Dal 20 settembre 2023, il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) ha riaperto al pubblico la malga di Monte Fontana Secca, un affascinante alpeggio situato sul Monte Grappa. Questo luogo si estende su oltre 150 ettari di pascolo e bosco, a un’altitudine di 1.600 metri, offrendo una vista mozzafiato che spazia dalla pianura veneta fino alla Laguna di Venezia. La malga rappresenta un importante patrimonio culturale e naturale, e la sua riapertura segna un passo significativo verso la valorizzazione del territorio.
La malga, donata al FAI nel 2015 da Liliana e Bruno Collavo in memoria dei loro genitori, ha subito un lungo e complesso restauro. Dopo dieci anni di lavori meticolosi, due dei quattro edifici storici presenti sulla malga sono stati recuperati e ristrutturati. Tra questi, lo Stallone, un tempo ridotto a un rudere, è stato completamente ricostruito rispettando il suo volume e la sua forma originale, utilizzando tecniche e materiali tradizionali insieme a tecnologie innovative.
lo Stallone: un nuovo spazio per l’accoglienza
Oggi, lo Stallone non è più una semplice stalla, ma un edificio spazioso, confortevole e autosufficiente. Questo nuovo spazio è concepito per:
- Accogliere il pubblico
- Offrire ristoro
- Sostenere attività didattiche
I visitatori potranno fruire di tutti i servizi a disposizione a partire dall’estate del 2026, quando lo Stallone aprirà ufficialmente le sue porte.
la casa del malgaro: un viaggio nella storia
Un altro edificio già aperto al pubblico è l’ex Casa del Malgaro, nota anche come Casera di Valle. Questa tipica abitazione di montagna è stata restaurata e riallestita per servire come spazio narrativo. Qui, un video racconto immersivo, curato dal FAI in collaborazione con l’Università di Padova, narra la storia di questo paesaggio unico. La voce dell’attrice e regista veneta Michela Cescon guida i visitatori attraverso la ricca storia culturale e naturale della malga, evidenziando l’importanza di questo territorio, protetto dalla rete ecologica Natura 2000 dell’Unione Europea.
un progetto per il futuro
Marco Magnifico, presidente del FAI, ha dichiarato che alla malga si intende non solo preservare il paesaggio, ma anche restituirlo al pascolo, reintroducendo le vacche per la produzione di formaggio locale. I visitatori potranno apprendere come funziona un alpeggio, oltre a poter gustare prodotti tipici e pernottare. Questo territorio ha un forte significato storico, in quanto è costellato di trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale, e il Piave, uno dei simboli identitari d’Italia, scorre ai piedi del Monte Fontana Secca.
Il progetto ha ricevuto anche il supporto del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha sottolineato l’importanza del recupero di oltre 150 ettari di alpeggio e della ricostruzione dello Stallone. Questo luogo è destinato a diventare un centro di formazione per le nuove generazioni, un modo per trasmettere il valore economico e culturale degli alpeggi di alta quota.
Il recupero della malga di Monte Fontana Secca non è solo un esempio di valorizzazione di un patrimonio architettonico e culturale, ma rappresenta anche un modello per la sostenibilità e la gestione responsabile delle risorse naturali. Con l’introduzione di pratiche di pascolo sostenibile e l’educazione dei visitatori, il FAI si propone di tutelare e valorizzare questo angolo di paradiso montano.
La malga di Monte Fontana Secca, con la sua bellezza naturale e la sua storia ricca, diventa così un luogo di incontro tra passato e futuro, dove le tradizioni locali si fondono con l’innovazione e la sostenibilità. Non solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere, un’opportunità per riscoprire la montagna e il suo valore intrinseco, sia dal punto di vista ambientale che socio-culturale. Con la riapertura della malga e la ricostruzione dello Stallone, il FAI non solo celebra il passato, ma guarda anche avanti, verso un futuro in cui la natura e la cultura possono coesistere in armonia.