Pappi Corsicato, regista e sceneggiatore napoletano, ha recentemente condiviso alcune riflessioni sul suo film d’esordio, Libera, che ha segnato un momento cruciale nella storia del cinema italiano. Presentato per la prima volta nel 1993, Libera ha rivelato una visione originale e indipendente, catturando l’attenzione sia del pubblico che della critica al Festival di Berlino, dove ha ricevuto un’accoglienza straordinaria. Corsicato, parlando con l’ANSA, ha affermato di aver girato il film senza alcun condizionamento, con il desiderio di esprimere la sua creatività senza preoccupazioni per le aspettative dell’industria cinematografica, di cui conosceva ancora poco, essendo tornato in Italia da poco tempo.
un’opera audace e innovativa
Libera si distingue per la sua audace rappresentazione della vita a Napoli negli anni ’90. Il film è strutturato in tre episodi – Aurora, Carmela e Libera – ognuno dei quali si concentra su una donna diversa, permettendo così di esplorare vari aspetti della condizione femminile e della società napoletana. Queste storie, intrecciate da temi di dramma, melodramma, satira e sceneggiata, affrontano questioni difficili come:
- La droga
- La prostituzione
- La lotta per la sopravvivenza
Attraverso le esperienze delle sue protagoniste, Corsicato offre uno spaccato di una Napoli viva e trasgressiva, lontana dagli stereotipi e dalle rappresentazioni convenzionali.
riconoscimenti e ispirazioni
Il film ha avuto un impatto significativo, tanto che ha ricevuto il Nastro d’Argento e il Ciak d’Oro per la Migliore Opera Prima. Corsicato, reduce da un’esperienza al fianco di Pedro Almodovar nel film Legami!, ha trovato ispirazione nel regista spagnolo, noto per il suo uso audace di colori e ironia. “Almodovar è un regista che mi ha sempre ispirato”, ha dichiarato Corsicato. “Ho sempre amato la sua ironia e certi riferimenti cinematografici, ma ovviamente io sono io e lui è lui. Abbiamo mondi differenti”. Questa distinzione è fondamentale, poiché pur condividendo alcune affinità stilistiche, i due registi operano in contesti culturali e narrativi molto diversi. Corsicato ha sottolineato che l’uso del kitsch e dei colori vivaci nel suo film ha colpito la critica, contribuendo a creare un’associazione indiretta con il lavoro di Almodovar, in un periodo in cui il cinema italiano stava iniziando a esplorare nuove forme di espressione visiva.
un ritorno significativo
Il 2023 segna un’importante rinascita per Libera, che sarà presentato con un restauro in 4K alla Festa del Cinema di Roma, un evento che celebra il valore del cinema e la sua capacità di evolversi nel tempo. Questa nuova versione del film porterà sul grande schermo la vibrante estetica di Corsicato, permettendo al pubblico di rivivere l’esperienza originale con una qualità visiva migliorata. La distribuzione del film sarà affidata a Lucky Red, una delle case di distribuzione più rispettate in Italia, nota per il suo impegno nel sostenere il cinema di qualità.
Il contesto in cui Libera è stato realizzato è cruciale per comprenderne l’importanza. Negli anni ’90, l’industria cinematografica italiana stava affrontando sfide significative, con un panorama in trasformazione e una crescente competizione da parte di produzioni internazionali. In questo scenario, Corsicato ha saputo ritagliarsi uno spazio distintivo, proponendo una narrazione che rifletteva la complessità e le contraddizioni della società contemporanea. La sua capacità di mescolare elementi di realtà e finzione, dramma e comicità, ha reso Libera un’opera unica e innovativa.
Corsicato ha anche voluto esprimere quanto fosse importante per lui la libertà creativa e l’assenza di vincoli nel realizzare il film. “Non avevo intenzione di essere provocatorio”, ha affermato, “ma piuttosto di esplorare tematiche che sentivo fortemente, senza alcun timore di giudizi esterni”. Questa libertà ha permesso al regista di affrontare argomenti delicati con una sensibilità unica, creando personaggi complessi e autentici che risuonano ancora oggi.
Il fatto che Libera torni nei cinema è un segno della sua duratura rilevanza e della continua ricerca di storie che parlano alla nostra umanità. La celebrazione di questo film non è solo un omaggio al lavoro di Corsicato, ma anche un riconoscimento del potere del cinema di riflettere e influenzare la società. Le storie di Aurora, Carmela e Libera continuano a risuonare, offrendo uno sguardo profondo sulle sfide e le aspirazioni delle donne in un contesto difficile.
L’approccio di Corsicato, caratterizzato da un mix di realismo e fantasia, ha ispirato una nuova generazione di cineasti italiani e ha aperto la strada a una maggiore diversità narrativa nel cinema nazionale. La sua opera prima rimane un faro di creatività e innovazione, un film che, nonostante i suoi oltre trent’anni di vita, continua a parlare a un pubblico contemporaneo.