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Dalle macerie del sisma nasce un fumetto di speranza

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Dalle macerie del sisma nasce un fumetto di speranza
Dalle macerie del sisma nasce un fumetto di speranza
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L’Aquila, una città che porta i segni di un dramma collettivo, è il teatro di una storia che si dipana attraverso la resilienza e la speranza. In questo contesto, il fumettista romano Valerio Barchi ha intrapreso un viaggio straordinario, percorrendo 257 chilometri lungo il Cammino nelle Terre Mutate, un itinerario che attraversa i luoghi colpiti dal devastante terremoto del Centro Italia nel 2016. Questa avventura, che si conclude con il suo arrivo nel capoluogo abruzzese, non è solo un cammino fisico, ma una ricerca artistica e umana che culminerà in un fumetto previsto per il 2026, in concomitanza con il decennale del sisma.

Partito da Fabriano, Barchi ha attraversato paesaggi mozzafiato e comunità segnate dalla tragedia, toccando luoghi emblematici come Castelluccio di Norcia, Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice. Ogni tappa del suo viaggio ha rappresentato un’opportunità per raccogliere storie e testimonianze, per ascoltare le voci di chi ha vissuto in prima persona le conseguenze del terremoto. Con una media di venti chilometri al giorno, l’artista ha camminato con un taccuino di schizzi e l’app Wikiloc sempre a portata di mano, permettendosi di essere sorpreso da ciò che lo circondava. “Camminando cerco di non avere aspettative – racconta Barchi – mi lascio sorprendere da paesaggi e incontri. Poi, piano piano, le scene si compongono e diventano storia”.

Le sfide del cammino

La sua esperienza non è stata priva di difficoltà. Durante il cammino, ha dovuto affrontare il dilemma di portare con sé i suoi “strumenti del mestiere”, ovvero gli acquerelli, o risparmiare energia per il cammino. Dalla seconda tappa, ha scelto di rinunciare ai colori, optando per schizzi rapidi e annotazioni che poi avrebbe trasformato in tavole una volta tornato a casa. Questo compromesso ha reso il suo viaggio ancora più intenso, costringendolo a concentrarsi sulle emozioni e le storie che ascoltava lungo il percorso.

Uno dei luoghi che ha profondamente colpito Barchi è stata Amatrice, la città che ha visto la sua vita stravolta dalle scosse del 2016. Qui, da un lato, le macerie raccontano una storia di distruzione, mentre dall’altro, le piccole comunità e le associazioni locali si impegnano per mantenere viva la speranza. “È come brace sotto la cenere – osserva l’artista -, la vita continua nonostante tutto”. Queste parole riassumono perfettamente lo spirito che ha trovato lungo il suo cammino: una tenacia che si manifesta nelle piccole azioni quotidiane delle persone, nel loro desiderio di ricostruire e di non dimenticare.

Momenti di ascolto e riflessione

Le soste che Barchi ha fatto nei vari paesi sono diventate momenti di ascolto e di riflessione. A Matelica, Camerino, Norcia e nelle zone più colpite del reatino, ha raccolto storie senza un copione prestabilito, ma con l’attenzione di chi cammina per guardare e comprendere. Ogni incontro ha arricchito il suo bagaglio emotivo, e l’artista ha iniziato a riflettere su un possibile filo conduttore per il suo fumetto. “Alla fine dovrò trovare un filo conduttore. Magari arriverà proprio nell’ultima tappa, entrando all’Aquila”, confida.

Nato a Roma nel 1985, Valerio Barchi ha trascorso quattordici anni all’estero, vivendo esperienze diverse come postino in Olanda, cameriere a Istanbul e artista di strada a Taiwan. Tornato in Italia, ha scelto l’acquerello come mezzo per raccontare le sue avventure e le storie che ha incontrato. Tra i suoi lavori più noti si trovano titoli come ‘Ginostra’, ‘Bona Via!’, ‘Fogarina’, ‘Fango’ e ‘Agata fuori le mura’. Non è la prima volta che trasforma un cammino in fumetto; ha già raccontato la Via Francigena attraverso il suo lavoro ‘Bona Via!’, dove ha unito storia, incontri e paesaggi in tavole evocative.

Un atto di solidarietà

Questa nuova sfida legata al Cammino nelle Terre Mutate è emersa da un laboratorio universitario dedicato alla progettazione sociale, che ha voluto mettere al centro la memoria delle comunità colpite dal terremoto. “Del terremoto dell’Aquila so poco perché all’epoca ero in India – ammette Barchi -. So della Casa dello Studente, dei crolli, della basilica, ma non di come il sisma abbia segnato la vita quotidiana negli anni successivi. Sono qui per capirlo”, spiega l’artista, sottolineando l’importanza di vivere in prima persona l’esperienza per poterla raccontare con autenticità.

Il cammino di Barchi non è solo un atto di creatività, ma anche un gesto simbolico di solidarietà verso le comunità che hanno sofferto e che continuano a lottare per la loro rinascita. La sua opera, che prenderà forma in un fumetto, si preannuncia come un tributo a queste storie di resilienza, un modo per dare voce a chi ha vissuto il dramma del terremoto e per celebrare la forza umana di ricominciare. Con ogni passo, Barchi non solo esplora il territorio, ma si immerge in un viaggio interiore che lo porterà a comprendere e a raccontare la realtà di una regione che, nonostante le ferite, continua a sperare e a ricostruire.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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