Dopo quasi otto anni di assenza dai set cinematografici, Daniel Day-Lewis ha finalmente rotto il silenzio e il “digiuno” da film grazie a un progetto molto personale: “Anemone”, il debutto alla regia di suo figlio, Ronan Day-Lewis. Presentato in anteprima mondiale alla 63/a edizione del New York Film Festival, il film ha suscitato grande interesse sia tra i critici che tra il pubblico. La pellicola sarà distribuita nei cinema statunitensi a partire dal 3 ottobre 2023, grazie a Focus Features, mentre a livello internazionale sarà distribuita da Universal Pictures, con date di uscita ancora da definire.
il ritorno di daniel day-lewis
Daniel Day-Lewis, noto per il suo approccio meticoloso ai ruoli e per la sua abilità nel calarsi in ogni personaggio, ha condiviso il suo entusiasmo per il ritorno al lavoro: “Sono grato per aver ritrovato l’appetito per questo lavoro. Grato di essere tornato al lavoro che amo”. Questo commento risuona con la profondità che caratterizza la sua carriera, costellata di interpretazioni indimenticabili che gli sono valse ben tre premi Oscar.
la trama di “anemone”
“Anemone” si presenta come un dramma psicologico che esplora il complesso legame tra padri, figli e fratelli. Il titolo del film, “Anemone”, deriva dal fiore che simboleggia fragilità e bellezza effimera, ma che rappresenta anche speranza e nuovi inizi. Questa dualità si riflette nel tema centrale della narrazione, ovvero l’intreccio di emozioni che caratterizza le relazioni familiari. Ronan Day-Lewis, oltre a dirigere il film, ha co-scritto la sceneggiatura con il padre e ha voluto realizzare un’opera che potesse esprimere la complessità dei legami fraterni. Nella pellicola, Daniel Day-Lewis interpreta Ray Stoker, mentre il cast include nomi di spicco come Sean Bean nel ruolo di Jem Stoker, Samantha Morton in quello di Nessa Stoker e Samuel Bottomley nel ruolo di Brian Stoker.
una carriera costellata di successi
La carriera di Daniel Day-Lewis ha sempre suscitato ammirazione, non solo per la sua straordinaria recitazione, ma anche per la sua attitudine a prendersi delle pause. L’ultimo film in cui ha recitato, “Il filo nascosto” (Phantom Thread), risale al 2017, e da allora si era parlato molto di un suo possibile ritiro dalle scene. Tuttavia, in merito a queste voci, l’attore ha chiarito: “La parola pensione non mi è mai passata per la testa. Ci sono state volte in cui mi sono fermato per fare altro. Nel caso di quest’ultima volta, ero un po’ giù di morale.” Queste parole evidenziano la sua continua passione per il cinema, che nonostante le pause, non si è mai affievolita. Ha anche rivelato di aver trovato difficile l’idea di rifiutare un’opportunità di lavorare con Ronan, sottolineando l’importanza del legame familiare e professionale che si è creato tra padre e figlio.
Ronan Day-Lewis ha condiviso il suo desiderio di esplorare la fratellanza attraverso la sua opera, un tema che ha sempre suscitato il suo interesse. “Ho due fratelli e la bellezza e la tragedia sono due aspetti della fratellanza”, ha spiegato. “Mi attrae il fatto che si passa dall’amore alla rabbia in pochi secondi.” Questa osservazione si riflette chiaramente nel film, dove le dinamiche tra i personaggi si evolvono in modo drammatico e profondo. Il regista ha inoltre accennato a un aspetto interessante della comunicazione tra fratelli: “Sia io che mio padre eravamo interessati al senso del silenzio e di come tra fratelli ci possa essere una comunicazione telepatica”.
Ronan ha espresso la sua gratitudine verso i genitori, in particolare verso la madre, Rebecca Miller, regista e sceneggiatrice, che fin dalla tenera età lo ha esposto al mondo del cinema. Questa influenza ha avuto un impatto significativo sulla sua formazione artistica, portandolo a voler intraprendere una carriera nel settore. Tra i film che lo hanno profondamente segnato, ha citato “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti, un classico del cinema italiano che esplora le relazioni familiari e la lotta per la sopravvivenza.
La presentazione di “Anemone” al New York Film Festival ha segnato non solo il ritorno di un attore leggendario, ma anche l’inizio di una nuova avventura per un giovane regista che ha la possibilità di collaborare con uno dei più grandi talenti del cinema. La sinergia tra padre e figlio, unita alla profondità tematica del film, promette di offrire al pubblico un’esperienza cinematografica unica e toccante. Con la proiezione che si è conclusa, già si parla di “Anemone” come di una pellicola che potrebbe non solo attrarre i fan di Day-Lewis, ma anche conquistare nuovi spettatori, grazie alla sua narrazione intensa e ai suoi personaggi ben sviluppati.