Il presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, ha recentemente lanciato un allerta riguardo il futuro delle banche italiane, sottolineando che il 2026 e il 2027 potrebbero rappresentare anni particolarmente difficili. Durante il suo intervento alla giornata del credito, Patuelli ha spiegato che, sebbene il 2025 possa essere considerato un anno di transizione, le sfide che si presenteranno nei due anni successivi saranno significative, soprattutto a causa dell’impatto dei dazi sull’export e delle potenziali diminuzioni degli utili da commissioni.
Negli ultimi mesi, l’eco delle politiche commerciali internazionali ha iniziato a farsi sentire, con i dazi che influenzano direttamente le esportazioni italiane e, di conseguenza, le performance delle imprese. Patuelli ha osservato come questi effetti siano già visibili e come un eventuale deterioramento della situazione economica delle aziende possa ripercuotersi anche sul settore bancario. Le banche, infatti, sono strettamente legate alla salute delle imprese: se queste faticano a mantenere la loro solidità economica, le istituzioni finanziarie potrebbero trovarsi a fronteggiare un aumento dei crediti deteriorati e una riduzione della domanda di prestiti.
Le sfide future per le banche italiane
Nonostante questi segnali preoccupanti, Patuelli ha anche evidenziato alcuni aspetti positivi, come la crescita del credito alle famiglie, che è in aumento da sette mesi, e il recente incremento del credito alle imprese, che sta avvenendo da due mesi. Tuttavia, ha avvertito che l’andamento futuro di questi indicatori dipenderà fortemente dal contesto economico generale, in particolare dalla politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e dai tassi di interesse.
- Diminuzione degli utili da commissioni: Con l’attuale riduzione dei tassi BCE, le banche potrebbero trovarsi ad affrontare una diminuzione degli utili da commissioni.
- Competizione crescente: Le istituzioni finanziarie devono affrontare un contesto competitivo in continua evoluzione, caratterizzato dalla crescente digitalizzazione e dall’entrata di nuovi attori nel mercato, come le fintech.
- Compressione dei margini: Questi fattori potrebbero portare a una compressione dei margini, rendendo ancora più difficile per le banche mantenere la loro redditività .
Rischi geopolitici e opportunitÃ
Patuelli ha messo in guardia anche sui rischi legati alla geopolitica e all’economia globale. Con l’instabilità delle relazioni commerciali tra le potenze mondiali, le banche italiane potrebbero trovarsi a dover affrontare sfide ulteriori. La guerra in Ucraina, ad esempio, ha avuto ripercussioni significative sugli scambi internazionali e sull’approvvigionamento energetico, fattori che influenzano direttamente l’economia europea e, di conseguenza, quella italiana.
In questo contesto, il presidente dell’ABI ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un approccio proattivo da parte delle banche italiane e di una strategia che possa affrontare le incertezze future. La capacità di adattarsi e di innovare sarà cruciale per affrontare le sfide che si presenteranno. Patuelli ha sottolineato l’importanza di investire nella digitalizzazione e nella formazione del personale, per garantire che le banche siano pronte ad affrontare un mercato in rapida evoluzione.
Sostenibilità e cooperazione
L’accento sulla sostenibilità sta diventando un tema sempre più centrale anche nel settore bancario. Le banche sono chiamate a finanziare progetti sostenibili e a integrare criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle loro strategie. Questo non solo risponde a richieste crescenti da parte degli investitori e dei clienti, ma rappresenta anche un’opportunità per le banche di differenziarsi in un mercato competitivo.
Patuelli ha anche menzionato la necessità di una maggiore cooperazione tra le istituzioni finanziarie e le autorità di regolamentazione. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una visione condivisa sarà possibile affrontare le sfide future e garantire la stabilità del sistema bancario. La collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per promuovere un ambiente favorevole alla crescita e alla sostenibilità .
In conclusione, lo scenario delineato da Antonio Patuelli mette in evidenza la complessità e le incertezze che caratterizzano il futuro delle banche italiane. Con rischi emergenti all’orizzonte, le istituzioni finanziarie dovranno essere pronte ad affrontare questi cambiamenti e a trovare soluzioni innovative per garantire la loro resilienza e la loro capacità di servire l’economia reale. Mentre il 2025 si preannuncia come un anno di transizione, il 2026 e il 2027 richiederanno un impegno straordinario e una strategia mirata per affrontare le sfide che ci attendono.