Il 22 settembre 2025, l’Italia ha vissuto una mobilitazione senza precedenti in sostegno della popolazione palestinese, con manifestazioni e scioperi che hanno coinvolto diverse città del paese. Le strade di Milano, Roma, Bologna, Napoli, Torino, Pisa, Genova e Marghera sono state invase da migliaia di manifestanti, che hanno espresso la loro solidarietà a Gaza, colpita da un conflitto che ha generato una crisi umanitaria devastante.
Gli scontri a Milano
A Milano, gli scontri tra polizia e manifestanti hanno raggiunto toni drammatici, con oltre dieci persone fermate e circa sessanta agenti feriti, di cui 23 trasportati in ospedale per le contusioni riportate. Gli eventi violenti hanno avuto luogo nel capoluogo lombardo, dove il corteo è degenerato, dando origine a cariche delle forze dell’ordine per disperdere i gruppi che bloccavano le strade. I manifestanti, molti dei quali appartenenti a sindacati di base e movimenti studenteschi, hanno portato un messaggio chiaro: la necessità di riflettere sui crimini di guerra e le violazioni dei diritti umani in corso a Gaza.
La situazione a Roma e Bologna
A Roma, la tensione è aumentata ulteriormente. Un gruppo di manifestanti ha occupato la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, srotolando uno striscione che recitava: «Block the university, all eyes on the Flotilla». Durante la manifestazione, sono stati scanditi slogan come «Fuori il sionismo dall’università», evidenziando l’intento di portare l’attenzione sulla questione palestinese anche in ambito accademico. La manifestazione ha avuto un’ampia copertura mediatica, con alcuni studenti che hanno affermato: «Abbiamo dato un segnale, abbiamo bloccato il paese».
A Bologna, un corteo ha bloccato l’autostrada A14 e la tangenziale, interrompendo il traffico per diverse ore. La polizia ha dovuto intervenire per ripristinare la circolazione, affrontando la resistenza dei manifestanti, che hanno utilizzato fumogeni e bandiere per esprimere il loro dissenso. Otto manifestanti sono stati fermati durante gli scontri. Anche a Napoli, i manifestanti hanno bloccato i binari della Stazione Centrale, causando ritardi significativi nei collegamenti ferroviari, con ripercussioni anche sulla Circumvesuviana.
La partecipazione del mondo dello spettacolo
Il mondo dello spettacolo italiano ha partecipato attivamente alla mobilitazione. Celebrità come Ambra Angiolini hanno presenziato ai cortei, mentre Vasco Rossi ha condiviso un disegno simbolico sui social, accompagnato da un messaggio di condanna contro la violenza. Anche la cantante Elisa ha preso parte a una manifestazione a Trieste, affermando: «È un dovere essere qui, non si può accettare un genocidio».
Secondo le stime delle forze dell’ordine, oltre cinquantamila persone hanno partecipato alla manifestazione di Roma, con un flusso di partecipanti che ha raggiunto il suo apice in piazza dei Cinquecento. La circolazione dei treni è stata interrotta e la fermata della metropolitana di Termini è stata chiusa per motivi di sicurezza. Le forze dell’ordine hanno presidiato i varchi per prevenire eventuali disordini, mentre diversi gruppi di manifestanti hanno occupato anche la tangenziale est della capitale.
La giornata di mobilitazione si è quindi trasformata in un momento di forte tensione sociale, in cui la richiesta di giustizia per la popolazione palestinese ha trovato una risonanza significativa in tutta Italia.