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Garlasco: l’ex pm Mario Venditti accusato di corruzione nell’omicidio di Chiara Poggi

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Garlasco: l'ex pm Mario Venditti accusato di corruzione nell'omicidio di Chiara Poggi
Garlasco: l'ex pm Mario Venditti accusato di corruzione nell'omicidio di Chiara Poggi
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Nell’ambito di un’inchiesta che riaccende l’attenzione su uno dei casi di omicidio più controversi degli ultimi anni in Italia, l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, è stato indagato per corruzione in atti giudiziari. Questo sviluppa un quadro complesso e inquietante riguardo alle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Venditti, attualmente presidente del Casinò di Campione, è accusato di aver ricevuto tangenti per favorire Andrea Sempio, un uomo già coinvolto nell’inchiesta e sospettato dell’omicidio.

Le nuove scoperte

La situazione è emersa in seguito a una perquisizione effettuata il 14 maggio scorso presso l’abitazione dei genitori di Sempio, dove è stato trovato un biglietto con la scritta «Venditti gip archivia per 20-30 euro». Questo appunto ha sollevato interrogativi sulla trasparenza delle indagini condotte nel 2017, quando Venditti decise di archiviare il caso contro Sempio. L’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha commentato che sarebbe necessaria una perizia calligrafica per attribuire i “pizzini” a chiunque e ha sottolineato che la somma indicata nel biglietto sembra insufficiente per giustificare un atto di corruzione.

Tuttavia, le indagini della Guardia di Finanza (Gdf) hanno rivelato operazioni finanziarie più rilevanti, con prelievi di importi superiori a quelli menzionati nel biglietto. Lovati ha anche affermato che la famiglia di Sempio sta collaborando attivamente con le autorità e che non c’è motivo di preoccupazione. «Si tratta di un semplice preventivo di spese legali», ha dichiarato, minimizzando l’importanza del documento trovato.

Le indagini in corso

Le perquisizioni, condotte dai carabinieri e dalla Gdf, hanno interessato non solo Venditti, ma anche due ex carabinieri della polizia giudiziaria che avevano lavorato sotto la sua direzione. Queste operazioni sono state coordinate dalla procura di Brescia, che si occupa dei reati commessi da magistrati della provincia di Pavia. Durante le perquisizioni, i carabinieri hanno esaminato i computer e i telefoni degli indagati e hanno raccolto prove che potrebbero rivelare ulteriori anomalie nelle indagini originali.

Il decreto di perquisizione ha sollevato interrogativi su presunti contatti “opachi” tra Sempio e i carabinieri coinvolti nelle indagini. Secondo la procura, ci sarebbero stati omessi passaggi cruciali nelle intercettazioni, inclusi commenti tra Sempio e suo padre riguardo al pagamento di tangenti. Questi elementi suggerirebbero una possibile collusione tra Sempio e gli inquirenti, che avrebbero potuto fornirgli informazioni riservate prima del suo interrogatorio nel 2017.

Le anomalie nelle intercettazioni

Le intercettazioni ambientali rivelano conversazioni tra Sempio e suo padre, in cui discutono delle domande che gli inquirenti avrebbero potuto porre. Questi dialoghi, captati il giorno precedente e il giorno stesso dell’interrogatorio, hanno suscitato preoccupazioni sulla legittimità delle prove raccolte. La procura di Brescia ha evidenziato che le indagini del 2017 hanno mostrato anomalie significative, tra cui:

  1. Omissione di informazioni rilevanti.
  2. Scarsa durata dell’interrogatorio di Sempio.
  3. Possibile accesso anticipato alle domande degli inquirenti da parte della famiglia.

Inoltre, le analisi patrimoniali hanno rivelato movimenti di denaro significativi, con 40 mila euro che sarebbero stati trasferiti dalle zie paterne di Andrea Sempio. Questa somma, secondo le indagini, potrebbe essere stata utilizzata per corrompere Venditti, alimentando ulteriormente il sospetto di una rete di corruzione all’interno delle indagini.

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, ha scosso l’opinione pubblica italiana e ha portato a una lunga serie di indagini e processi. La procura di Pavia aveva archiviato il caso nel 2017, sostenendo che le prove raccolte non fossero sufficienti per incriminare Sempio. Tuttavia, i documenti dell’epoca avevano già sollevato dubbi sulla sua possibile implicazione, evidenziando che le modalità del delitto suggerivano un legame emotivo tra la vittima e l’assassino.

Le recenti rivelazioni sull’indagine e sull’ex procuratore Venditti hanno riacceso l’interesse per un caso che continua a sollevare interrogativi e a generare polemiche. La comunità di Garlasco e l’opinione pubblica italiana attendono ora sviluppi significativi in questa intricata vicenda che ha segnato profondamente la storia recente del paese.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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