La violenza di genere è un fenomeno che attraversa culture e società, rappresentando un tema universale e di fondamentale importanza, specialmente in questo periodo storico. Francesco Costabile, regista calabrese di 44 anni, esprime chiaramente questa urgenza nel contesto del suo film “Familia”, che rappresenta l’Italia nella corsa per il premio Oscar come miglior film straniero. La pellicola, già presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, si ispira al libro “Non sarà sempre così” di Luigi Celeste, un uomo che nel 2008 ha ucciso il padre dopo anni di violenze domestiche.
un cast di talento e una candidatura significativa
Nel cast di “Familia” troviamo attori di grande talento come Francesco Gheghi, che ha ricevuto il premio come miglior attore nella sezione Orizzonti, insieme a Francesco Di Leva, Barbara Ronchi e Tecla Insolia. Costabile racconta la sua reazione alla notizia della candidatura: “Quando mi hanno chiamato ho pensato a uno scherzo telefonico, ero incredulo, quasi scioccato. Certo, candidarlo è stata una scelta coraggiosa, forse dovuta a un tema assolutamente contemporaneo e necessario anche per il mercato americano”. Questo riconoscimento è significativo, dato il coraggio dimostrato dalla commissione dell’ANICA nel selezionare un “piccolo grande film” come “Familia”, che affronta tematiche così delicate.
sfide e riconoscimenti
Il film ha dovuto affrontare diverse sfide, tra cui l’assenza di una distribuzione negli Stati Uniti. Tuttavia, Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film, ha assicurato che l’azienda si impegnerà affinché “Familia” venga visto e apprezzato anche negli States. La pellicola ha già surclassato candidati di alto profilo come:
- “Duse” di Pietro Marcello
- “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi
- “Le assaggiatrici” di Silvio Soldini
- “Diamanti” di Ferzan Özpetek
Questo dimostra il potere narrativo e la rilevanza di “Familia”.
Se “Familia” dovesse entrare nella shortlist dei cinque titoli selezionati, che verrà annunciata il 22 gennaio 2026, potrebbe trovarsi a competere con opere significative come “The Voice of Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania, vincitore del Leone d’argento a Venezia e candidato dalla Tunisia. Questo film, secondo Costabile, è importante poiché porta alla luce la tragedia dei palestinesi, proprio come “Familia” affronta questioni cruciali riguardanti la violenza domestica e i diritti umani.
un messaggio di speranza e cambiamento
Costabile, che continua a insegnare grafica in un istituto tecnico di Bologna, ha ricevuto feedback positivi dalle proiezioni del suo film in vari paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Brasile. “Ciò che mi ha colpito di più è stato vedere come molte donne in questi diversi contesti si siano riconosciute nella storia di ‘Familia’. È un segnale che il cinema ha ancora la capacità di smuovere le coscienze e di generare cambiamenti”, ha affermato.
La pellicola rappresenta una testimonianza della forza del cinema italiano nel raccontare storie universali che non solo emozionano, ma forniscono anche una voce a chi è spesso invisibile. I produttori di Tramp Limited, in collaborazione con Medusa Film, Indigo Film e O’Groove, sottolineano come “Familia” affronti con coraggio i diritti negati all’infanzia e alle donne, con la speranza che il lavoro svolto possa accendere una fiamma di speranza e rafforzare chi denuncia e cerca giustizia.
Recentemente, Costabile ha condiviso che sta pianificando di festeggiare questo traguardo con autori e produttori, ma è consapevole che da domani inizierà un lungo viaggio. Si affiderà a chi ha creduto nel progetto, in particolare al produttore Nicola Giuliano, che ha già vinto un Oscar con “La Grande Bellezza”. Guardando al futuro, Costabile ha rivelato che sta lavorando a un film che chiuderà finalmente la sua trilogia sulla violenza.
Il regista ha anche parlato dell’importanza di affrontare questi temi nelle scuole e nei luoghi di cultura, affinché si possa creare una consapevolezza collettiva sulla violenza di genere e sulle sue conseguenze devastanti. La sua visione è chiara: il cinema deve servire come strumento di cambiamento, capace di provocare riflessione e azione. La scelta di portare “Familia” sul grande schermo è quindi un atto di responsabilità sociale, un modo per contribuire a un dibattito necessario e urgente.
In un mondo in cui la violenza domestica continua a essere un problema serio e diffuso, il lavoro di Costabile e del suo team diventa ancora più rilevante. “Familia” non è solo un film, ma un messaggio potente che invita alla riflessione e alla mobilitazione contro la violenza di genere, affinché possa finalmente essere messa fine a questo ciclo di sofferenza e ingiustizia.