Le Giornate del cinema muto di Pordenone rappresentano un evento imperdibile per gli appassionati e gli studiosi del cinema delle origini. Quest’anno, la manifestazione si arricchisce di una retrospettiva dedicata a una delle figure più affascinanti del panorama cinematografico italiano del periodo muto: Italia Almirante Manzini. Sebbene non sia la più celebre tra le attrici dell’epoca, il suo approccio alla recitazione si distingue per la modernità e la sobrietà, in netto contrasto con l’enfasi di molte delle sue contemporanee. La retrospettiva, che si svolgerà nel 2025, propone cinque film emblematici che celebrano il talento di questa artista poliedrica.
La carriera di Italia Almirante Manzini
Nata in una famiglia di artisti, Italia Almirante Manzini incarna un’epoca in cui il teatro e il cinema si intrecciavano. Figlia del celebre attore e regista Mario Almirante, la giovane Italia ha sviluppato una passione per l’arte fin dalla tenera età, portandola a calcare i palcoscenici più prestigiosi d’Italia. Il suo debutto al cinema avvenne nel 1913 con il kolossal “Cabiria”, un film che ha segnato una pietra miliare nella storia del cinema italiano e le ha aperto le porte a una carriera fulminante. “Cabiria” non solo la rese famosa, ma la posizionò anche tra le attrici più ricercate dell’epoca, contesa dalle più importanti produzioni cinematografiche.
Film in programma per la retrospettiva
La retrospettiva delle Giornate del cinema muto non si limita a celebrare il suo successo al grande schermo, ma esamina anche il suo legame indissolubile con il teatro. Italia Almirante Manzini ha continuato a recitare in produzioni teatrali accanto a nomi illustri come Ruggero Ruggeri ed Eleonora Duse. Tra i film in programma per la retrospettiva ci sono titoli significativi della sua carriera, tra cui:
- Zingari
- L’ombra
- La piccola parrocchia (presentato in un nuovo restauro)
- Notte di tempesta
- L’innamorata
Quest’ultimo titolo, “La piccola parrocchia”, sarà presentato in un nuovo restauro, frutto della collaborazione tra il Museo nazionale del cinema di Torino, la Cinematek / Cinémathèque Royale de Belgique e la Cineteca del Friuli. Questo restauro offre un’opportunità unica di riscoprire il film in una qualità visiva e sonora rinnovata, permettendo al pubblico di apprezzare appieno l’arte di Almirante Manzini.
Inoltre, sarà mostrato “Femmina”, diretto da Augusto Genina; a causa della sua rarità, sarà possibile visionare solo l’unico frammento pervenuto, un vero e proprio tesoro per i cinefili.
Un tema centrale: sei gradi di Chaplin
Oltre alla retrospettiva dedicata a Italia Almirante Manzini, il Muto 2025 avrà come tema principale “Sei gradi di Chaplin”. Questa sezione sarà un viaggio attraverso le influenze che Charlie Chaplin ha esercitato su altri artisti e le sue interazioni con il mondo del cinema e dell’animazione. Sarà possibile vedere non solo i film iconici del grande attore, ma anche opere di coloro che sono stati ispirati da lui, imitatori, cortometraggi e persino cinegiornali e home movies che lo ritraggono.
Una parte significativa della rassegna sarà dedicata a Max Fleischer, un altro grande innovatore del mondo dell’animazione. Sarà mostrata una selezione di cortometraggi con Koko il Clown, curata dalla nipote Jane Fleischer Reid, che sarà ospite d’onore del festival. Questa presentazione offrirà un’opportunità unica di esplorare il legame tra il cinema e l’animazione, evidenziando l’importanza di Fleischer nella storia del cinema.
In sintesi, la retrospettiva dedicata a Italia Almirante Manzini rappresenta un’importante opportunità per riscoprire e celebrare una delle attrici più significative del cinema muto italiano. La sua eredità vive non solo nei film, ma anche nel modo in cui ha influenzato le generazioni successive di artisti. Con il suo approccio moderno alla recitazione e il suo indissolubile legame con il teatro, Italia Almirante Manzini rimane una figura di spicco da cui imparare e da celebrare nel contesto dell’arte cinematografica.