In un momento cruciale per l’industria europea, i leader di 28 grandi aziende hanno lanciato un appello deciso ai vertici dell’Unione Europea e alla Commissione Europea, chiedendo riforme immediate per migliorare il contesto economico e imprenditoriale del continente. Questo appello è stato formalizzato attraverso il “Copenaghen Pledge”, una dichiarazione firmata a margine del recente vertice europeo, che segna un punto di svolta nelle relazioni tra grandi imprese e istituzioni europee.
Le aziende firmatarie del Copenaghen Pledge rappresentano una vasta gamma di settori e sono tra le più influenti in Europa. Tra di esse figurano colossi come Airbus, Maersk, ASML, Siemens e Thyssenkrupp. Queste aziende hanno espresso l’intenzione di aumentare i loro investimenti del 50% entro il 2030, ma solo a condizione che l’Unione Europea adotti una serie di misure che possano semplificare il panorama burocratico e promuovere un ambiente favorevole all’innovazione.
Necessità di riforme
L’appello si fonda su analisi approfondite, come quelle presentate da Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, che ha evidenziato la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui l’Europa gestisce la propria economia. Secondo Draghi, per competere a livello globale, l’Europa deve non solo mantenere ma anche rafforzare il mercato unico, un pilastro fondamentale per la crescita economica del continente. Le aziende sottolineano che senza un contesto normativo che favorisca l’innovazione e la competitività, sarà difficile raggiungere gli obiettivi di investimento prefissati.
Aree di intervento
Le aree di intervento indicate dai leader industriali sono molteplici e riflettono le sfide attuali e future del mercato globale. Le aziende intendono concentrare i loro sforzi in vari settori, tra cui:
- Energia
- Ricerca e sviluppo
- Intelligenza artificiale (IA)
- Reti 5G e 6G
- Settore della difesa
Investire in queste aree non solo stimolerà l’occupazione e la crescita economica in Europa, ma contribuirà anche a posizionare l’Unione Europea come un attore chiave nel panorama tecnologico internazionale.
Riduzione della burocrazia
Un elemento cruciale del Copenaghen Pledge è la richiesta di un’azione concreta per ridurre la burocrazia. Le aziende hanno evidenziato come la complessità delle normative europee possa ostacolare la loro capacità di innovare e di investire. In un contesto economico in rapida evoluzione, dove la velocità è essenziale, le imprese si trovano spesso costrette a fronteggiare procedure lunghe e complicate che rallentano i processi decisionali e l’implementazione di nuove tecnologie.
Inoltre, i firmatari del Pledge chiedono un rafforzamento del mercato unico europeo, che rappresenta una delle conquiste più significative dell’integrazione europea. Un mercato unico ben funzionante è fondamentale per garantire la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali, e per promuovere la competitività delle aziende europee a livello globale. Le aziende ritengono che le riforme in questo ambito possano portare a sinergie significative, aumentando l’efficienza e permettendo una risposta più rapida alle sfide del mercato.
In sintesi, il Copenaghen Pledge rappresenta un’importante iniziativa da parte dei leader dell’industria europea, che cercano di mobilitare le istituzioni europee verso riforme necessarie per stimolare la crescita e l’innovazione. Con un chiaro focus su burocrazia, mercato unico e innovazione, le grandi aziende si stanno preparando a investire significativamente, ma chiedono un impegno concreto da parte dei leader europei per creare le condizioni favorevoli a questo sviluppo. La risposta delle istituzioni europee a questo appello sarà cruciale per il futuro dell’industria europea e per la posizione dell’Europa nel contesto globale.