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Mercati europei in tensione: Milano crolla con Ferrari in caduta libera del 16%

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Mercati europei in tensione: Milano crolla con Ferrari in caduta libera del 16%
Mercati europei in tensione: Milano crolla con Ferrari in caduta libera del 16%
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Le Borse europee continuano a muoversi con cautela in un contesto di incertezze economiche e politiche. L’indice principale di Milano, il Ftse Mib, ha registrato una flessione dell’1%, principalmente a causa del pesante calo del titolo Ferrari, che ha visto un crollo del 16% nel valore delle sue azioni. Questo drastico ribasso è stato alimentato dalla delusione degli investitori riguardo ai target fissati dalla casa automobilistica per il 2030, ritenuti non sufficientemente ambiziosi per giustificare il prezzo elevato delle azioni.

Il calo di Ferrari è emblematico delle tensioni che affliggono il mercato delle auto di lusso, un settore che ha vissuto un periodo di grande crescita, ma che ora si trova a fronteggiare sfide legate a una domanda incerta e a pressioni sui costi. I recenti piani di espansione e le innovazioni tecnologiche, sebbene promettenti, sembrano non aver convinto gli analisti, portando a una revisione al ribasso delle stime di crescita.

andamenti dei mercati europei

In un contesto di mercati globali poco mossi, i future su Wall Street rimangono stabili, mentre l’attenzione degli investitori è rivolta a eventi geopolitici significativi. In particolare, l’accordo a Gaza e la crisi di governo in Francia, dove si attende la nomina di un nuovo premier dopo il mandato breve di Lecornu, pesano sul sentiment di mercato. Queste incertezze politiche possono influenzare negativamente le decisioni di investimento, contribuendo a mantenere alta la cautela tra gli operatori.

A livello europeo, l’indice Stoxx 600 ha subito una leggera flessione dello 0,25%. Le banche, in particolare, sono state al centro di vendite, con il titolo di Lloyds Banking in calo del 2,6% a seguito di notizie riguardanti la necessità di accantonare maggiori riserve per prestiti auto venduti in modo improprio. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni sulla solidità del settore bancario nel Regno Unito, un paese già provato da incertezze economiche post-Brexit.

Anche HSBC Holdings ha subito un forte ribasso a Londra, perdendo il 5,4% dopo l’annuncio di piani di privatizzazione per una delle sue unità, Hang Seng Bank. Questi eventi evidenziano il clima di instabilità che si sta vivendo nel settore bancario, con istituti di credito che cercano di adattarsi a un panorama economico in continua evoluzione.

performance delle azioni italiane

A Piazza Affari, oltre al tonfo di Ferrari, anche Mediobanca ha registrato un calo dell’1,24%. Tuttavia, non tutte le notizie sono negative: Bper Banca ha visto un incremento del 0,82%, mentre Banca Popolare di Sondrio e Banco BPM hanno chiuso in territorio positivo, rispettivamente con guadagni dello 0,6% e dello 0,23%. Rumors di stampa indicano che Banco BPM potrebbe essere interessata all’acquisizione di Banca di Asti, un’operazione che potrebbe rafforzare la sua posizione nel mercato.

Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra Btp e Bund rimane stabile a 79 punti base. Il differenziale tra i titoli italiani e quelli francesi è negativo di 2,4 punti base, segno di una certa tranquillità nei mercati obbligazionari. Il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,47%, mentre l’OAT francese è sotto il 3,5%, riflettendo le diverse dinamiche economiche e politiche tra i due paesi.

prospettive future

Le Borse europee mostrano risultati misti: Parigi segna un +0,2%, Francoforte un +0,3%, mentre Londra e Madrid registrano rispettivamente un -0,3% e -0,35%. Questo andamento riflette la continua incertezza economica e le preoccupazioni degli investitori riguardo a potenziali rallentamenti nella crescita globale.

Sul fronte delle materie prime, si registrano flessioni significative. Il prezzo dell’oro è in calo, scendendo a 4.038 dollari l’oncia, un segnale che potrebbe indicare una minore domanda per beni rifugio in un contesto di mercati turbolenti. Anche il petrolio ha subito un ribasso, con il WTI che perde lo 0,5% a 62,2 dollari al barile e il Brent che scende sotto i 66 dollari, in calo dello 0,4%. Il prezzo del gas ha ceduto l’1,7%, attestandosi poco sopra i 32 euro al megawattora, riflettendo una diminuzione della domanda in un periodo di transizione energetica.

Infine, l’euro continua a mostrare debolezza nei confronti del dollaro, scambiando a 1,1612 sul biglietto verde. Questa situazione potrebbe riflettere non solo le incertezze politiche e economiche europee, ma anche la forza del dollaro, sostenuto da dati macroeconomici statunitensi più robusti. In un contesto di mercati globali interconnessi, la cautela resta il sentimento predominante tra gli investitori, in attesa di segnali più chiari riguardo alla direzione futura dell’economia.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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