In un’epoca caratterizzata da rapidi sviluppi tecnologici, il doppiaggio cinematografico e televisivo affronta sfide senza precedenti. L’emergere di algoritmi avanzati in grado di generare voci sintetiche che imitano quelle umane mette in discussione l’integrità di un’arte apprezzata per la sua emozione e profondità. Questa preoccupazione è stata recentemente espressa dall’ANAD, l’Associazione Nazionale degli Attori Doppiatori, che ha alzato la voce contro l’uso di attori sintetici nel doppiaggio.
il valore dell’espressione umana nel doppiaggio
Durante un incontro il 4 ottobre a Rovereto, nel corso del Wired Next Fest Trentino, il presidente di ANAD, Daniele Giuliani, ha sottolineato l’importanza dell’espressione umana nel doppiaggio. Secondo Giuliani, “La recitazione sul set, come il doppiaggio realizzato in studio, deve essere una forma d’arte portata avanti dalle emozioni di persone in carne ed ossa”. Il dibattito ha riunito esperti per affrontare le implicazioni etiche e artistiche dell’uso di voci generate da algoritmi.
Tra i relatori, oltre a Giuliani, erano presenti anche membri del consiglio di ANAD come Laura Romano e Manuel Meli. Romano è nota per aver prestato la sua voce a personaggi iconici, mentre Meli ha dato vita a figure celebri, dimostrando così la versatilità e l’importanza dell’interpretazione umana nel doppiaggio.
la campagna “difendiamo l’intelligenza artistica”
La questione del doppiaggio si estende oltre il cinema e tocca tutti i settori artistici. Nel 2025, ANAD ha lanciato la campagna “Difendiamo l’Intelligenza Artistica” (#ArtisticIntelligence), mirata a sensibilizzare l’industria cinematografica sui rischi che le professioni artistiche stanno affrontando a causa dell’uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale. Questa iniziativa invita a unire le forze per limitare l’uso di tecnologie che non rispettano i diritti degli artisti.
Giuliani ha anche messo in evidenza la mancanza di regolamentazione in Italia riguardo l’uso delle voci sintetiche. Attualmente, esistono siti web che offrono voci di doppiatori senza il loro consenso, sollevando gravi preoccupazioni etiche e legali. “La voce è un dato biometrico”, ha affermato, richiamando l’attenzione sull’AI Act europeo, che riconosce il diritto di ogni individuo di decidere come e quando utilizzare la propria voce.
il futuro del doppiaggio e delle professioni artistiche
Il dibattito sul doppiaggio e sull’uso delle tecnologie AI non è solo legale, ma anche culturale. Il doppiaggio va oltre la semplice traduzione delle parole; è un processo complesso che richiede abilità artistiche e una profonda comprensione dei personaggi. La capacità di un attore di infondere vita a un personaggio attraverso la voce è un aspetto che una macchina, per quanto avanzata, non potrà mai replicare in modo autentico.
Nonostante le preoccupazioni espresse da ANAD, è importante riconoscere anche i potenziali benefici dell’innovazione tecnologica. Gli algoritmi di sintesi vocale possono migliorare l’accessibilità dei contenuti e offrire nuove opportunità di espressione creativa. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra l’uso della tecnologia e la salvaguardia dei diritti degli artisti.
In conclusione, la battaglia di ANAD non è contro il progresso tecnologico, ma per proteggere l’integrità e l’autenticità del lavoro degli artisti. Mentre ci dirigiamo verso un futuro influenzato dall’intelligenza artificiale, è essenziale mantenere viva la voce umana nel panorama artistico, garantendo che le emozioni e l’espressione umana continuino a essere al centro dell’esperienza cinematografica e culturale.