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Ragusa: un giovane sequestrato in piazza, il sindaco avverte: «È come tornare indietro di trent’anni»

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Ragusa: un giovane sequestrato in piazza, il sindaco avverte: «È come tornare indietro di trent’anni»
Ragusa: un giovane sequestrato in piazza, il sindaco avverte: «È come tornare indietro di trent’anni»
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Un episodio inquietante ha scosso la tranquilla cittadina di Vittoria, in provincia di Ragusa, dove un giovane di 17 anni è stato sequestrato da due uomini armati e incappucciati. L’accaduto è avvenuto la sera del 25 settembre, intorno alle 21.30, mentre il ragazzo si trovava in compagnia di alcuni amici. Secondo le prime ricostruzioni, i rapitori avrebbero chiamato il ragazzo per nome, suggerendo di conoscerlo e di avere un obiettivo preciso. Questo dettaglio ha suscitato preoccupazione e allerta non solo tra i familiari del giovane, ma anche tra gli abitanti della città, che ricordano eventi simili avvenuti decenni fa.

Il sequestro in piazza

Il sequestro ha avuto luogo in una piazza molto frequentata, un luogo di ritrovo per i giovani della zona. Dopo aver costretto il ragazzo a salire a bordo di una vettura, i due rapitori sono fuggiti in direzione di Pedalino, a bordo di una Fiat Panda nera, scortati da un’altra auto, una Panda bianca. Prima di allontanarsi, i banditi hanno preso il cellulare del ragazzo, lasciandolo a terra per evitare di essere tracciati. Questo particolare ha sollevato interrogativi sulla pianificazione dell’azione e sull’intenzione dei rapitori di non lasciare tracce.

Il ritorno del giovane

Fortunatamente, dopo 24 ore di angoscia e incertezze, il ragazzo si è presentato autonomamente presso il commissariato di polizia di Vittoria. Le sue condizioni di salute sono buone, ma gli inquirenti stanno lavorando per comprendere meglio la dinamica del rapimento e per identificare i colpevoli. Il ragazzo, studente al liceo scientifico, è figlio di un commerciante locale, e la sua famiglia ha vissuto attimi di grande apprensione durante le ore di attesa.

Reazioni e sicurezza

La notizia del rapimento ha immediatamente fatto il giro della città, suscitando reazioni forti e preoccupazione. Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, ha convocato una giunta comunale straordinaria per affrontare la questione della sicurezza e richiedere un potenziamento delle forze dell’ordine sul territorio. Il primo cittadino ha espresso il suo disappunto riguardo all’accaduto, paragonando l’episodio a eventi simili che hanno segnato la storia della città, come il sequestro del notaio Garrasi avvenuto negli anni ’90 e il tragico caso del piccolo Alfredino Fuschi nel dopoguerra.

«Questo episodio ci riporta indietro nel tempo, a trent’anni fa», ha dichiarato Aiello, sottolineando l’allerta crescente in un contesto in cui la criminalità organizzata ha storicamente avuto un impatto sulla comunità. «Siamo preoccupati anche per il modo in cui l’episodio si è verificato: davanti a testimoni e con le armi in pugno. Speriamo che al più presto questo giovane possa essere riportato a casa, sano e salvo».

Oltre al sindaco, anche il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ha voluto intervenire sulla questione, esprimendo il suo sgomento per quanto accaduto. «Faccio appello ai rapitori perché lascino libero il ragazzo. Quanto accaduto è gravissimo e ci turba profondamente», ha affermato. La Placa ha inoltre manifestato la sua fiducia nelle forze dell’ordine, che stanno lavorando alacremente per risolvere il caso e riportare il giovane alla sua famiglia.

Le indagini sono in corso e gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, oltre a raccogliere testimonianze da coloro che si trovavano nei paraggi al momento del rapimento. La polizia sta cercando di ricostruire ogni dettaglio utile per identificare i rapitori e comprendere il movente di un atto così violento.

Nel frattempo, la comunità di Vittoria si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo, esprimendo solidarietà e preoccupazione. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nella cittadina e sulla necessità di un maggiore controllo del territorio, soprattutto in un contesto in cui i giovani sono frequentemente esposti a situazioni di rischio.

La violenza e la paura non dovrebbero avere spazio in una comunità come quella di Vittoria, che ha tanto da offrire. La speranza è che questo episodio possa servire da monito per il futuro, affinché simili atti non si ripetano e si possa garantire un ambiente sicuro per tutti, in particolare per le nuove generazioni. La città, con il suo ricco patrimonio culturale e agricolo, merita di tornare a essere un luogo di serenità e crescita, lontano da episodi di violenza e criminalità.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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