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Milano: l’avvocata aggredita dal partner rivela il terribile piano per silenziarla

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Milano: l'avvocata aggredita dal partner rivela il terribile piano per silenziarla
Milano: l'avvocata aggredita dal partner rivela il terribile piano per silenziarla
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A Milano, la storia di Solange Marchignoli, avvocata di successo, si trasforma in un drammatico racconto di violenza domestica e manipolazione. La sua vicenda ha destato scalpore per la gravità delle accuse mosse contro il suo ex compagno, Alireza Roodsari, un imprenditore iraniano di 52 anni. La loro relazione, iniziata sotto auspici apparentemente normali, si è trasformata in un incubo, culminando in episodi di violenza fisica e psicologica.

Solange racconta di aver conosciuto Roodsari in circostanze professionali; lui era stato arrestato dall’Interpol a causa di una condanna in Iran. Con un gesto che riflette la sua natura altruista, l’avvocata ha deciso di intervenire per liberarlo, senza chiedere nulla in cambio. “Faccio fatica a dare un valore economico alla libertà – spiega – Sono fatta così”. Questo approccio ha segnato l’inizio di una relazione che inizialmente sembrava promettente, ma che avrebbe ben presto preso una piega inquietante.

I segnali di allerta

Il primo segnale di allerta è giunto nel 2022, durante una vacanza all’Isola d’Elba. Solange ha subito un tentativo di strangolamento da parte di Roodsari, un atto di violenza che ha aperto la porta a una serie di abusi che sarebbero seguiti. “È un soggetto che passa dalla fase dell’innamoramento a quella in cui ti distrugge e ti deve punire”, racconta con lucidità. “Il narcisismo che è in lui è amplificato dall’uso della cocaina. Non è un ricco che si droga per divertirsi nei festini; è uno che si chiude in casa al buio e si distrugge dalla disperazione”.

Solange ha sempre avuto una vocazione umanitaria, avendo prestato servizio come volontaria al Sert e nelle ambulanze. Questa inclinazione l’ha portata a cercare di “salvare” Roodsari, ma la sua buona volontà si è scontrata con una realtà ben più complessa. Nonostante i regali e i gesti di affetto, come gioielli costosi e vestiti eleganti, l’avvocata ha percepito un sottotesto di controllo: “Mi diceva che ero la sua immagine. Il mondo mi giudica attraverso te”, le diceva, mentre contemporaneamente mostrava segni di gelosia e possessività.

Gli episodi di violenza

La relazione è stata segnata da frequenti episodi di violenza, con dieci aggressioni documentate in tre anni. Il culmine di questa escalation si è verificato due mesi fa a Dubai, quando Solange ha subito una frattura della mandibola. “Ho avuto molta paura. Durante quel litigio violento, mi ha morso il viso e ha tentato di rompermi l’indice. In quel momento, ho pensato a quanto potesse rovinare la mia vita: non avrei più potuto suonare il flauto, il piano o il violoncello. E se mi avesse sfigurata, non sarei più potuta andare in tv, era quello che lui voleva”.

Il timore di Solange non è infondato. Un anno e mezzo fa, dopo aver riconosciuto la pericolosità del suo compagno, ha contattato la clinica Mangiagalli di Milano. Qui ha ricevuto supporto psicologico e assistenza, ma le esperienze traumatiche accumulate l’hanno portata a sottovalutare il rischio reale che correva. “Non comprendere la gravità del pericolo significa rischiare la vita”, afferma con determinazione.

La lotta per la giustizia

Oggi, però, la situazione è cambiata. Solange ha denunciato più volte Roodsari, ma si trova a fronteggiare una battaglia legale complessa e dolorosa. “Ci sono vari procedimenti in corso, ma ho avuto difficoltà a spingere per la giustizia a causa di un meccanismo psicologico di risposta ai traumi”, confessa. Nonostante l’ansia e la paura, la donna continua a lottare per la sua libertà e per la sua vita.

La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che Roodsari, attualmente agli arresti domiciliari, continua a utilizzare Instagram per diffamarla e farla sentire sotto minaccia. “Dimostra di non avere rispetto né timore della giustizia”, sottolinea Solange, consapevole della vulnerabilità che questa esposizione pubblica comporta. Tuttavia, la sua determinazione è forte e continua a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere e sulla necessità di un sistema di protezione più efficace per le vittime.

La storia di Solange Marchignoli rappresenta non solo un caso individuale di violenza, ma anche un appello alla società affinché si faccia di più per riconoscere e combattere la violenza domestica. La sua voce, che risuona forte e chiara, è un invito a non voltarsi dall’altra parte e a combattere per il diritto di ogni donna di vivere senza paura.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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