Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense di grande notorietà nella televisione italiana, ha recentemente condiviso la sua angoscia in un’intervista a Open. La sua testimonianza riguarda una situazione di stalking che coinvolge il neurologo veronese Mirko Avesani. Bruzzone ha espresso chiaramente il suo stato d’animo, affermando: «Se ho paura? Se non avessi avuto paura o non ce l’avessi ancora, non l’avrei denunciato per atti persecutori. Io purtroppo sono costretta a guardarmi le spalle sempre».
la condanna di avesani e le sue conseguenze
Avesani, 51 anni, è stato condannato in primo grado nel 2021 a nove mesi di reclusione, pena sospesa, e a una provvisionale di 15.000 euro per diffamazione nei confronti di Bruzzone. Tuttavia, nonostante la condanna, il neurologo ha continuato con comportamenti persecutori, costringendo Bruzzone a temere per la sua sicurezza e a richiedere un servizio di sicurezza durante i suoi eventi pubblici.
La storia tra Bruzzone e Avesani ha avuto inizio nel 2017, quando il neurologo ha iniziato a scrivere insulti su Facebook. Bruzzone ha descritto il clima di paura e vulnerabilità che ha dovuto affrontare, sottolineando: «C’erano proprio espliciti riferimenti a farmi del male fisicamente, continui rimandi alla mia faccia in maniera assolutamente malevola, continui rimandi a una sorta di ossessione». Le accuse mosse da Avesani, tra cui istigazione al suicidio e bullismo, sono state per Bruzzone infondate e gravissime.
il coinvolgimento dell’ex avvocata di avesani
Un aspetto inquietante della vicenda è che Avesani non è solo in questa battaglia legale. Bruzzone ha rivelato che anche l’ex avvocata di Avesani sta affrontando un processo per atti persecutori, poiché ha collaborato con Avesani in alcune delle condotte persecutorie. Bruzzone ha affermato: «Alcune delle condotte che Avesani ha posto in essere sono state poste in essere unitamente a questa avvocatessa», evidenziando la gravità della situazione.
l’impatto sulla vita di bruzzone
La vita di Bruzzone è stata stravolta da questa esperienza. Ha sentito la necessità di intensificare le misure di sicurezza, affermando: «Oggi mi sento assolutamente meno tranquilla». La sua carriera, che l’ha portata a diventare un volto noto in televisione, è stata segnata da questa esperienza traumatica, costringendola a vivere in uno stato di costante allerta.
Dall’altro lato, Avesani ha sempre negato le accuse, sostenendo di essere lui stesso una vittima. In una dichiarazione al Corriere del Veneto, ha affermato: «Tre account hanno iniziato a scrivere sul mio profilo social. C’era chi insultava me e chi la Bruzzone. Io non c’entro niente, anzi li ho denunciati». Bruzzone, tuttavia, ha descritto Avesani come un «bugiardo seriale», citando la sentenza di primo grado che ha stigmatizzato la sua propensione a mentire.
La vicenda di Bruzzone con Avesani non è solo un caso personale, ma rappresenta un esempio delle difficoltà che molte donne affrontano in situazioni di stalking. È fondamentale che le istituzioni e la società prestino attenzione a queste problematiche e che vengano messe in atto misure efficaci per proteggere le vittime.
Inoltre, Bruzzone è attualmente conduttrice di “Nella mente di Narciso”, un programma che esplora il narcisismo patologico e analizza i profili psicologici di casi di cronaca noti in Italia. La prima puntata della nuova stagione, in onda il 7 ottobre 2023 su Rai2, sarà dedicata a Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Bruzzone ha espresso il suo parere sull’eventualità di un percorso di giustizia riparativa per Turetta, sostenendo che tale approccio non avrebbe senso data la personalità del soggetto.
La situazione di Roberta Bruzzone mette in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un impegno collettivo per garantire la sicurezza e la dignità delle vittime di atti persecutori. Il suo coraggio nel denunciare e nel continuare a lavorare nonostante le minacce è un esempio importante per tutte le donne che si trovano in situazioni simili, dimostrando che è possibile affrontare le proprie paure e combattere per la giustizia.