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Un bunker antiatomico a Torino: l’ascensore segreto e la cantina dei vini svelati

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Un bunker antiatomico a Torino: l'ascensore segreto e la cantina dei vini svelati
Un bunker antiatomico a Torino: l'ascensore segreto e la cantina dei vini svelati
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A Torino, il mercato immobiliare sta vivendo un cambiamento sorprendente, con progetti audaci e innovativi che emergono. Tra questi, la proposta del gruppo torinese Vertico si distingue per la sua originalità: la ristrutturazione dell’ex caveau del Banco di Napoli, situato all’incrocio tra via Alfieri e via Arsenale. Costruito nel 1921, questo edificio ha resistito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e oggi si prepara a una nuova vita, trasformandosi in un bunker antiatomico di lusso. Questa iniziativa non rappresenta solo un rifugio sicuro, ma è anche un esempio di come l’architettura possa unire sicurezza e comfort in un’epoca di incertezze globali.

Le pareti di calcestruzzo armato, spesse un metro e mezzo, rimarranno intatte, mantenendo l’imponenza storica dell’edificio. Tuttavia, l’interno sarà dotato di tecnologie all’avanguardia, progettate per garantire la massima protezione, seguendo gli standard svizzeri. I prezzi per questi rifugi esclusivi oscillano tra i 4.000 e i 6.500 euro al metro quadro, rendendoli accessibili solo a una ristretta élite.

Protezione e autonomia per 30 giorni

Uno degli aspetti più incredibili del bunker è la sua capacità di ospitare fino a dodici persone per un periodo di trenta giorni, assicurando la sopravvivenza in caso di crisi nucleari o chimico-biologiche. Tra le caratteristiche principali del bunker, troviamo:

  1. Aria filtrata, purificata al 99,9% da particelle radioattive, virus e batteri.
  2. Un sofisticato impianto di ventilazione dotato di filtri a carboni attivi.
  3. Porte blindate antiradiazione e valvole di sovrappressione.
  4. Sistemi per la produzione di acqua potabile e energia elettrica autonomi.

Ma in un contesto del genere, la qualità della vita non viene trascurata. Tra i comfort previsti nel bunker, spicca una cantina per vini, in grado di ospitare fino a trenta bottiglie, permettendo ai fortunati occupanti di godere di un buon calice anche a decine di metri sotto terra. Inoltre, un ascensore riservato collegherà direttamente l’attico del palazzo, situato nel cuore di Torino, alle profondità del bunker, rendendo l’accesso un’esperienza unica e discreta.

I bunker in Italia e in Europa

L’interesse per questo tipo di rifugi antiatomici sta crescendo rapidamente, con richieste che arrivano da facoltosi acquirenti di Monaco e degli Emirati Arabi. In Italia, questi rifugi sono ancora piuttosto rari, mentre in paesi come Finlandia, Svezia e Svizzera, i bunker fanno parte integrante della pianificazione urbana, progettati per garantire la sicurezza dei cittadini in caso di emergenze.

Le tensioni geopolitiche degli ultimi anni, sia in Europa che in Medio Oriente, hanno riacceso l’interesse per la sicurezza personale e collettiva. La guerra in Ucraina, le crescenti minacce terroristiche e le incertezze legate ai conflitti internazionali hanno spinto molti a considerare la possibilità di un rifugio sicuro come una necessità piuttosto che un lusso. Questo contesto ha reso progetti come quello di Torino non solo attuali, ma anche potenzialmente pionieristici per un trend che potrebbe espandersi rapidamente.

In questo scenario, Brescia si sta preparando a inaugurare il primo bunker antiatomico concepito anche come una micro città. Questo progetto ambizioso mira a creare un ambiente autosufficiente, in grado di resistere a lungo termine a situazioni di emergenza. La crescente domanda di spazi protetti e autonomi potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione nel settore immobiliare, dove il concetto di abitare si evolve verso nuove forme di sicurezza e resilienza.

Un futuro incerto ma protetto

Il bunker di Torino rappresenta quindi non solo un rifugio, ma un simbolo di come gli architetti e gli sviluppatori stiano rispondendo alle paure contemporanee con soluzioni innovative. La fusione di elementi storici e tecnologie moderne offre un’idea di resistenza che va oltre il semplice atto di proteggere: è un tentativo di garantire una qualità della vita anche nelle circostanze più avverse.

La progettazione di spazi in grado di rispondere a crisi globali, senza sacrificare il comfort e il lusso, è una sfida affascinante. Con l’aumento delle preoccupazioni legate alla sicurezza personale e collettiva, è probabile che sempre più città in Italia e in Europa seguano l’esempio di Torino, pensando a come integrare la protezione nelle vite quotidiane dei loro cittadini.

Il bunker di Vertico è quindi più di un semplice rifugio: è un’indicazione di come il design e la tecnologia possano lavorare insieme per affrontare le sfide del presente e del futuro, trasformando le paure in opportunità di innovazione e sviluppo.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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