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Bruni Tedeschi: l’arte di recitare per preservare l’umanità

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Bruni Tedeschi: l'arte di recitare per preservare l'umanità
Bruni Tedeschi: l'arte di recitare per preservare l'umanità
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Valeria Bruni Tedeschi, una delle attrici e registe più apprezzate del panorama cinematografico italiano, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla recitazione e sul suo approccio artistico durante l’incontro con il pubblico al Cabalbio Film Festival. La sua passione per il cinema e per la vita emerge chiaramente, soprattutto quando parla del suo ultimo lavoro nel film “Duse”, diretto da Pietro Marcello, già presentato con successo al Festival del Cinema di Venezia.

Bruni Tedeschi sottolinea l’importanza di sottrarre nella recitazione, affermando: “Più vado avanti e più capisco che il nostro lavoro è quello di sottrarre nella recitazione, togliere il più possibile”. Questo concetto di sottrazione è fondamentale per l’artista, che sostiene l’importanza di mantenere un legame con il proprio “bambino interiore”, rimanendo sempre in contatto con la propria umanità. La sua interpretazione di Eleonora Duse, una delle più grandi attrici della storia del teatro, è un esempio perfetto di questo approccio. “Ho immaginato la Duse come una donna incontrata in treno”, racconta, suggerendo che la sua ricerca di autenticità nella rappresentazione ha avuto come obiettivo quello di avvicinarsi a Duse come a una persona reale, piuttosto che a un mito.

la responsabilità nell’interpretazione

Bruni Tedeschi parla anche della responsabilità che sente nel dare vita a un personaggio così complesso. “Mi sono presa la responsabilità di un essere umano”, spiega, sottolineando come la sua preparazione per il ruolo non sia stata solo una questione di studio. “Certo, mi sono documentata, ho letto una bella biografia e le sue lettere, ma quello che ha contato di più è stato avvicinarmi a lei dal punto di vista dell’umanità.” Questa connessione umana è ciò che rende la sua interpretazione così toccante e significativa.

Ma cosa significa realmente “talento” per Bruni Tedeschi? Con una punta di ironia, risponde: “Non so cosa sia, forse solo il nome di una moneta. Vale a dire che attraverso certe capacità, facendo questo mestiere, si guadagnano dei soldi per andare avanti nella vita. Tutto qui.” Questa visione pragmatica mette in luce l’approccio genuino dell’attrice nei confronti della carriera, lontano da eccessivi idealismi o pressioni.

la fragilità umana e la complessità dei personaggi

La Duse, per Bruni Tedeschi, rappresenta anche una riflessione profonda sulla fragilità umana. “Il segreto che mi risuona di questo personaggio è che la ricerca della verità, sia nella vita che nel lavoro, sia la cosa più importante”, afferma. La Duse, con le sue imperfezioni e le sue fragilità, diventa un simbolo di autenticità. “Mi conforta questo essere umano pieno di difetti e di bellezza, tutta questa complessità mi intenerisce.” Questa comprensione della complessità dell’essere umano è ciò che l’attrice cerca di trasmettere attraverso i suoi personaggi.

Dopo aver esplorato il mondo di Eleonora Duse, Bruni Tedeschi si sposta con disinvoltura nel ruolo di Sandre, una donna cinquantenne fiera della propria indipendenza, protagonista del film “L’attachement – La tenerezza” di Carine Tardieu, recentemente uscito nelle sale. Sandre è una libraia specializzata in femminismo che deve confrontarsi con Alex, un uomo che ha appena perso la moglie e deve gestire la sua nuova vita da padre single. La dinamica tra i due personaggi crea un’interessante tensione narrativa, poiché Sandre è costretta a confrontarsi con la maternità e la vita familiare, temi che ha scelto di evitare nella sua esistenza.

Bruni Tedeschi descrive il percorso di Sandre come un viaggio di scoperta. “Quella maternità e quella famiglia delle quali si è privata entrano nella sua vita da single nel modo più indiretto”, spiega. La sua interazione con Alex e i suoi due figli rappresenta una sfida alle sue convinzioni personali e alla sua visione della vita. “Mi fa intravedere una prospettiva di vita verso cui forse si sentiva impreparata”, aggiunge l’attrice.

riflessioni sulla maternità e l’adozione

Impegnata anche nella sua vita personale, Bruni Tedeschi è madre di due figli adottati e riflette sulla trasformazione della società riguardo a temi come la maternità e l’adozione. “La società si sta trasformando in modo bello”, afferma. “Non c’è più l’obbligo di avere bambini altrimenti sei giudicata male; si può vivere una sessualità libera senza vergogna.” Queste osservazioni non solo riflettono la sua esperienza personale, ma evidenziano anche un cambiamento culturale significativo nella percezione della famiglia e delle relazioni.

“Una famiglia allargata oggi è più normale e anche l’adozione è qualcosa di più allargato”, continua. L’idea di “adottarsi gli uni con gli altri” tra amici e conoscenti è una visione innovativa e inclusiva, che sfida le convenzioni tradizionali. “Una mia amica a un certo punto mi ha detto: per favore adottami”, racconta, sottolineando l’importanza dei legami affettivi al di là dei vincoli di sangue.

Bruni Tedeschi, attraverso le sue parole e le sue interpretazioni, ci invita a riflettere su cosa significhi essere umani in un mondo in continua evoluzione. La sua capacità di sottrarre, di avvicinarsi all’essenza dei personaggi che interpreta e di rimanere fedele alla propria umanità è ciò che la rende un’attrice unica nel suo genere.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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