L’arte e la cultura piangono la scomparsa di Maurizio Rebuzzini, un noto fotografo e stimato docente universitario, rinvenuto in fin di vita nel suo studio a Milano. La tragedia si è consumata nella serata del 17 settembre 2023, quando il figlio dell’uomo, rientrando nel suo appartamento vicino alla stazione Centrale, ha fatto la drammatica scoperta. Rebuzzini, 74 anni, si trovava in condizioni critiche, con evidenti segni di violenza sul corpo. Questo evento ha scosso profondamente non solo la sua famiglia, ma anche il mondo della fotografia e della cultura milanese.
Dopo la segnalazione del figlio, il fotografo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Fatebenefratelli. I medici, allertati da escoriazioni sospette sul collo, hanno immediatamente contattato la polizia, avviando le indagini su un possibile omicidio. Gli inquirenti stanno esaminando il caso con grande attenzione, sospettando che Rebuzzini possa essere stato strangolato. Attorno al luogo del ritrovamento, sono state rinvenute macchie di sangue, che hanno sollevato ulteriori interrogativi sulla dinamica dei fatti.
indagini in corso
Le indagini sono già in corso e la squadra mobile ha effettuato un sopralluogo nel condominio dove Rebuzzini abitava e lavorava. Il suo studio, situato al primo piano dello stabile, è stato teatro di un’aggressione che ha portato alla sua tragica fine. Al momento, il palazzo è circondato da impalcature a causa di lavori di ristrutturazione, il che potrebbe aver influenzato le circostanze del delitto. Il corpo dell’uomo è stato trovato nei pressi di un ponteggio, su un ballatoio, aumentando così i sospetti sulla possibilità che l’aggressore possa essere fuggito attraverso i lavori in corso.
la carriera di maurizio rebuzzini
Maurizio Rebuzzini era una figura di spicco nel panorama fotografico italiano. Professore emerito presso l’Università Cattolica di Milano, dove aveva insegnato Storia della Fotografia, era molto rispettato nel suo campo. La sua carriera era stata caratterizzata da una passione incondizionata per la fotografia, una disciplina che aveva abbracciato sin dalla giovane età. La sua esperienza non si limitava all’insegnamento; Rebuzzini era anche il direttore della rivista “Fotographia”, fondata nel 1994, un’importante pubblicazione dedicata al mondo della fotografia, che ha sempre cercato di promuovere artisti emergenti e di riflettere sulle evoluzioni del settore.
Recentemente, Rebuzzini aveva curato anche una versione digitale della rivista, “FOTOgraphiaONLINE”, che affiancava l’edizione cartacea, pubblicata ogni due mesi. L’ultima uscita, dedicata alla situazione a Gaza, aveva attirato l’attenzione per la sua copertina, che presentava un potente scatto del reporter di guerra Gabriele Micalizzi. La foto, condivisa anche sul profilo Instagram di Rebuzzini, mostrava il suo impegno nel documentare temi di rilevanza sociale, evidenziando la sua dedizione alla fotografia come mezzo di narrazione e comunicazione.
un’eredità duratura
Rebuzzini non solo era un educatore e un curatore, ma anche un collezionista appassionato. Nel suo studio di via Zuretti, custodiva una preziosa collezione di fotografie d’epoca, alcune delle quali erano state esposte nel 2017 alla galleria Expowall di Milano. Questi pezzi non erano solo opere d’arte, ma testimoni di epoche passate, che raccontavano storie di vita e cultura attraverso l’obiettivo della camera. La sua raccolta era un riflesso della sua ricerca incessante di bellezza e verità, elementi che cercava di trasmettere anche ai suoi studenti.
La comunità artistica è in lutto per la perdita di un uomo che ha dedicato la sua vita a ispirare e formare generazioni di fotografi e appassionati d’arte. Le reazioni al suo decesso sono state immediate e toccanti: molti ex allievi e colleghi hanno espresso il loro cordoglio attraverso messaggi sui social media, ricordando l’eredità che Rebuzzini lascia dietro di sé. Le sue lezioni, i suoi scritti e le sue fotografie continueranno a vivere, ispirando coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere il suo lavoro.
Il caso di Maurizio Rebuzzini suscita interrogativi su sicurezza e violenza nella nostra società. Le forze dell’ordine stanno lavorando alacremente per fare luce su quanto accaduto, cercando testimoni e analizzando le prove raccolte. La comunità si stringe attorno alla famiglia di Rebuzzini, sperando che la giustizia possa fare il suo corso e che la verità venga a galla, per onorare la memoria di un uomo che ha dato tanto alla cultura e alla fotografia.