia stato corrotto per favorire l’archiviazione di procedimenti penali contro Andrea Sempio, l’uomo accusato della morte di Chiara Poggi, avvenuta nel 2007. Le indagini su questo caso si sono intensificate, e il nome di Venditti è emerso come figura chiave, anche in relazione all’inchiesta per corruzione.

Le accuse di peculato

Le accuse di peculato sono state formulate a seguito di un’attenta analisi da parte della procura di Brescia, che ha esaminato i flussi finanziari e le spese effettuate dalla procura di Pavia. In particolare, i magistrati hanno evidenziato come una decina di auto, tra cui un’Audi dal valore di 85mila euro e una Mercedes, siano state utilizzate per scopi personali anziché per le funzioni pubbliche a cui erano destinate. Venditti avrebbe riscattato queste auto dal leasing della procura, pagando somme esigue rispetto al valore di mercato, e successivamente utilizzandole per fini privati.

La perquisizione effettuata dai finanzieri della Gico il 9 ottobre ha rivelato anche altre spese sospette, tra cui ricevute di pagamenti per ristoranti e scommesse su corse di cavalli. Queste scoperte hanno ulteriormente alimentato i sospetti riguardanti l’operato di Venditti e Mazza. Il legale di Mazza, Massimo Dinoia, ha contestato le accuse, affermando che il suo assistito ha sempre rispettato gli obblighi finanziari e ha acquistato la Mercedes in questione in modo completamente legittimo.

Interessi intrecciati e favoritismi

Un aspetto inquietante di questa vicenda è rappresentato dal legame tra le auto noleggiate e la concessionaria Cr Service, che ha fornito i veicoli alla procura. Questa concessionaria è gestita dai fratelli Raffaele e Cristiano D’Arena, che, secondo le indagini, sono anche i proprietari della Esitel, la società che gestiva le intercettazioni per conto della procura di Pavia. Questo intreccio di interessi solleva interrogativi sulle modalità con cui sono stati assegnati gli appalti e se ci siano stati favoritismi nel fornire servizi pubblici.

Le intercettazioni effettuate da Esitel riguardavano anche Andrea Sempio e i suoi familiari, in relazione ai procedimenti penali archiviati sotto la supervisione di Venditti. Le dinamiche di questo “sistema Pavia” sembrano suggerire che vi fosse una rete di protezione e favoritismi che si estendeva oltre la semplice gestione delle pratiche giudiziarie. Venditti e Mazza avrebbero potuto sfruttare la loro posizione per influenzare il corso delle indagini e garantire risultati favorevoli per persone a loro vicine.

Questa situazione ha generato una forte indignazione nell’ambiente giudiziario e tra i cittadini, che osservano con preoccupazione come i principi di giustizia e legalità siano stati messi in discussione. La trasparenza e la correttezza del sistema giudiziario sono fondamentali per il mantenimento della fiducia pubblica, e questi eventi hanno sollevato interrogativi sulla capacità delle istituzioni di garantire una giustizia equa e imparziale.

L’inchiesta Clean 2 si preannuncia complessa e lunga, con la necessità di approfondire ulteriormente le dinamiche di potere all’interno della procura e le eventuali connessioni con altre figure politiche e imprenditoriali. La figura di Mario Venditti, già sotto i riflettori per il caso Garlasco, torna ora a occupare le prime pagine per motivi ben più gravi, e il suo futuro professionale appare sempre più incerto. L’attenzione degli inquirenti è massima, e ogni sviluppo di questa indagine potrebbe avere ripercussioni significative non solo sulla carriera di Venditti e Mazza, ma anche sulla credibilità dell’intero sistema giudiziario italiano.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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