Il caso del cardinale Angelo Becciu continua a suscitare interesse e dibattito, sia all’interno delle mura vaticane che a livello internazionale. La recente riapertura del tribunale vaticano per l’appello riguardante la controversa compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra segna un nuovo capitolo in una vicenda che ha già portato a perdite stimate in almeno 139 milioni di euro. La condanna di Becciu, avvenuta nel dicembre 2023, ha sollevato interrogativi sulla gestione dei fondi e sul potere all’interno della Santa Sede.
Il cardinale Becciu, già sostituto della Segreteria di Stato e figura di spicco nella Curia romana, è stato condannato a cinque anni e sei mesi per peculato, abuso d’ufficio e subornazione. Accusato di aver indotto monsignor Alberto Perlasca a rendere falsa testimonianza, la sua strategia di difesa promette nuovi sviluppi e prove che potrebbero cambiare le sorti del processo.
La strategia della difesa
Nel lungo esposto presentato alla procura di Roma, Becciu e i suoi legali, Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, hanno messo in discussione le prove presentate dall’accusa e il contesto in cui sono state ottenute. La difesa sostiene che le prove siano state manipolate e che il cardinale sia vittima di un complotto orchestrato da avversari interni alla Chiesa. Questo aspetto è cruciale, poiché Becciu ha sempre affermato di aver agito in buona fede e nell’interesse del Vaticano.
Un elemento chiave della difesa è rappresentato dalla riforma della procura vaticana. Tra il 2019 e il 2020, Papa Francesco ha firmato quattro rescritti che hanno ampliato i poteri della procura, autorizzando anche le intercettazioni. Gli avvocati di Becciu intendono dimostrare che tali ampliamenti non sono stati utilizzati in modo lecito nel suo caso, insinuando che l’accusa potrebbe essere stata costruita su basi fragili e non trasparenti.
Inoltre, la figura di monsignor Perlasca, considerato un testimone chiave, potrebbe rivelarsi determinante per le sorti del cardinale. La difesa ha intenzione di contestare il memoriale dell’accusa, sostenendo che Perlasca sarebbe stato “influenzato” da Francesca Immacolata Chaouqui e Genoveffa Ciferri, due testimoni che, secondo Becciu, avrebbero avuto motivi per testimoniare contro di lui.
Il ruolo di Papa Francesco
Papa Francesco ha mostrato un certo interesse per la questione del cardinale Becciu sin dall’inizio della vicenda. Nel maggio di quest’anno, ha incontrato il cardinale per discutere della sua situazione, un gesto che potrebbe essere interpretato come un segnale di supporto o apertura al dialogo. Recentemente, il pontefice ha ricevuto monsignor Alejandro Arellano Cedillo, presidente della corte d’appello, e ha visitato la nuova aula del tribunale nel palazzo apostolico. Questi incontri suggeriscono che la Santa Sede sta seguendo da vicino l’evoluzione del caso, che potrebbe avere implicazioni significative per la trasparenza e la governance all’interno della Chiesa.
Le prospettive future
La corte d’appello ha in agenda cinque udienze già per questa settimana, ma i tempi per una sentenza definitiva si annunciano lunghi. La decisione finale non arriverà prima del 2026, un intervallo di tempo che riflette la complessità del caso e le numerose implicazioni legali e morali. Becciu, nel frattempo, continua a nutrire la speranza che questo secondo grado di giudizio possa ribaltare la condanna inflittagli, restituendo dignità e reputazione a un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa.
Il caso Becciu non è solo una questione interna al Vaticano, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione e scrutinio nei confronti delle finanze della Chiesa cattolica. Negli ultimi anni, il Vaticano ha affrontato numerose critiche per la gestione dei fondi e per la mancanza di trasparenza nelle operazioni finanziarie. L’emergere di casi come quello di Becciu ha sollevato interrogativi su come la Chiesa gestisca il denaro dei fedeli e su quali siano le responsabilità di chi occupa posizioni di potere all’interno della Curia.
In sintesi, le vicende legate al cardinale Becciu non rappresentano solo il dramma personale di un uomo, ma riflettono anche le sfide e le tensioni che attraversano la Chiesa cattolica nel suo insieme. Con l’attenzione mediatica e pubblica focalizzata su questo caso, molti si chiedono quale sarà il futuro della governance vaticana e come il papa e la Curia risponderanno alle pressioni interne ed esterne per una maggiore responsabilità e trasparenza.