Il settore del turismo italiano è in lutto per la prematura scomparsa di Alberto Corti, avvenuta questa mattina all’età di 61 anni. Figura di spicco, Corti è stato una colonna portante del sistema di rappresentanza d’impresa nel turismo, la cui influenza si estende ben oltre i confini delle organizzazioni con cui ha collaborato. La sua dedizione e professionalità lo hanno reso una persona stimata e rispettata, non solo tra i colleghi, ma anche all’interno di un’ampia rete di relazioni nazionali e internazionali.
Un percorso accademico e professionale di successo
Nato a Milano nel 1964, Corti ha intrapreso un percorso accademico di alto livello, laureandosi in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi nel 1988. Questo prestigioso ateneo è noto per formare alcuni dei migliori talenti nel campo dell’economia e delle scienze sociali, e Corti non ha deluso le aspettative. La sua carriera è iniziata come responsabile del centro studi della Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo), dove ha messo in luce le sue capacità analitiche e la sua visione strategica.
Ruoli significativi nel settore
Negli anni ’90, Corti ha ricoperto ruoli significativi in importanti aziende del settore. Ecco alcune delle sue tappe fondamentali:
- Direttore commerciale della Buon Viaggi Network Spa (1993-1995): ha contribuito a sviluppare strategie di marketing innovative che hanno aumentato la competitività dell’azienda.
- Direttore marketing di Univergomma Spa (1995-1999): un’esperienza che ha ulteriormente affinato le sue competenze in gestione e promozione.
- Coordinatore della segreteria nazionale della Fiavet (dal 1999): ha influenzato le politiche del settore turistico, rappresentando gli interessi delle imprese di viaggio e turismo.
Dal 2002 al 2008, ha ricoperto la carica di direttore generale di Astoi Confindustria, l’associazione dei tour operator italiani. In questo periodo, ha lavorato instancabilmente per migliorare le condizioni di lavoro e le normative che regolano il settore, affrontando sfide significative come la crescente concorrenza del mercato internazionale e le crisi che hanno colpito il settore.
Un’eredità indelebile
Nel maggio del 2008, Corti è tornato nel sistema Confcommercio come direttore generale di Federviaggio Fto, continuando a lavorare per il bene del settore. Nel 2013 è stato nominato responsabile nazionale del settore turismo, carica che ha mantenuto fino alla sua scomparsa. In questo ruolo, ha avviato un Osservatorio di ricerca che è diventato un punto di riferimento nell’analisi delle tendenze turistiche e delle necessità del mercato.
La passione di Corti per il turismo e la sua dedizione al lavoro erano evidenti in ogni progetto che intraprendeva. Era sempre disponibile a collaborare con colleghi e professionisti del settore, offrendo supporto e condividendo la sua vasta esperienza. La sua capacità di ascoltare e comprendere le esigenze degli altri lo ha reso un leader amato e rispettato.
La comunità turistica italiana ha perso un grande rappresentante, un visionario che ha saputo affrontare le sfide del settore con determinazione e coraggio. Le sue idee e le sue iniziative continueranno a influenzare le politiche turistiche italiane per molti anni a venire. Corti lascia un’eredità indelebile, non solo attraverso le sue realizzazioni professionali, ma anche per l’umanità e la generosità che ha dimostrato in ogni aspetto della sua vita.
In un momento così difficile, è importante ricordare il contributo che figure come Alberto Corti hanno dato al settore del turismo. La sua perdita rappresenta un vuoto difficile da colmare, ma il suo spirito e il suo impegno continueranno a ispirare le future generazioni di professionisti del turismo. La sua vita e il suo lavoro resteranno un faro per coloro che desiderano seguire le sue orme e contribuire a un settore che, nonostante le sfide, ha sempre dimostrato una straordinaria resilienza e capacità di innovazione.