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Simona Bortoletto travolta dopo un inseguimento in auto: l’ombra del femminicidio e l’ex compagno sotto effetto di alcol e droghe

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Simona Bortoletto travolta dopo un inseguimento in auto: l'ombra del femminicidio e l'ex compagno sotto effetto di alcol e droghe
Simona Bortoletto travolta dopo un inseguimento in auto: l'ombra del femminicidio e l'ex compagno sotto effetto di alcol e droghe
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La tragica morte di Simona Bortoletto, avvenuta a Fiumicino la sera di martedì scorso, ha scosso profondamente la comunità e ha riacceso i riflettori sulla questione del femminicidio in Italia. L’ipotesi di omicidio stradale si sta trasformando in un sospetto di femminicidio, a causa delle circostanze inquietanti che hanno caratterizzato l’incidente. Simona, madre di un bambino di 8 anni, è stata travolta dalla Smart del suo ex compagno, Cristiano Maggetti, 34 anni, il quale, secondo le analisi tossicologiche, era sotto l’effetto di alcol e di diversi stupefacenti al momento dell’impatto.

Dinamica dell’incidente

Le testimonianze sulla dinamica dell’incidente sono contrastanti. Alcuni testimoni descrivono Simona come una donna che stava cercando di fuggire da una situazione di conflitto, mentre altri, tra cui Maggetti, affermano che stava semplicemente cercando di salutare. Maggetti ha dichiarato: «Stavo andando a prendere le sigarette», cercando di dissipare le accuse. Tuttavia, il racconto del figlio di Simona, presente al momento dell’incidente, suggerisce una verità ben diversa: «Mamma e Cristiano hanno litigato». Questo commento del bambino getta un’ombra sulla versione di Maggetti e fa emergere la possibilità che la donna fosse in pericolo.

Indagini e comportamenti sospetti

La ricostruzione della Procura di Civitavecchia è particolarmente inquietante. Secondo le indagini, Maggetti avrebbe lasciato l’abitazione con l’intento di inseguire Simona, un comportamento che molti esperti definirebbero intimidatorio. L’ex compagno di Simona indossava un braccialetto elettronico da un anno e mezzo, un dispositivo imposto a seguito delle numerose denunce sporte dalla donna per maltrattamenti. Questo particolare dettaglio non può essere ignorato, poiché mette in evidenza un modello di comportamento violento e potenzialmente letale.

  1. Assenza di segni di frenata: L’assenza di segni di frenata sull’asfalto ha portato gli inquirenti a considerare l’ipotesi che Maggetti non abbia tentato di evitare l’impatto.
  2. Telecamere di videosorveglianza: Le telecamere della zona sono in fase di analisi, ma il fatto che non ci siano segni di frenata potrebbe indicare che la collisione non è stata accidentale.
  3. Lucidità mentale: La questione della lucidità mentale di Maggetti al momento dell’incidente è cruciale, e le sostanze trovate nel suo sangue potrebbero aver compromesso la sua capacità di reagire in modo appropriato.

Contraddizioni nelle versioni

Molti elementi dei racconti di Maggetti e dei bambini non tornano. Ad esempio, il 34enne ha affermato di essere uscito di casa per prendere le sigarette, ma alcuni testimoni hanno riferito che avrebbe potuto semplicemente camminare fino al negozio, dato che si trovava a pochi passi dalla sua abitazione. Inoltre, Maggetti ha affermato di aver preso il telefono del padre prima di uscire, giustificando la sua decisione di allontanarsi sostenendo che il proprio dispositivo fosse scarico. Questo comportamento solleva interrogativi sulle sue reali intenzioni.

Le versioni fornite dai bambini coinvolti nell’incidente sono state ascoltate in audizioni protette e hanno rivelato dettagli che potrebbero suggerire pressioni esterne. Gli esperti di criminologia avvertono che in situazioni di violenza domestica, i bambini possono trovarsi in situazioni di manipolazione e paura, il che rende ancora più complesso il quadro.

Questa tragedia non è solo un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di violenza di genere che continua a colpire molte donne in Italia. Le statistiche sul femminicidio evidenziano un incremento allarmante, e ogni episodio simile a quello di Simona non può essere ignorato. L’attenzione dei media e della società è fondamentale per comprendere la gravità della situazione e per fornire supporto alle vittime di violenza domestica.

Le indagini sulla morte di Simona Bortoletto proseguono, e la comunità attende con ansia risposte chiare e giustizia per una donna che ha perso la vita in circostanze così tragiche e inquietanti. La speranza è che questo caso possa servire da monito, affinché situazioni di violenza passata non vengano sottovalutate e affinché si possano attuare politiche più efficaci per proteggere le donne e i bambini coinvolti in dinamiche di abuso.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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