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Carlo Acutis, il primo santo millennial: la storica canonizzazione del quindicenne milanese da parte di papa Leone XIV

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Carlo Acutis, il primo santo millennial: la storica canonizzazione del quindicenne milanese da parte di papa Leone XIV
Carlo Acutis, il primo santo millennial: la storica canonizzazione del quindicenne milanese da parte di papa Leone XIV
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Una stanza che sembra congelata nel tempo, un rifugio di ricordi e di esperienze giovanili. Questo è ciò che si può trovare all’ultimo piano di un palazzo nel cuore di Milano, vicino a piazza della Conciliazione, dove Carlo Acutis ha trascorso gli anni della sua breve vita. Domenica 7 settembre 2025, Carlo sarà canonizzato da papa Leone XIV, diventando così il primo santo millennial nella storia della Chiesa cattolica. La sua vita, segnata da una profonda spiritualità e da un’innata curiosità per la tecnologia, rappresenta un esempio luminoso per le nuove generazioni.

All’interno della sua camera, il tempo sembra essersi fermato. La scrivania è ancora in ordine, circondata da modellini, giocattoli e statuette, mentre un grande ritratto di Cristo con la scritta “Gesù, io confido in te!” domina la parete. “Bene o male, è rimasto tutto come era quando c’era Carlo”, racconta la madre, Antonia Salzano, in un’intervista al Corriere della Sera.

la vita di carlo acutis

Carlo era un ragazzo precoce e generoso. Fin dalla tenera età, dimostrava un’inesauribile curiosità. “È sempre stato precoce. A sei anni già si interessava di informatica… A nove anni iniziò a chiederci libri di informatica di livello più alto, come quelli usati per gli esami di ingegneria al Politecnico”, racconta la madre. Da autodidatta, imparò a programmare in C++ e Java, creando anche programmi grafici. La sua più grande realizzazione fu una mostra sui miracoli eucaristici, visitata da migliaia di persone in tutto il mondo, unendo così la sua passione per la tecnologia con la sua fede.

Ma la vita di Carlo non era solo dedicata al computer. Suonava il sassofono, dipingeva e amava invitare gli amici a casa. La sua fede era una parte fondamentale della sua esistenza. Partecipava attivamente alla vita parrocchiale, andava a messa regolarmente e si dedicava al volontariato, portando cibo ai senzatetto con l’aiuto del collaboratore di famiglia, Rajesh. “Quando gli proponevamo di comprargli delle scarpe nuove, diceva che non gli servivano e che sarebbe stato meglio usare quei soldi per aiutare i poveri”, ricorda la madre con orgoglio.

spiritualità e tecnologia

La spiritualità di Carlo Acutis era tangibile. Era un ragazzo solare, ma capace di imporsi regole severe per gestire il suo tempo e le sue passioni. Quando ricevette in regalo una Playstation, decise di usarla solo un’ora a settimana, consapevole del rischio di dipendenza dalle nuove tecnologie. “Oggi sarebbe tra i primi a predicare l’equilibrio nell’uso dei dispositivi digitali”, afferma la madre. Anche il padre, Andrea Acutis, ha condiviso un pensiero toccante durante un incontro con gli studenti del liceo Leone XIII: “Dio non dà mai le croci senza le grazie per sopportarle. Abbiamo avuto la grazia di custodire questo ragazzo in questi pochi anni di vita”.

Carlo Acutis è nato a Londra il 3 maggio 1991, ma ha sempre vissuto a Milano. Frequentò scuole cattoliche e ricevette la prima comunione in anticipo, grazie a un permesso speciale. La sua vita terrena si è interrotta il 12 ottobre 2006, quando morì a soli 15 anni, vittima di una leucemia mieloide acuta che si manifestò in modo fulminante. La sua beatificazione è avvenuta nel 2020, grazie al riconoscimento di un miracolo avvenuto in Brasile. Nel 2022, la guarigione inspiegabile di una giovane ragazza costaricana ha aperto la strada alla sua canonizzazione, culminando nella cerimonia che avrà luogo in piazza San Pietro.

l’eredità di carlo acutis

Carlo Acutis è oggi conosciuto come il “santo di internet”, un titolo che riflette il suo uso innovativo delle tecnologie digitali per diffondere il messaggio cristiano. Il suo esempio ha ispirato molti giovani credenti, che lo considerano un modello di come si possa integrare fede e modernità. La sua figura sta diventando sempre più rilevante in un’epoca in cui la comunicazione avviene prevalentemente attraverso il web.

La madre di Carlo, Antonia, ha descritto il suo ruolo nella vita di Carlo con parole toccanti: “Lui fa la sua missione dal Cielo, io sono il suo megafono da Terra”. La sua convinzione che Carlo sia stato scelto per una missione speciale sottolinea l’importanza del suo messaggio per le nuove generazioni. “Ci sono tantissimi altri ragazzi nel mondo che agiscono per il bene. Viveva quello che diceva, e per questo credo che piaccia ai giovani”.

La cerimonia di canonizzazione del 7 settembre, presieduta da papa Leone XIV, sarà un momento di grande significato non solo per la comunità cattolica, ma per tutti coloro che cercano un esempio di vita autentica e dedicata al bene. Insieme a Carlo, sarà proclamato santo anche Pier Giorgio Frassati, un altro giovane che ha vissuto la fede in modo profondo, dimostrando che la spiritualità e la vita quotidiana possono andare di pari passo. Entrambi rappresentano un’eredità di amore, impegno e dedizione che continua a ispirare i giovani di oggi, in un mondo in continua evoluzione.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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