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Povertà in aumento: Confcommercio segnala il ritorno ai livelli massimi da gennaio

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Povertà in aumento: Confcommercio segnala il ritorno ai livelli massimi da gennaio
Povertà in aumento: Confcommercio segnala il ritorno ai livelli massimi da gennaio
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Secondo le ultime stime di Confcommercio, l’indicatore di povertà in Italia è tornato a livelli che non si vedevano da gennaio. Questo dato provvisorio per settembre 2025 ha suscitato preoccupazioni tra esperti ed economisti, poiché evidenzia una situazione di stagnazione nonostante alcuni segnali di miglioramento nel mercato del lavoro. Confcommercio sottolinea che, sebbene l’indicatore si mantenga sostanzialmente stabile dall’inizio dell’anno, le dinamiche sociali ed economiche richiedono un’attenta analisi.

segnali dal mercato del lavoro

Nel contesto attuale, il mercato del lavoro sembra mostrare segnali positivi, con una prevista ripresa del numero di occupati. Si prevede che il tasso di disoccupazione scenderà al 5,9%, un dato che, se confermato, potrebbe rappresentare una spinta importante per il miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie italiane. Tuttavia, il fenomeno della disoccupazione rimane preoccupante, soprattutto se si considera che il tasso di disoccupazione esteso—che include coloro che beneficiano della cassa integrazione guadagni (CIG) e altre forme di sostegno—si attesta attorno al 6,5%.

l’impatto dell’inflazione

Un altro aspetto da considerare è l’inflazione. A settembre, l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita al 2,7%, un incremento che continua a riflettere gli effetti della comparazione con un periodo di rallentamento dell’inflazione avvenuta nel 2024. Confcommercio prevede che, a partire da ottobre, questa tendenza potrebbe iniziare a stabilizzarsi, ma la questione rimane complessa e merita attenzione. L’inflazione, sebbene moderata, continua a pesare sul potere d’acquisto delle famiglie, contribuendo così a una stagnazione dei consumi.

misure per stimolare la crescita

Il messaggio di Confcommercio è chiaro: nonostante un’inflazione relativamente contenuta e segni di miglioramento nel mercato del lavoro, le famiglie italiane non sembrano pronte a riprendere a spendere in modo significativo. Questa stagnazione dei consumi è un fattore cruciale per la ripresa economica. Solo attraverso un reale recupero della fiducia da parte delle famiglie sarà possibile invertire questa fase di stallo economico. Le difficoltà legate all’export, che continuano a influenzare negativamente l’economia italiana, rendono ancora più urgente un cambiamento in questa direzione.

In aggiunta, la previsione di Confcommercio per il 2025 è di una stabilizzazione dell’area del disagio sociale, con un valore atteso di circa 10, il più basso dal 2007. Questo dato, sebbene ottimistico, deve essere interpretato con cautela, considerando i molteplici fattori che influenzano il benessere sociale ed economico delle famiglie. Il contesto macroeconomico globale, le politiche fiscali e monetarie, e le tensioni geopolitiche possono tutti avere un impatto significativo sulla capacità delle famiglie di recuperare il potere d’acquisto e migliorare il loro profilo di consumo.

In questo scenario, le istituzioni dovrebbero adottare misure più incisive per stimolare la fiducia dei consumatori e favorire la crescita. Ecco alcune possibili strategie:

  1. Politiche di sostegno al reddito
  2. Incentivi per l’occupazione
  3. Strategie per il rilancio del consumo
  4. Investimenti in innovazione e sostenibilità

La situazione attuale evidenzia anche l’importanza di monitorare costantemente gli effetti delle politiche economiche adottate. Con l’avvicinarsi del nuovo anno, sarà cruciale per il governo e per le istituzioni economiche rivedere le strategie in atto e valutare l’efficacia delle misure di sostegno già implementate. La collaborazione tra pubblico e privato sarà essenziale per massimizzare gli effetti positivi e affrontare le sfide che si presentano.

Nonostante le difficoltà, il potenziale di ripresa dell’Italia rimane. La resilienza del tessuto sociale e imprenditoriale, unita a una visione chiara e condivisa per il futuro, può rappresentare la chiave per superare questa fase complessa. La strada da percorrere sarà lunga, ma con impegno e cooperazione, l’Italia potrà aspirare a un futuro economico più stabile e prospero.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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